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Walt Disney

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Grrodon
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PolliceSu
    Re: Walt Disney
    Risposta #60: Lunedì 1 Feb 2016, 14:56:50
    Ma guardate che io mi riferivo al solo fumetto Disney...

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    Cornelius
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    PolliceSu
      Re: Walt Disney
      Risposta #61: Lunedì 1 Feb 2016, 15:40:11
      Se oggi negli stessi fumetti troviamo materiale narrativo sostanzioso, che va oltre il puerile, lo dobbiamo alla filosofia artistica di Disney.
      Istintivamente sento di darti ragione perché parli di una filosofia artistica che va oltre lo specifico dei media diversi; però poi penso che nell'animazione una certa maturità di narrazione la ritroviamo nei lunghi (dunque dal '37 in poi) mentre i corti fino ad allora erano stati più che altro delle gag infantili che magari piacevano anche agli adulti.

      Al contrario il fumetto Disney che parte nel '30, già nei suoi primi anni mostrava una sostanza che i paralleli cartoni non avevano: e questo lo si deve più che altro a Gottfredson e ai suoi collaboratori. Walt accettò di estendere la poliedricità di Mickey Mouse anche ai fumetti dei quotidiani, mettendo l'uomo giusto (Floyd) nel posto giusto: però egli considerava questo media già abbastanza obsoleto (le strisce giornaliere esistevano da almeno un quarto di secolo, sebbene ancora non fossero nati i comic book che qualche anno dopo rivoluzioneranno il  mondo del fumetto) e concentrò tutte le sue energie nell'animazione che rappresentava il futuro.

      Per cui, secondo me, la complessità di narrazione volta a tutta la famiglia caratterizza sicuramente l'animazione dei lunghi ma che il fumetto ne abbia beneficiato
      (in senso stretto e non generalizzato) non mi pare esatto, visto che cominciò qualche anno prima questa particolare cura del racconto (che influenzerà anche gli autori successivi, americani ed europei). Poi, nel prosieguo, è probabile che i due media si siano influenzati a vicenda e, dunque, che il fumetto disneyano, già maturo di suo, possa essersi ulteriormente arricchito da ciò che veniva dal grande schermo.
      « Ultima modifica: Lunedì 1 Feb 2016, 15:49:37 da leo_63 »

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      Mason
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        Re: Walt Disney
        Risposta #62: Lunedì 1 Feb 2016, 16:21:13
        Ora, non cerco di ridimensionare Floydd e tutto il baraccone, ma di per sé le sue storie sono materiale nella media delle strisce a fumetti dell'epoca, osannarli come capolavori di trama e ritenerli più maturi dei corti (che infantili un corno, anche) o i lunghi, che hanno tutt'altro registro, non ha senso; ha senso invece riconoscere che oltre i diversi formati e gli stilemi seguiti da ognuno, sia i fumetti che i prodotti animati seguivano la stessa filosofia di fondo.
        « Ultima modifica: Lunedì 1 Feb 2016, 16:51:46 da Mason »

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        Monkey_Feyerabend
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          Re: Walt Disney
          Risposta #63: Lunedì 1 Feb 2016, 18:19:24
          Ora, non cerco di ridimensionare Floydd e tutto il baraccone, ma di per sé le sue storie sono materiale nella media delle strisce a fumetti dell'epoca, osannarli come capolavori di trama e ritenerli più maturi dei corti (che infantili un corno, anche) o i lunghi, che hanno tutt'altro registro, non ha senso;

          Su questo con me sfondi una porta aperta. Gottfredson&co. facevano un lavoro straordinario ma non stavano rivoluzionando il fumetto. I corti Disney, sia quelli dei '20 sia quelli degli anni '30 (con Babbitt, Hannah etc...), erano invece qualcosa di meraviglioso e mai visto prima.


          ha senso invece riconoscere che oltre i diversi formati e gli stilemi seguiti da ognuno, sia i fumetti che i prodotti animati seguivano la stessa filosofia di fondo.

          Sì ma quanto merito ha Disney in questo? Io ho l'impressione che sia quasi una specie di effetto collaterale.   
          « Ultima modifica: Martedì 2 Feb 2016, 20:40:56 da Monkey_Feyerabend »

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          Maximilian
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            Re: Walt Disney
            Risposta #64: Lunedì 1 Feb 2016, 18:43:12
            mentre i corti fino ad allora erano stati più che altro delle gag infantili che magari piacevano anche agli adulti.

            Al contrario il fumetto Disney che parte nel '30, già nei suoi primi anni mostrava una sostanza che i paralleli cartoni non avevano
            Caro Cornelius, quando vuoi ti offro da bere [smiley=beer.gif]

            osannarli come capolavori di trama e ritenerli più maturi dei corti (che infantili un corno, anche) o i lunghi, che hanno tutt'altro registro, non ha senso
            Certo che ha senso confrontarli. Se qualcosa teme il confronto, significa che la sua qualità non è poi tanto alta.

            Comunque, riguardo alla questione su quale sia il merito effettivo di Disney riguardo ai fumetti, secondo me il suo ruolo non è stato quello di un artista ma di un imprenditore lungimirante (volevo definirlo mecenate, ma poi ho pensato che prima di chiamarlo così sarebbe stato meglio conoscere lo stipendio dei suoi dipendenti).
            « Ultima modifica: Lunedì 1 Feb 2016, 18:43:35 da Anton_Rebeliot »

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            Cornelius
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              Re: Walt Disney
              Risposta #65: Lunedì 1 Feb 2016, 20:46:20
              Caro Cornelius, quando vuoi ti offro da bere [smiley=beer.gif]
              Un tè freddo al limone, grazie! ;D

              Ora, non cerco di ridimensionare Floydd e tutto il baraccone, ma di per sé le sue storie sono materiale nella media delle strisce a fumetti dell'epoca, osannarli come capolavori di trama e ritenerli più maturi dei corti (che infantili un corno, anche) o i lunghi, che hanno tutt'altro registro, non ha senso
              Riguardo i corti 'infantili un corno', sicuramente erano dei gioiellini di animazione e trovate umoristiche, di qualità migliore di quelli usciti fino ad allora: rivolti ai bambini  ma apprezzati anche dagli adulti e per questo molto popolari e di successo.
              Però restavano fondamentalmente delle gag (deliziose) fini a se stesse, 10 minuti o poco più di puro divertimento senza lo sviluppo di un racconto più lungo e approfondito con una varietà di tematiche, come avverrà successivamente con i lunghi e come già stava avvenendo nelle strisce quotidiane del Gott, rivolte soprattutto agli adulti in quanto pubblicate sui quotidiani.

              I fumetti del Gott potevano essere di qualità comparabile a molti altri autori suoi contemporanei che però si occupavano di esseri umani e non di animali antropomorfi, fino ad allora trattati per quelli che erano e cioè soprattutto animali.
              Qui sta il genio del Gott: aver umanizzato talmente Mickey & friends da poterli tranquillamente affiancare per qualità di trame e di situazioni oltre che per approfondimento delle personalità ai loro colleghi personaggi umani di altri grandi autori americani.
              Pochi anni dopo Barks farà lo stesso coi paperi contribuendo al successo dei comic books, confermando una speciale caratteristica della Disney: quella, appunto, di rendere degli animali talmente antropomorfi da vedersela alla pari con i loro colleghi umani. Non credo che altri 'funny animals' di altre case abbiano mai raggiunto questi traguardi (neanche quelli della Warner). 
              « Ultima modifica: Lunedì 1 Feb 2016, 21:03:00 da leo_63 »

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              Zio Sam
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                Re: Walt Disney
                Risposta #66: Martedì 2 Feb 2016, 17:44:38
                Secondo me fate una gran confusione sui ruoli : WD è stato sicuramente un innovatore, un grande manager, uno che  sapeva captare i gusti della gente  e sempre aperto alla sperimentazione, ma non un autore a tutto tondo.
                Era sopratutto un uomo d'affari che sapeva circondarsi di gente di talento che riusciva a  (s)fruttare  abilmente ( e infatti non solo gli fregava i copyright delle creazioni, ma firmata tutto lui).
                Insomma, come un bravo allenatore che sa amalgamare  una squadra di  campioni e fargli vincere il campionato.
                Ma nulla più.
                E anche Gottfredson, qui gli si continua a dare i meriti delle storie delle strisce, che in realtà erano scritte da altri; semmai i complimenti per la sceneggiatura dovrete farli  a questi ultimi.
                « Ultima modifica: Martedì 2 Feb 2016, 20:23:23 da Zio_Sam »

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                  Re: Walt Disney
                  Risposta #67: Martedì 2 Feb 2016, 18:18:37
                  Era sopratutto un uomo che sapeva circondarsi di gente di talento che riusciva a  (s)fruttare  abilmente ( e infatti non solo gli fregava i copyright delle creazioni, ma firmata tutto lui).
                  Evidentemente la lezione di Oswald gli servì. ;D

                  E anche Gottfredson, qui gli si continua a dare i meriti delle storie delle strisce, che in realtà erano scritte da altri; semmai i complimenti per la sceneggiatura dovrete farli  a questi ultimi.
                  Il Gott ha scritto e sceneggiato le prime storie fino al '32 e poi solo le trame sceneggiate da altri autori (Osborne, De Maris) fino al '43; negli ultimi dodici anni fino al '55 ha solo disegnato testi e sceneggiature di Walsh.
                   

                  « Ultima modifica: Martedì 2 Feb 2016, 21:33:22 da leo_63 »

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                  Zio Sam
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                    Re: Walt Disney
                    Risposta #68: Martedì 2 Feb 2016, 20:20:24
                    Evidentemente la lezione di Oswald gli servì. ;D

                    A volte mi chiedo  se fu questa esperienza  a renderlo un uomo avido e truffaldino   o se era già così prima.

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                    Monkey_Feyerabend
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                      Re: Walt Disney
                      Risposta #69: Martedì 2 Feb 2016, 20:34:59
                      Secondo me fate una gran confusione sui ruoli : WD è stato sicuramente un innovatore, un grande manager, uno che  sapeva captare i gusti della gente  e sempre aperto alla sperimentazione, ma non un autore a tutto tondo.
                      Era sopratutto un uomo che sapeva circondarsi di gente di talento che riusciva a  (s)fruttare  abilmente ( e infatti non solo gli fregava i copyright delle creazioni, ma firmata tutto lui).
                      Insomma, come un bravo allenatore che sa amalgamare  una squadra di  campioni e fargli vincere il campionato.
                      Ma nulla più.

                      E invece è proprio questo luogo comune che stiamo cercando di smontare in molti qui. Quel tuo "e nulla più" non fa giustizia a un uomo che per anni ha lavorato davvero direttamente  più di ogni altro alle opere che ha firmato, perdendoci il sonno. Nei lungometraggi ante guerra* (Biancaneve, Pinocchio, Dumbo, Fantasia, Bambi), quelli in cui si è spinto più in avanti in termini di innovazione, il peso di Walt è enorme. La concezione, la sceneggiatura, le idee di animazione, lo sviluppo delle tecniche. Quei film erano davvero di Walt Disney prima ancora che degli Studios Disney. Considerazioni analoghe si possono fare credo per i cortometraggi degli anni '20. Meno per quelli degli anni '30, su quelli aveva di sicuro demandato ai suoi talenti, limitandosi al ruolo di "approvatore di gag".

                      C'è poi tutta l'idea della factory, del luogo ove gli animatori seguono seminari di arte contemporanea o studiano l'anatomia degli animali e degli attori. Anche quella è iniziativa sua. E vuoi mettere?

                      Io posso capire che uno dica "Art Babbitt ha sviluppato la personalità di Pippo e era a capo della squadra di animatori dei corti migliori e anche dei lungometraggi". Però Art Babbit non ve lo faceva Biancaneve, bisogna farsene una ragione. E Ub Iwerks senza Disney non la cambiava la storia dell'animazione. E lo so che Ub Iwerks ha disegnato il topo e ha disegnato come un mulo da soma da solo tutti i frame dei corti per mesi e mesi.

                      * Dopo la guerra grosso modo Roy disse "o la smetti di fare l'artista che non bada a spese o chiudiamo baracca", e lui inizio a interessarsi poco anche ai lungometraggi e a fissarsi coi trenini, relegandosi effettivamente al ruolo di semplice  "produttore e finanziatore" che più o meno mi sembra tu gli  attribuisca.



                      E anche Gottfredson, qui gli si continua a dare i meriti delle storie delle strisce, che in realtà erano scritte da altri; semmai i complimenti per la sdsceneggiatura dovete farli  a questi ultimi.


                      E chi è che non lo fa? Sul mistero del peso di Osborne e De Marris sulla produzione della squadra Gottfredson vi rimando al topic su Osborne aperto qualche giorno fa.
                      « Ultima modifica: Martedì 2 Feb 2016, 20:37:34 da Monkey_Feyerabend »

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                      Maximilian
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                        Re: Walt Disney
                        Risposta #70: Martedì 2 Feb 2016, 20:50:35
                        Secondo me fate una gran confusione sui ruoli : WD è stato sicuramente un innovatore, un grande manager, uno che  sapeva captare i gusti della gente  e sempre aperto alla sperimentazione, ma non un autore a tutto tondo.
                        Era sopratutto un uomo d'affari che sapeva circondarsi di gente di talento che riusciva a  (s)fruttare  abilmente ( e infatti non solo gli fregava i copyright delle creazioni, ma firmata tutto lui).
                        Insomma, come un bravo allenatore che sa amalgamare  una squadra di  campioni e fargli vincere il campionato.
                        Ma nulla più.
                        Fin qui sono d'accordo.

                        Citazione
                        E anche Gottfredson, qui gli si continua a dare i meriti delle storie delle strisce, che in realtà erano scritte da altri; semmai i complimenti per la sceneggiatura dovrete farli  a questi ultimi.
                        Qui solo in parte. L'apporto di Gottfredson alle trame è fondamentale; che poi le sceneggiature sono merito di altri non si discute.

                        A volte mi chiedo  se fu questa esperienza  a renderlo un uomo avido e truffaldino   o se era già così prima.
                        Adesso esageri, anche perchè non credo che tu l'abbia conosciuto, quindi non puoi criticarlo così pesantemente sul piano personale.

                        Nei lungometraggi ante guerra* (Biancaneve, Pinocchio, Dumbo, Fantasia, Bambi), quelli in cui si è spinto più in avanti in termini di innovazione, il peso di Walt è enorme.
                        Manco a farlo apposta, alcuni dei classici disney più brutti, eccetto Pinocchio

                        *

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                          Re: Walt Disney
                          Risposta #71: Martedì 2 Feb 2016, 21:00:31
                          Fin qui sono d'accordo.

                          [...]


                          Manco a farlo apposta, alcuni dei classici disney più brutti, eccetto Pinocchio


                          Ma ti può fare schifo quanto vuoi te quello che ha fatto, ci mancherebbe. Però non puoi contraddire il dato storico che lo ha fatto. Ci ha lavorato su quei film, come sceneggiatore, come capo dei capo-animatori, come supervisore della colonna sonora, etc...  Era solo il produttore di Cenerentola e Peter pan, e lo ammetteva. Ma non era solo il produttore di Pinocchio e Biancaneve. Ma perché negarlo?
                           



                          *

                          Monkey_Feyerabend
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                            Re: Walt Disney
                            Risposta #72: Martedì 2 Feb 2016, 21:09:32
                            Cambiando discorso un attimo, visto che siamo nella sezione fumetti...
                            Cosa ne pensate del fatto che la sola volta (attestata) che Floyd ha chiesto un suggerimento a Walt, quest'ultimo gli ha consigliato di fare di Mickey un (imbranatissimo) suicida?

                            A me 'sta cosa viene sempre in mente (e fa sghignazzare pure) quando leggo qualcuno ergersi a difesa di un non meglio precisato canone del fumetto disneyano (espressione che mi pare spesso usata per indicare quello che io chiamerei ciminismo o something like that... ::) )
                            « Ultima modifica: Martedì 2 Feb 2016, 21:10:35 da Monkey_Feyerabend »

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                              Re: Walt Disney
                              Risposta #73: Martedì 2 Feb 2016, 21:24:19
                              Cambiando discorso un attimo, visto che siamo nella sezione fumetti...
                              Cosa ne pensate del fatto che la sola volta (attestata) che Floyd ha chiesto un suggerimento a Walt, quest'ultimo gli ha consigliato di fare di Mickey un (imbranatissimo) suicida?

                              A me 'sta cosa viene sempre in mente (e fa sghignazzare pure) quando leggo qualcuno ergersi a difesa di un non meglio precisato canone del fumetto disneyano (espressione che mi pare spesso usata per indicare quello che io chiamerei ciminismo o something like that... ::) )

                              Intuizione che diventa genialità, come è accaduto quasi sempre nella sua vita. Una manciata di vignette indimenticabili.
                              Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
                              (G. Testori)

                              *

                              Zio Sam
                              Papero del Mistero
                              PolliceSu

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                                Re: Walt Disney
                                Risposta #74: Martedì 2 Feb 2016, 21:36:47
                                Citazione
                                Adesso esageri, anche perchè non credo che tu l'abbia conosciuto, quindi non puoi criticarlo così pesantemente sul piano personale.
                                Non lo conoscevo no, ma non credo di esagerare.
                                Sono abituato a giudicare il prossimo non in base alle chiacchere , ma ai fatti .
                                E un tizio che crea un impero multimiliardario fregandosi le creazioni dei suoi collaboratori ( quelli che chiamava ipocritamente "famiglia")  ha solo un nome.
                                E non dico quale per educazione.

                                Citazione
                                Però non puoi contraddire il dato storico che lo ha fatto. Ci ha lavorato su quei film, come sceneggiatore, come capo dei capo-animatori, come supervisore della colonna sonora, etc...  Era solo il produttore di Cenerentola e Peter pan, e lo ammetteva. Ma non era solo il produttore di Pinocchio e Biancaneve. Ma perché negarlo?
                                 
                                A un cartone  lavorano decine di persone che  contribuiscono con idee e suggerimenti.
                                Come puoi sapere quanto è davvero farina del sacco di Walt ?
                                Perché come firmava i fumetti di Barks e Gott a suo nome  lascinado gli altri nell' anonimato, chi mi dice che anche in molti film il suo apporto era molto minore di quello che si diceva essere ?

                                « Ultima modifica: Martedì 2 Feb 2016, 21:40:35 da Zio_Sam »

                                 

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