Da vecchio lettore del Topo (i commenti sui miei 35 anni, dei quali 25 col Topo, non sono graditi
) non posso esimermi dal lasciare un mio commento su Ambrosio, visto che, nel bene e nel male, almeno una sua storia al mese viene pubblicata, magari un po' sperando di riassumere, dopo venticinque pagine di topic, tutto quanto già è stato detto da chi mi ha preceduto.
1) Anche se non sembra, Ambrosio ha una notevole conoscenza dei personaggi Disney, posto che nessuno come lui è stato capace ultimamente di andare a ripescare gente misconosciuta come l'alieno Etcì o i due avvoltoi dell'avventura di Paper-Alì, anche lui ripreso da tre storie di Guido scala di metà anni '80.
2) Quando non si fa prendere la mano (vedi sotto), Stefano sa realizzare buone storie (ancora manca il guizzo di un vero capolavoro), dimostrando di sapere comprendere bene la psicologia dei personaggi, godibili e divertenti (
Topolino e la foca,
Paperino e l'irraggiungibile Chocopapp, se vi piace il genere Donald fantozziano), ma anche di sapere realizzare notevoli intrecci (sul giallo-poliziesco PK2
Soltanto un amico non era affatto male), ed anche di scavare nel cuore dei personaggi (PK Frittole, per quanto spiaccia ammetterlo, trova ne
I Senzanome una grande storia sotto il profilo emotivo, quasi a livello di Enna: sarebbe potuto essere un capolavoro, caro Stefano, ma era nelle Frittole...).
2) Purtroppo Ambrosio ha la maledetta tendenza a volere innovare a tutti i costi, a snaturare i personaggi ed a ricrearli a suo uso e consumo. Le PK frittole sono uno scempio di Paperinik che non gli perdonerò mai, l'utilità e lo scopo delle quali, pur avendo riletto i post di Everett-Duclair & Co. decine di volte, ancora mi risulta del tutto incomprensibile.
Ora, prendiamo anche gli Wizards of Mickey: a leggerli con un minimo di approfondimento psicologico, trovate che Topolino, Paperino e Pippo, al di là dell'aspetto fisico e di qualche battuta caratterizzante, siano ancora i nostri eroi di sempre, pur collocati in una nuova ambientazione? A me sembra proprio di no.
Spero di essere chiaro su questo punto perché è quello secondo me fondamentale: in ogni parodia in costume i nostri son fuori dal loro ambiente naturale, ma di regola sono sempre identificabili con le caratteristiche che li hanno resi famosi e pieni di successo (eccezione clamorosa dovuta ad inderogabili esigenze di trama: Macchia Nera nei Promessi Topi,
ma Sarda sapeva bene quello che faceva).
Quando leggo Wizards of Mickey o i Q-Galaxy, anche a volere prendere le sfaccettature estreme del carattere di Topolino o di Qui, Quo e Qua, fatico a rinvenire qualcosa che, al di fuori dell'aspetto esteriore e di qualche battuta buttata lì proprio per ricordarci chi siano, mi richiami alla mente un fumetto di Topolino: sostituendoli con altri personaggi presi da fumetti diversi dalla Disney, potrebbero funzionare lo stesso.
Proviamo invece a togliere Topolino e Pippo dal ciclo dell'Argaar: solo loro possono stare in questo ciclo, perché è stato costruito dal mio prediletto Massimo De Vita (c'era un topic WOM vs Agaar, ma non lo trovo più)
attorno alle figure di Topolino e Pippo, quando WOM sembra più una trama a sé stante, nella quale i personaggi Disney vengono fatti muovere solo perché lo scopo primario è fare quella determinata cosa punto e basta, e non farla per come la porterebbero a compimento Topolino, Pippo o Paperino, usati come protagonisti dell'azione solo perché la storia sarà pubblicata sul Topo e non, ad esempio, sul vecchio fumetto 2700 (se qualcuno lo conosce, complimentoni).
E poi, sinceramente non capisco l'introduzione di robottoni e similari nelle storie Disney solo per fare scena. È chiaro che Stefano appartiene alla Goldrake generation, della quale sono più che fiero di fare parte anch'io, ma mi sapete spiegare come è possibile che un clone di Mazinkaiser sia comparso sulle pagine del Topo senza che questo abbia snaturato enormemente la "funzione" che Topolino aveva all'interno di quella storia?
Taccio poi dei Q-Galaxy, che forse vorrebbero omaggiare l'epopea dei robottoni componibili alla Daltanious, ma che si traducono solo in una scatenata parodia degli stessi, quasi offensiva vista la somiglianza con i Power Rangers, telefilm che mi astengo dal commentare. E ribadisco che queste critiche vengono da uno che sta collezionando i dvd di Goldrake e che per hobby dipinge modellini plasticosi di Gundam.
Concludendo, se Ambrosio si ricordasse, IMHO, che deve costruire la trama
anche e soprattutto in funzione delle caratteristiche dei personaggi che deve muovere, e la smettesse di dire che il mondo Disney ha tante dimensioni parallele per cui personaggi che si conoscono da sempre (Paperinik e Spectrus, ad esempio) possono sempre fare un nuovo primo incontro, sarebbe un buon autore, che potrebbe arrivare anche a sfornare, presto o tardi, notevoli capolavori.
Ma, se piegherà ancora i personaggi all'Ambrosio-pensiero per cui Topolino e gli altri sono perfetti per fare ultramegasaghe dove non sono più neanche loro stessi perché devono riflettere solo il carattere di Ambrosio e non quello che è loro proprio, allora continui a beccarsi gli improperi di noi lettori, nella speranza che sia presto sostituito da qualcuno più abile di lui.
Ultimamente, diciamolo, sembra che questa smania di grandezza gli sia passata, come evidenziato da alec e cianfa88: speriamo solo che duri...
Spero, come dicevo, di essere stato chiaro, ed aspetto qualche commento su quanto ho scritto (anche in totale disaccordo, sia chiaro).