Ragazzi, calma!
Maniac Cop ha ragione. Quella frase virgolettata la ricordo anch'io. È comparsa su qualcuna delle pubblicazioni amatoriali della Disney. Non chiedetemi quale, però; forse era quella dove si parlava della mia attività di sceneggiatore di storie "sponsorizzate" (un giormo vi parlerò anche di queste... penitenze necessarie: un gioco sporco, ma qualcuno lo doveva pur fare; e io - concedetemelo - sono sempre riuscito a cavarmela almeno dignitosamente).
Comunque, forse vi è sfuggito il senso del mio intervento: anche se non sono stato io il "cane da guardia", ho sempre condiviso le scelte di Fossati (con il quale peraltro collaboravo strettamente), al posto del quale mi sarei comportato allo stesso modo, anche se, magari, non con la stessa efficacia. Venire dopo di lui è stato molto facile, perché in questo caso il gioco sporco l'aveva già fatto tutto lui e io ho potuto fare il figurone del poliziotto buono. Che poi, tanto buono non ero: di soggetti ne ho bocciati, eccome! Solo che sapevo farlo con un certo "tratto", contribuendo in compenso molto spesso a migliorare soggetti fiacchini e che magari qualcun altro avrebbe scartato. Grazie a questo spirito di collaborazione (per il quale ero pagato: non sono certo un santo), nessuno si è mai lamentato (come nesuno si è mai lamentato delle a volte "devastanti" correzioni nelle sceneggiature e soprattutto nei dialoghi, in qualche non raro caso interamente rifatti.
Per quanto riguarda Martina, l'"ultimo" (da fine anni Settanta, diciamo) era davvero improponibile. Le sue storie, spesso fatte di niente (ne scriveva anche sessanta all'anno!) ma sempre superbamente sceneggiate, avevano perso del tutto la verve ed erano completamente prive di logica, oltre che improponibili come contenuti. Diciamo che - come spesso accade invecchiando - i difetti si erano ingigantiti, mentre i pregi erano melanconicamente al lumicino. Ricordo una sua storia sistemata dall'ottimo Sisti (vado a memoria, forse era "Paperino e il veloce velocipede" del 1990 o giù di lì): per renderla dignitosa, l'ottimo Alessandro dovette praticamente riscriverla e riorganizzarla tutta.