La Migheli la si può incoraggiare quanto si vuole, ma ciò non cambia che lei non merita assolutamente di disegnare sceneggiature come quella di Panaro, ROVINATA da un fracco di errori di continuità, sproporzioni e sgardi assenti.
La si releghi ai Topogulp o alle riempitivi e la si tenga lontana dalle storie più importanti.
Bisognerebbe anche cercare di assegnare le storie in base allo stile di un disegnatore: nessuno è portato per fare tutto, di conseguenza ci saranno tipologie in cui un autore riesce ad eccellere piuttosto che in altre dove non è affatto portato.
La Migheli, a mio avviso, calza bene in quelle storielle tranquille e infantili del tipo "Paperino Paperotto" (anche se i difetti rimangono, per lo meno il genere "naif" è molto indicato per lei), mentre dove prevale l'azione e il movimento non è affatto indicata.
Come avevo già detto, per la storia di Panaro ci avrei visto benissimo o Emilio Urbano (disegni puliti e dinamici) o Limido (tantissima espressività e sensazione di movimento): fidatevi, il risultato sarebbe stato assolutamente fantastico
Il discorso si può fare anche con altri autori: le storie dal sapore retrò, classico, possono essere disegnate da personalità competenti quali Chierchini o Asteriti, Sciarrone è perfetto in quelle iper-tecnologiche ecc... provate ad invertire i ruoli: ce lo vedreste Chierchini nella storia "Paperoga eroe dello spazio"? Sinceramente io no, perché ha uno stile che non ci azzecca nulla con contesto.
Poi, è sempre bello disegnare storie lunghe o importanti (una breve non va comunque trascurata perché tale, ma ci sono autori come Mazzarello che distribuiscono un po' l'impegno in base all'importanza della storia), ma bisogna anche tenere conto dello stile: ogni autore è diverso dagli altri, ognuno ha i suoi punti di forza e i suoi talloni di Achille, è fondamentale conoscerli per selezionare quello migliore a rappresentare la trama.
Inoltre bisogna anche saperla interpretare, e secondo me la Migheli è una delle poche che ha perso questa capacità: nelle sue vecchie storie, con quel suo tratto bello dinamico, ci sapeva fare assai, ma adesso sembra che non sappia più collegare una vignetta con la successiva... non so se lo faccia per rendere più comprensibile la lettura ai bambini, per semplificargli i passaggi, ma sta di fatto che se è questo il suo obbiettivo, non ci sta riuscendo affatto, bensì sta generando gli effetti opposti, ossia collegamenti illogici e scarsa attenzione alle sceneggiature (sì, perché non credo che tutto ciò che sia stato disegnato in quella storia corrisponda a quanto scritto da Panaro)...