Papersera.net

Nel senso opposto: ho appeso la matita al chiodo, non disegno più.
Scriverò ma non disegnerò.
Purtroppo disegnare costa davvero troppa fatica e anche troppo tempo.
E Purtroppo chi disegna non è pagato abbastanza. No, non ne vale la pena, visto che con la passione non fai marciare l'automobile.

Che triste........

Spero che tornerai sui tuoi passi e, anche se saltuariamente,tornerai ai disegni..

Di tutte quelle storie esiste da qualche parte la versione colorata o trattata dallo stesso disegnatore, che però non è mai stata utilizzata. Era prevista la loro uscita in volume che però non avvenne.
Me ne dispiacqui molto. La mia era in bianco e nero e retinata.
 
Wow! Bianco e nero e retino... Un mito  
 
Speriamo che in un futuro... non troppo futuro... si prendano la briga di far uscire questo volume. Sarebbe stupendo.
 
Gia' me lo vedo come volume.
Introduzione...
Biografia di Hemingway;
Articolo sul progetto;
Intervista a Cavazzano e agli altri curatori della serie;
Storia e a seguire una pagina con il riassunto dell'originale e qualche domanda agli autori impegnati.
 
Che bei sogni... peccato che finiscano sempre all'alba
 
 
 
 
Ciao.
 

Già...peccato! A me Giuseppe era piaciuta moltissimo "Topolino e i due cuochi" e non avevo trovato niente male i due MM. Ti auguro di continuare la tua carriera e mi dispiace che non tornerai ai tuoi disegni, da me molto apprezzati.

Ho riletto di recente due ottime prove di Zironi da autore completo: Topolino e il progetto Vulcan e la commovente Topolino e il Natale 1999. Mi sembrano ispirate e originali, forse esageratamente fantascientifiche, ma molto godevoli. Rispetto a molte storie degli ultimi anni, scritte sia da vecchie glorie che da nuovi autori, Zironi sfrutta sapientemente il numero di pagine a disposizione e non si ha l'impressione che qualche piagina in più o in meno avrebbe giovato maggiormente alla qualità della storia stessa. Sembra una stupidaggine, ma per me sta qui il difetto degli ultimi autori. Si dilungano spesso con allettanti premesse che entusiasmano il lettore, ma poi arrivano a una conclusione frettolosa e deludente.

Zironi, una mia curiosità tecnica. In un altro topic hai detto che per un disegnatore le scene coi dialoghi sono le più fastidiose da illustrare: per quale motivo?

forse per mancanza di spazio ( occupato dai dialoghi ) nella vignetta /

Zironi, una mia curiosità tecnica. In un altro topic hai detto che per un disegnatore le scene coi dialoghi sono le più fastidiose da illustrare: per quale motivo?

Ero distratto, eccomi.
Sono le lunghe scene di dialogo che danno fastidio, non quelle normali, ma la mancanza di spazio non c'entra. Il problema da risolvere è cosa far fare ai soggetti mentre parlano. Se la scena è molto lunga dopo un pò il semplice cambio di angolazione non basta e si rischia la monotonia (noia), ma infilare una gag qualsiasi può distrarre dal senso del dialogo.
Se i personaggi invece di fare le cose si limitano a parlarne, il disegno rischia di diventare una semplice decorazione. Dunque, secondo me, gli scambi di battute dovrebbero essere  sempre brevi e concisi. Se per forza maggiore non fosse possibile, allora il dialogo dovrebbe essere sostenuto da un'azione pertinente, che sottolinei e integri quanto detto con le parole.


PS- la mancanza di spazio c'entra quando si devono disegnare insieme Topolino e Pippo, date le loro diferenti dimensioni è difficile inquadrarli entrambi in modo corretto.

PPS- grazie a Zimm per i complimenti.

Ero distratto, eccomi.
Sono le lunghe scene di dialogo che danno fastidio, non quelle normali, ma la mancanza di spazio non c'entra. Il problema da risolvere è cosa far fare ai soggetti mentre parlano. Se la scena è molto lunga dopo un pò il semplice cambio di angolazione non basta e si rischia la monotonia (noia), ma infilare una gag qualsiasi può distrarre dal senso del dialogo.
Se i personaggi invece di fare le cose si limitano a parlarne, il disegno rischia di diventare una semplice decorazione. Dunque, secondo me, gli scambi di battute dovrebbero essere  sempre brevi e concisi. Se per forza maggiore non fosse possibile, allora il dialogo dovrebbe essere sostenuto da un'azione pertinente, che sottolinei e integri quanto detto con le parole.


PS- la mancanza di spazio c'entra quando si devono disegnare insieme Topolino e Pippo, date le loro diferenti dimensioni: è difficile inquadrarli entrambi in modo corretto.

PPS- grazie a Zimm per i complimenti.

Non ci avevo mai fatto caso, ma in effetti...

Forse sto chiedendo troppe anticipazioni, ma hai in mente di cimentarti con i paperi o coi topi? Storie a lungo o corto respiro? Comiche, avvenurose o misteriose? Di tipo moderno o '60/'70? Se mi risponderai grazie. [smiley=dankk2.gif]

Sono le lunghe scene di dialogo che danno fastidio, non quelle normali, ma la mancanza di spazio non c'entra. Il problema da risolvere è cosa far fare ai soggetti mentre parlano. Se la scena è molto lunga dopo un pò il semplice cambio di angolazione non basta e si rischia la monotonia (noia), ma infilare una gag qualsiasi può distrarre dal senso del dialogo.
Se i personaggi invece di fare le cose si limitano a parlarne, il disegno rischia di diventare una semplice decorazione. Dunque, secondo me, gli scambi di battute dovrebbero essere  sempre brevi e concisi. Se per forza maggiore non fosse possibile, allora il dialogo dovrebbe essere sostenuto da un'azione pertinente, che sottolinei e integri quanto detto con le parole.

PS- la mancanza di spazio c'entra quando si devono disegnare insieme Topolino e Pippo, date le loro diferenti dimensioni è difficile inquadrarli entrambi in modo corretto.

Grazie per le delucidazioni! Effettivamente, ripensando bene a qualche scena del genere, la maggior gradevolezza sta nella varietà delle pose dei personaggi impegnati nel colloquio.

Forse sto chiedendo troppe anticipazioni, ma hai in mente di cimentarti con i paperi o coi topi? Storie a lungo o corto respiro? Comiche, avvenurose o misteriose? Di tipo moderno o '60/'70? Se mi rispondera grazie. [smiley=dankk2.gif]

Non lo so, sono fermo da molto e mi sono disabituato a pensare. Quando si è sotto pressione per qualche anno si pensa a Disney tutto il giorno e  ogni film, ogni lettura, ogni esperienza diventa fonte d'ispirazione. Adesso non è così e mi considero in revisione, come una vecchia auto.
Preferisco decisamente i Topi, non riesco ad indentificarmi in Paperino; di Barks ammiro qualunque cosa, ma soprattutto le trame.
Le storie del '60 sono le italiane che preferisco, però non so come si fa a scriverne. Di solito facevo quelle che mi venivano spontaneamente. Meglio se avventurose e con un po' di mistero. Ciao.

Grazie 8-)

Preferisco decisamente i Topi, non riesco ad indentificarmi in Paperino; di Barks ammiro qualunque cosa, ma soprattutto le trame.

Spero che scriverai storie con i topi, Topolino ne avrebbe veramente bisogno, ormai le storie con i topi stanno diventando più rare

La chiaccherata di stamattina col nostro Zironi ( http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1200301612 )
mi ha ricordato una domanda che avevo da tempo.

Sei tu questo stesso Zironi: http://www.imdb.com/name/nm2132492/ ?

Se sì, come è stata l'esperienza a lavorare per una sceneggiatura televisiva, che credo sia un po' diversa da quella di un fumetto?
Stai lavorando ad altri progetti per il cinema?
Grazie.

Di Zironi ho riletto di recente "Topolino e il Babbo Natale nero" (http://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL+2143-4), che ricordavo con piacere.
Da piccolo il Babbo Natale nero mi aveva terrorizzato, forse per il suo look luciferino.
Complimenti (in ritardo)!