Beh, complimentoni a Mandracchio per l'intervista.
Quanto ai coniugi autori, hanno certo notevoli capacità e qualità, secondo me, ma la scuola dalla quale provengono (quella Danese, intendo) è sempre stata un po' inferiore ai nostri autori di casa, e quindi d'istinto li trovo inferiori rispetto a Martina, Cimino, Artibani e Faraci, giusto per fare qualche nome e saltare da un'epoca all'altra.
Ciò non toglie che siano allo stato i migliori sceneggiatori al di fuori dell'Italia, per quel che viene stampato di estero sul Topo.
Difficilmente ci sono buchi o salti logici enormi come se ne trovano in altre storie, anzi: direi che la loro "continuity intrinseca" regge bene il passo. Ma i complimenti vanno loro soprattutto per la storia pubblicata questa settimana, dove dimostrano:
1) di avere ottima conoscenza delle storie miliari di tradizione americana, e ciò è ottima cosa;
2) di avere ben compreso il carattere di Donald, che non è solo iracondo e pigro.
Un bravo ai due va quindi sicuramente, ma chissà che non si aprano di più alla nostra scuola e, assorbendone gli stilemi, non ne divengano ottimi epigoni, così da regalarci qualche vera e meritata perla!