Papersera.net

E così quest'anno si festeggiano due splendidi novantenni! 

Questo è un omaggio di Giulio Chierchini al Topolino di Gottfredson. Auguri! 

Questo bellissimo disegno e' appeso alla parete della camera di uno del miei figli!!!!!

......e sono 90......auguri di cuore Maestro!!!!!

Auguroni di cuore!
Quando lo senti, riportagli gli auguri di tutti noi!

PS: c'è ancora a disposizione qualche copia di Palmiro il vampiro, per caso? Ero rimasto a che doveva uscire la versione digitale, ma poi mi ero completamente dimenticato... [

I migliori auguri al grandissimo Chierchini !!!
Che splendido il disegno allegato.....

Auguri al maestro Chierchini! 

Auguri al Maestro, una leggenda vivente.
L'omaggio a Gott è superlativo.

Auguri al maestro Chierchini! Con un grazie per tutte le ore che le sue storie mi hanno allietato.

Chierchini, uno degli ultimi Grandi Maestri del fumetto italiano

Auguri al maestro Chierchini per i suoi primi 90 anni!

   

Vorrei dire la mia su questo autore curiosamente (ed ingiustamente) poco celebrato, che addirittura a tutt'oggi non ha potuto vedere nemmeno una uscita dedicata esclusivamente a lui (a meno che non venga considerata come tale il numero di Topolino Più con Papermsoca e i lanzichenotti). Sappiamo bene, inoltre, che può vantare la più lunga carriera ininterrotta come autore disneyano, iniziata nel 1953 e forse, ma non sembrano esserci conferme ufficiali, conclusa nel 2016 o 2017, sebbene continuino ad uscire su Topolino delle sue storie. Personalmente considero poco degna di nota la prima parte della sua produzione grafica (dagli anni '50 ai '70) mentre, a partire dagli anni '80, ha luogo la "maturità" del suo tratto con una notevole personalizzazione degli sfondi, arricchimento dei dettagli e maggiore padronanza della rappresentazione dei personaggi, periodo che coincide anche con la sua opera da autore completo. La "sua" Paperopoli (universo con il quale sembra trovarsi più a suo agio, giudicando dalla prevalenza numerica delle sue storie ivi ambientate negli ultimi decenni, rispetto a Topolinia, che pure rappresenta con le stesse caratteristiche) è una città in perenne disordine, assai trascurata e pertanto piena di cartacce, lattine ed altri rifiuti che invadono le sue strade, oltre agli intonaci perennemente scrostati qua e là che lasciano vedere i sottostanti mattoni: un'ambientazione "underground" che è stata portata ai massimi livelli da Massimo Bonfatti per Cattivik e che forse non è stata particolarmente gradita dalla Disney, che potrebbe aver limitato questa sua caratterizzazione delle ambientazioni, nel timore di snaturarle. Per quanto riguarda i soggetti (sviluppati fino a metà anni '90 circa, quando torna a dedicarsi esclusivamente ai disegni per storie scritte da altri) sembrano essere preferite da Chierchini le storie di vita quotidiana (tipicamente, con i bisticci col vicino Anacleto ispirati da quelli con Mr. Jones di Barks) oppure in costume, con una predilezione per le ambientazioni medievali, molto riuscite, od ancora di brevi ma simpatiche vicende in cui si entra a contatto con la fantascienza o con l'occulto. Particolarmente ricordate sono le sue storie "dipinte" realizzate in collaborazione con Moreno Chisté, anche queste forse interrotte dalla Disney per diversi motivi. Purtroppo non è possibile conoscere con certezza diversi aspetti della carriera di questo autore, a causa della possibilità di basarsi solo sulle poche informazioni fornite dalla Disney e sulle rare testimonianze di appassionati con cui è in contatto; una intervista mirata su un volume monografico che mi auguro esca il prima possibile potrebbe soddisfare molte curiosità, nel frattempo chi vuole potrebbe riportare qualche informazione od aneddoto rivelati nelle occasioni in cui Chierchini ha partecipato alle iniziative del Papersera. Per concludere, non considero questo autore un Maestro con la M maiuscola come i noti Scarpa, Carpi, Bottaro, Cavazzano e De Vita ma non per mancanza di talento e potenzialità, bensì perché il suo mi sembra uno stile che, contrariamente a quanto hanno avuto la fortuna di poter fare gli altri autori citati, non è stato spinto al massimo della propria capacità creativa in completa libertà di espressione, e, credo, non per sua scelta. Ritengo si sia trattato davvero di un gran peccato, unitamente agli scarsi riconoscimenti e celebrazioni, specialmente in volumi dedicati, per il lavoro di un artista notevole il cui valore verrà forse riconosciuto solo ancora più in là nel tempo.

Quando ero un giovanissimo lettore di Topolino non sapevo chi disegnava le varie storie ma si riusciva bene a distinguere i vari tratti e dunque, si intuiva chi c'era dietro alle storie e a metterle assieme. Ovviamente, siamo nei "famigerati" anni 50 e 70 e, debbo dire con tanta franchezza che i disegni di Chierchini erano già allora da me, fra i più amati, al di sotto di poco da quelli di Scarpa e Murry e al pari di Carpi.
Fra i particolari che mi colpivano nei suoi disegni e nel modo di colorarli, c'erano anche tutte quelle immondizie che apparivano sia a Paperopoli che a Topolinia e che diventano dei veri e propri protagonisti in Topolino e il re dei mendicanti, contribuendo notevolmente a creare quella atmosfera da bassi fondi periferici in cui è abbandonata la città.
Ora, io apprezzo molto il tuo intervento Max e anche il tuo appello per sanare quella che è la più grossa ingiustizia fatta ad un autore di grandissimo livello quale è Chierchini, ma questo tuo appello si sgonfia e diventa vano, là dove non vuoi riconoscere la M maiuscola a questo Maestro.

Caro doppiosegreto, come già spiegato ciò è dovuto al fatto che la mia (personalissima, ovviamente) impressione è che questo autore, per qualche motivo che non ci è dato conoscere con previsione, ha dovuto limitare la propria espressione artistica specialmente nel suo periodo più maturo e non ha perciò raggiunto quei risultati grafici di straordinaria personalità ed eccezionalità, come invece hanno potuto fare Cavazzano, De Vita, Bottaro ed altri. Bottaro in particolare, probabilmente il più vicino a Chierchini nello stile, ha avuto la fortuna di godere di massima libertà creativa negli ultimi anni del suo lavoro in Disney e forse queste "licenze" gli vennero accordate proprio considerando l'esiguità della sua produzione. Se invece non avesse potuto portare il suo stile alla sua massima espressione, e quindi la sua produzione disneyana si fosse fermata -poniamo- alla fine degli anni '70 - primi '80, analogamente non mi sentirei di considerarlo uno dei grandi Maestri Disney. Ma certamente Chierchini ne ha tutto il talento e le potenzialità, cui Capelli ha sapientemente dato ampio sfogo nel suo periodo di dirigenza.

Va bene Max, facciamo così, fermiamoci agli anni 70, inizi anni 80 -facendo finta di non sapere cosa succederà in seguito - lasciamo perdere Scarpa e Bottaro che , spesso, erano anche scrittori dei loro fumetti e lasciamo perdere De Vita figlio e Cavazzano che fanno parte della seconda generazione spiegami: dal tuo punto di vista, in che cosa Carpi è così superiore a Chierchini, facendo sì che il primo merita già la maiuscola e il secondo no?


ps: la domanda è naturalmente allargata a chiunque voglia rispondermi.

Va bene Max, facciamo così, fermiamoci agli anni 70, inizi anni 80 -facendo finta di non sapere cosa succederà in seguito - lasciamo perdere Scarpa e Bottaro che , spesso, erano anche scrittori dei loro fumetti e lasciamo perdere De Vita figlio e Cavazzano che fanno parte della seconda generazione spiegami: dal tuo punto di vista, in che cosa Carpi è così superiore a Chierchini, facendo sì che il primo merita già la maiuscola e il secondo no?


ps: la domanda è naturalmente allargata a chiunque voglia rispondermi.

Domanda (giustamente) provocatoria la tua, alla quale rispondo con tranquillità. A mio parere, già in quegli anni Carpi aveva raggiunto la piena maturità grafica, che gli ha consentito poi, durante gli anni '90, di padroneggiare l'arte del disegno (di fumetti, ovviamente) al punto di mettersi in cattedra e formare quegli allievi che oggi sono autori di punta del settimanale a noi caro. Tu mi dirai: ma non avrebbe potuto fare lo stesso anche Chierchini? Secondo il mio, sempre personalissimo, parere no. Ma non perché avesse un talento minore, bensì perché il suo genere era più circoscritto rispetto a quello di Carpi e la sua piena maturità grafica ed espressione artistica non ancora del tutto raggiunte (credo sia condivisibile considerare arrivata la sua massima maturità grafica nei primi anni '90). Ecco, io proprio in quegli anni, gli stessi in cui Bottaro ha iniziato le sue deformazioni "spinte" avrei dato carta bianca anche a Chierchini, sia nei soggetti che nei disegni, ed immagino che ci avrebbe strabiliato, continuando a farlo fino ad ora, senza contenere le ambientazioni né le trame. Una Paperopoli, insomma, trascuratissima e letteralmente invasa dai rifiuti e dal degrado, che rimanda al miglior Cattivik di Bonfatti, costruzioni medievali complesse ed elaboratissime e delle deformazioni talmente fantasiose e riuscite da non essere da meno rispetto a quelle del miglior Bottaro.

ma non avrebbe potuto fare lo stesso anche Chierchini? Secondo il mio, sempre personalissimo, parere no. Ma non perché avesse un talento minore, bensì perché il suo genere era più circoscritto rispetto a quello di Carpi e la sua piena maturità grafica ed espressione artistica non ancora del tutto raggiunte (credo sia condivisibile considerare arrivata la maturità grafica nei primi anni '90)

Non mi infilo nella discussione su chi si possa definire maestro e chi no, però mi sento di intervenire a proposito di questo punto: Chierchini é forse uno dei disegnatori più "immutabili" (probabilmente al pari del solo asteriti). Negli anni 70, diciamo all'epoca dei promessi paperi, il suo stile penso fosse già perfettamente definito e riconoscibile e da allora non ha mai avuto evoluzioni notevoli. Si è più "raffinato", ha tentato varie sperimentazioni (le già ricordate storie dipinte), ma tra il suo tratto anni 70 e quello anni 90 non vedo differenze notevoli come invece si notano con Carpi, scarpa, de vita e insomma tutti i coevi. Sul perché abbia sperimentato più o meno di altri non saprei, forse si potrebbe chiedere direttamente a lui se ce ne fosse occasione

Beh, una certa evoluzione la si può notare, anche se ovviamente non sostanziale. Dopo i Promessi Paperi non avviene certo una rivoluzione stilistica, ma se si osserva con attenzione un certo miglioramento grafico c'è, negli anni '80 rispetto alla seconda metà dei '70, ed analogamente nella prima metà dei '90, in corrispondenza con le ultime storie dipinte che rappresentano probabilmente il maggiore sforzo artistico dell'autore, che torna poi alla tecnica tradizionale arrivando, in anni recenti, ad una fase di "sfrondamento" dovuta all'età avanzata.