Carissimo Luciano,
penso che sia una tendenza di tanti lettori, specie quelli di vecchia data, reputare la linea editoriale
del nuovo
Topolino poco soddisfacente. Non dico sia così per tutti, ma di sicuro per tanti, e io sono tra quelli che, col numero nuovo in mano, cercano subito i tratti di qualcuno dei "grandi" disegnatori per potersi ritenere soddisfatti (e non dico neppure che siano
tutti di "vecchia data", ma senz'altro---per i miei gusti---in numero molto maggire rispetto a quelli della nuova leva).
Leggendo un po' dei tantissimi post di questo topic, ne ho letto uno in cui lei diceva che non le spiacerebbe tornare a storie con Topolino
à-là Gottfredson.
A partire da queste due considerazioni, mi vengono due domande, in qualche modo legate tra loro.
La prima, banale, e che forse le avranno già fatto (ma non sono ancora riuscito a leggere tutti i messaggi di questo thread), riguarda chi reputa essere un "degno" continuatore del suo modo di interpretare le storie, a mio avviso sempre estremamente belle! (ebbene sì, è uno dei miei preferiti, quando sfoglio Topolino!!
).
La seconda, se ha letto la storia "
Topolino e la città taciturna", di Andrea "Casty" Castellan, che mi ha letteralmente riportato alla magia di una vecchia storia di Gottfredson (e credo che questo sia un po' lo stile di Casty, perché lo stesso effetto me lo hanno prodotto anche storie come "
Topolino e il magnifico Doppioscherzo" e "
Topolino e il dominatore delle nuvole"... dove però c'erano di mezzo anche i disegni di gente come Massimo De Vita e Giorgio Cavazzano a rendere un'atmosfera particolarmente piacevole).
Un carissimo saluto, e a presto!