anche più di Reginella o PKNE o parodie come Topo Maltese & Metopolis, gli "Amazing Papers" era senza dubbio LA storia che più attendevo di questo 2017, forse perchè l'avrei letta alle soglie dei 30 anni, cioè la stessa età che dovrebbe avere all'incirca Paperino (& amici vari).
Evidentemente però anche le Poste devono aver saputo di questa mia impazienza e mi hanno consegnato il Topo con la puntata conclusiva solo la scorsa settimana e ho cominciato a recuperare le varie puntate con un mese di ritardo, arrivando a cose fredde, quando tutti avevano già sviscerato tutti i temi settimana dopo settimana.
uhmmm... uhmmm...
la storia, una volta ultimata, mi ha trasmesso sentimenti contrastanti: alla fine l'opzione "trollata" (che avevo messo in conto fin dall'annuncio della saga, forse a mò di corazza per evitare fregature) c'è stata, ma, d'altra parte, le avventure dei paperotti cresciuti sono successe per davvero e l'intervento dal passato è giustificato dal fatto che Paperino Paperotto non riusciva a concepire come gli amici di una vita (gli unici che avesse mai avuto!) si fossero potuti dividere... e quindi fa di tutto per farli riavvicinare!
E la cosa mi andrebbe anche bene, intendiamoci, non ho mica letto quattro puntate brutte, anzi!
Il punto è che il tutto mi ha lasciato un po' di amaro in bocca perchè tutti sappiamo quanto Bruno Enna dispensi magia e nostalgia a piene mani (vedi "l'amico del 3000" solo per citare un titolo a cui questa storia si rifà direttamente), ma questa storia ne era un po' carente.
Insomma, mi sarei aspettato qualcosa di più intimista, una sorta "Lungo addio" in salsa Disney (Enna è sceneggiatore anche di Dylan Dog, per questo mi aspettavo qualcosa di più), coi paperotti cresciuti che facessero una sorta di rimpatriata in cui avrebbero affrontato sogni e rimpianti di una giovinezza (e di una amicizia) ormai lontana nel tempo, così come Dylan faceva i conti il ricordo di Marina Kimball...
Ora, magari 4 episodi così sarebbe stato troppo, non solo per la Disney, ma per qualsiasi casa editrice... il punto è che manca TOTALMENTE la nostalgia!
Per intenderci, perfino l'ultimo capitolo della saga di "American Pie", pur tra eccessi e battutacce di dubbio gusto, affrontava la questione della nostalgia in un finale che riscattava un film opaco.
C'è stato un solo momento in cui ho sperato che, sì, ecco, arriva "il tocco di Enna" e saranno lacrime napulitante (e #lunedìfeels putenti per i prossimi 10 anni), quando Millicent dichiara "Ma non dovevamo vederci più?"...
peccato che la cosa non sia stata più approfondita!
Insomma, c'era lo svincolo sull'autostrada che indicava chiaramente "Moonlight", ma Bruno Enna ha preferito tirare dritto! :(