Come per i disegnatori, vado in ordine casuale:
1.
Carl Barks: Autore in grado di spaziare tra tutti i generi, dalla commedia quotidiana (basti pensare alle brevi con Paperino e Qui, Quo e Qua che si fanno i dispetti a vicenda) al genere epico-avventuroso (uno fra tutti, Il mistero degli Incas, forse la mia storia di Barks preferita), passando per il fantascientifico (come dimenticare la genialità di Zio Paperone postino dello spazio?) e il western (Paperino e lo sceriffo di Val Mitraglia). Inoltre si deve a lui il merito di aver allargato notevolmente l'universo Disney, in primis con la creazione di tanti personaggi diventati protagonisti assoluti.
2.
Guido Martina: Come Barks, Martina era in grado di affrontare diversi generi; di Martina ho sempre apprezzato l'umorismo cinico (anche se in certe storie trovo la cattiveria di Martina troppo pesante, tant'è che alcune non riesco a rileggerle, soprattutto quelle di Qui, Quo e Qua con finale drammatico) e la profonda cultura che emerge dalle sue storie, sia per il lessico usato (con termini desueti, aulici o comunque meno comuni), sia per i continui riferimenti alla storia e alla letteratura.
3.
Casty: Ciò che adoro principalmente di Casty sono i personaggi tridimensionali e più in generale la voglia di approfondire l'aspetto psicologico dei protagonisti e degli antagonisti, le tematiche affrontate (in primis l'ambientalismo, ma anche la politica) e le numerose ricerche che svolge per dare alle sue storie una base realistica (vedasi i numerosi riferimenti alla storia o alla fisica, per esempio).
4.
Don Rosa: Ancora più di Casty, anche Rosa cerca di avvicinare il più possibile i suoi fumetti alla realtà tramite accurate e dettagliate ricerche (basti pensare alla storia dei Templari fedelmente narrata ne La corona dei Crociati o la dettagliata descrizione di ciò che accadrà alla Terra ne Il solvente universale qualora il suddetto solvente dovesse raggiungere il nucleo della Terra). Inoltre ammiro moltissimo il desiderio di Rosa di creare delle storie più introspettive, principalmente nei riguardi di Zio Paperone (la $aga e Una lettera da casa, oltre a essere delle emozionanti e avventurose cacce al tesoro, sono principalmente il ritratto di un papero che cresce e cambia nel corso della sua vita, indurito dalle esperienze negative e in seguito riammorbidito dall'amore della famiglia).
Ciò che invece non apprezzo è il citazionismo estremo, in certi casi soffocante e forzato. Apprezzo lo sforzo di creare una continuità tra le sue storie e quelle di Barks (per quanto io ritenga che i suoi paperi siano caratterialmente incompatibili con quelli di Barks), ma in troppi casi le citazioni sono gratuite e innacquano o allungano inutilmente la trama. Ciò detto, sono difetti che passano in secondo piano rispetto alle emozioni che riescono a dare momenti toccanti come la scena nella tenda in Il cuore dell'impero, Paperino che ritrova il sorriso in compagnia dei Tre Caballeros o Paperone che legge l'ultima lettera di Fergus.
5.
Marco Nucci: Autore abile nello scavare nell'animo dei personaggi, ma anche in quello del lettore, tant'è che riesce a ordire delle trame cariche di tensione e di mistero che spetto lasciano col fiato sospeso. Di Nucci sono accattivanti non solo i soggetti, ma anche le atmosfere, sempre molto evocative.
6.
Romano Scarpa, creatore di numerosi personaggi spassosissimi (personalmente ho un debole per Filo Sganga, ma anche Sgrizzo Papero non scherza) e originali (Brigitta, Trudy, Plottigat) e straordinario nella sceneggiatura di avventure epiche (Paperolimpiadi e Paperino ai mondiali di calcio riescono ad appassionare persino me che sono allergico allo sport) e gialli tenebrosi (Topolino e il Pippo lupo mi dava i brividi da bambino, e anche L'unghia di Kalì, pur avendola letta qualche anno dopo, mi ha suscitato una certa inquietudine), ma anche per le storie più quotidiane (come Sgrizzo il più balzano papero del mondo). Confesso però di non aver mai sopportato il personaggio di Paperetta Ye-Ye, a tratti sembra più schizzata e imprevedibile di Sgrizzo
7.
Francesco Artibani: Altro autore in grado di spaziare tra diversi generi e in grado di donare una certa profondità ai personaggi, come abbiamo visto ne Il fiume del tempo e più recentemente nella stupenda miniserie su Gambadilegno composta da Topolino e i due volti della vendetta & Topolino e l'albero della verità.
8.
Silvia Ziche: Ziche è un'autrice spassosissima, forse la più divertente dell'intero panorama Disney (grazie anche ai suoi disegni espressivi e ironici). Nel cuore porto soprattutto
Il papero del mistero, anche perché è stata pubblicata prima che imparassi a leggere e scrivere e da bambino mi dannavo come un matto a cercare Topolini usati ai mercatini nella speranza di riuscire a recuperarne tutte le puntate (alla fine la lessi per intero diversi anni dopo nel volume che raccoglieva la storia per intero).
9.
Luciano Bottaro: Autore che adoro anche come sceneggiatore; i suoi lavori che preferisco sono Il dottor Paperus (per me anche superiore all'originale), il ciclo di Pippo & Nocciola e la saga di Re Rebo.
10.
Alessandro Sisti: La storia che preferisco di Sisti è probabilmente Topolino e la deriva U-Cronica, che da bambino mi colpì particolarmente (anche perché adoravo e adoro ancora oggi le storie con la macchina del tempo di Zapotec e Marlin), e ho apprezzato molto gli episodi usciti finora su Cornelius Coot.