Mi sembrano più "statici", meno "vivi".
Comunque è sicuramente brava, ma un bravo "asettico" se capite quello che voglio dire.
Forse non ho compreso bene quello che vuoi dire ma, personalmente, non definirei "statici" i disegni della ziche, che anzi mi danno l'idea di essere tra i più "esagitati" tra quelli odierni.
Negli ultimi anni, essendo impegnata praticamente solo con i "che aria tira", forse sta mettendo un po' in secondo piano quella che invece era un'altra sua caratteristica, quella di caratterizzare ottimamente i personaggi. Il suo gastone non è semplicemente un paperino coi riccioli biondi: capisci che è gastone da come cammina (i pollici infilati nel gilè!), dalle espressioni. Nonna papera non è paperino con una parrucca, è davvero la nonna. Sembrerebbe naturale e scontato che sia così, ma non lo è. Lo si può vedere in tutte le sue vignette corali, in cui raduna la famiglia dei paperi: sono tutti insieme e ognuno è diverso dall'altro per qualche particolare, qualche atteggiamento. Fossero vestiti tutti uguali con la giubba da marinaio e senza "capelli" per esempio, si distinguerebbero comunque tutti, uno per uno.
Un tempo aprivi un topo e riconoscevi subito i disegni dei vari italiani: questo è Bottaro, questo è Chierchini, questo è Cavazzano, questo è Scarpa, questo è P.L. De Vita, questo è Gatto...e mi fermo qui.
Qui non saprei a chi ti stia riferendo in particolare. Può darsi che tra i nuovissimi (zanchi, etc...) ci siano debitori di cavazzano, d'altra parte ha fatto da modello a tanti nei decenni, ma appunto sono giovani, vedremo come evolveranno.
Della generazione precedente (dagli '90), in tanti, erano partiti dal modello cavazzaniano, ma poi molti hanno preso strade personali, a volte anche estremamente personali (intini, lavoradori,...), altri sono rimasti più fedeli (gervasio, perina,...) ma sempre molto riconoscibili, altri con cavazzano non avevano nulla a che vedere (qualcuno con de vita, qualcun altro era decisamente "originale").
La ziche poi, direi che al momento non c'è pericolo di confonderla con qualcun altro