Come fatto con Michelini riporto in alto il topic dedicato a questo grandissimo autore disneyano dopo aver letto avidamente il quaderno a lui dedicato dal Papersera.
Rubacchiando tempo al lavoro, agli impegni ed alla famiglia mi sono davvero beato nella lettura "notturna" di questo breve, ma intensissimo, tomo che trasuda di amore e fortissimo rispetto verso questa colonna storica del fumetto nostrano.
Innanzitutto molto belli e interessantissimi sono i tanti cimeli donati da Chendi per la stesura del libro. Leggere delle sceneggiature originali, battute a macchina poi, rende davvero bene l'idea delle dinamiche e della dedizione che un uomo di questo calibro ha dedicato con tanta passione al suo lavoro.
Illuminante anche la biografia "autoriale" di Chendi che mostra, a tutto tondo, le tante esperienze intraprese nei lunghissimi anni di carriera. Una carriera non dedicata solo al fumetto di Casa Disney ma in cui ci sono state molte altre esperienze che non fanno altro che aumentare la stima dei lettori.
Le cose più belle però sono gli articoli scritti di pugno da Chendi stesso. Mostrano il percorso di una persona che si è dedicata anima e cuore al proprio lavoro sapendosi sempre "riciclare" in nuovi progetti.
Non è stato "vittima" dei tempi, come spesso accade ad autori così longevi, ma li ha cavalcati alla grande mettendosi sempre in gioco e creando un rapporto franco e schietto con i suoi ammiratori.
Come dimenticare poi i grandi meriti per aver tenuto dei rapporti epistolari con Barks e Gottfredson ? Proprio questi suoi rapporti hanno permesso, nel tempo, di rafforzare ed ampliare la considerazione italiana per questi mostri sacri del fumetto. Ma da questo si evince pure che gli stessi autori tenessero in considerazione massima anche Chendi, che altrimenti non avrebbe potuto intrattenere rapporti così lunghi, soprattutto nel caso di Barks, se non ci fosse stata una grande stima reciproca di base.
Ma ciò che mi ha colpito di più in questo libro, e quindi nel racconto di una vita a fumetti, è stata la franchezza con la quale Chendi si è posto verso il lettore. Tra le righe del suo articolo si possono scorgere, oltre a momenti di gioia e soddisfazione, dei velati sentimenti di delusione e rimpianto per quelle opere da lui create o curate che non hanno goduto della giusta fiducia o del meritato successo.
E fare questo in un compendio che ovviamente tende ad esaltare i successi di questo artista mostra ancora di più la sua umanità e la sua sempre viva ricerca del bello nelle opere create.
Una umanità che traspare anche dai tanti episodi raccontati dagli utenti nei post di questo topic.
Chendi è stato un autore di successo che non è rimasto accecato dal successo. Lo ha sempre vissuto benissimo, in modo quasi naturale, e ha deciso di farne toccare con mano un pezzettino ad ogni ammiratore che ha incontrato. Questo attraverso racconti, aneddoti, foto e tutta quella sana simpatia che sprigiona quel suo simpatico e buffo viso arzillo. Quasi creato ad arte per essere disegnato a fumetti...