Ok, riporto in auge il topic dedicato a mastro Daan Jippes.
E dando uno sguardo alle pagine precedenti, sono contento di scoprire che riprendo il topic per parlare di qualcosa di cui non si è mai discusso su questo funambolico disegnatore (e a volte autore completo)
danese olandese.
Piccola curiosità: non chiedetemi il perché, non so una mazza di
danese olandese, comunque si legge più o meno
LIPPS: sì esatto, proprio con la
L iniziale!
Breve descrizione per chi non lo conosce. Come ho scritto altrove, Jippes inizia la carriera alla fine dei '70 con delle 10-pager di Donald Duck ispirate (umoristicamente e graficamente) a quelle di Carl Barks, scritte e disegnate assieme a Freddy Milton. Poi i due si separano. Milton diventerà un regolare disegnatore Egmont. Mentre Jippes si scoprirà essere un mago della matita, capace di riprodurre lo stile degli altri autori, anche dei più grandi. Ma mai troppo pedissequamente, a mio avviso: sempre con quel piccolo tocco dinamico che ti fa esclamare:
"ah, ma questo è quel figlio di mignotta di Daan Jippes!" Per questa ragione gli editore americani e danesi licensatari Disney degli anni '80 e '90 lo assumo essenzialmente per fare tre cose:
[olist]
- ridisegnare le storie del tardo Barks a suo tempo disegnate da Tony Strobl, per renderne la ripubblicazione più appetibile agli occhi dei nuovi lettori;
- fare qualche strip da giornale di mickey;
- fare il copertinista.
[/olist]
Sul punto 1 si è già discusso in questo topic, vedo. Sul punto 2 non ne so niente. Per quanto concerne il punto 3 ho una sola cosa da dire: Jippes era un copertinista
eccezionale. Le sue copertine delle (poche) ristampe americane di Gottfredson sono semplicemente da erezione!
Ha anche lavorato al cinema d'animazione, facendo storyboard.
Fine descrizione.
Comunque non è di questo che voglio parlare. Jippes continua a disegnare per la Egmont. O ha smesso? Vabbè, se ha smesso, ha smesso da poco. Di solito ha l'accortezza di disegnare le storie scritte dagli americani (come il fidato Lusting), quindi i risultati sanno di dignitoso.
Ma spesso e volentieri le storie se le scrive(va) da sé.
Ed è
di questo Jippes autore unico degli anni 2000 che mi interessa parlare un po' qui.
Daan Jippes è evidentemente una persona con uno sguardo assai critico nei confronti dell'umanità. E sembra usare le sue storie di paperi per manifestare - o forse sublimare - questo suo cinismo da vecchio beffardo osservatore del mondo.
I suoi paperi sono deformazioni ciniche di quelli di Barks.
Paperino è iracondo fino all'inverosimile, e spesso incline a manifestare la sua insofferenza nei confronti della società. Non è un fannullone immorale, anzi eticamente è un personaggio molto consistente. Ma a differenza del Paperino di Barks, che è di default
'nu bravo guaglione, quello di Jippes deve prendere un paio di buone mazzate prima di rendersi conto di cosa è giusto fare e cosa no.
Il Paperone di Jippes invece è un cinico sfruttatore del mondo e degli individui che lo circondano. E mentre li sfrutta, suole sfoggiare un sorriso tra il maligno e il soddisfatto. Talora si trova a opporsi ai quattro nipoti.
Posta in questi termini potrebbe sembrare che l'ultimo Jippes assomigli a una specie di Guido Martina, ma non è così. I suoi paperi
deformano certe componenti dei paperi di Barks, ma non sono in contraddizione con quest'ultimi.
L'altro punto saliente del Jippes autore unico è la dinamicità
indiavolata delle sue tavole. I suoi personaggi non corrono: volano! Non saltano di stupore: piroettano di stupore! I loro sguardi - anche quelli dei tre nipotini - sono spessi
diabolici. Occhi cattivi, sorrisi maligni...a momenti ti aspetti che un paio di penne delle teste assumano forma di corna. Se spesso è stato accusato di essere solo un buon riproduttore di roba altrui, negli ultimi quindici anni Jippes ha mostrato di saper sviluppare uno stile tutto suo, sia come disegno che come sceneggiatura.
Ora, le poche cose che ho letto di Jippes solista da Picsou Magazine (molte uscite su ZP) mi hanno divertito per i motivi di cui sopra, ma non che le abbia poi sempre pienamente apprezzate. Le trame sono spesso tutt'altro che brillanti.
Però l'altro giorno ho letto questa storia, inedita in Italia:
https://coa.inducks.org/s.php?c=D%202006-322e me ne sono innamorato! Qui c'è tutto il Jippes descritto sopra, ma al servizio di una storiella ben congegnata, che funziona come un orologio svizzero. Oddio, un paio di tavole centrali (in cui Paperino è in un sottomarino e litiga con una piovra) potevano essere tagliate, ma il resto è roba buona.
Seguono piccoli spoiler.
In questa storia Jippes mette in scena il carattere
anarcoide sia di Paperino che di Paperone. Il primo - trasferitosi in riva al mare a vivere coi nipotini di quello che la natura gli offre - è insofferente alla burocrazia, che gli richiede una licenza per raccogliere la roba abbandonata sulla spiaggia. Quando anche la spiaggia gli inizia a pesare, si rifugia nei fondali marini, lontano dalla stupidità umana. Paperone invece è semplicemente indifferente alla burocrazia (il suo tallone d'Achille), che crede di poter aggirare pagando le misere multe. Ma soprattutto, non mostra alcun rispetto per la natura (la storia ha una morale ambientalista, ma non si limita a quello...qui c'è l'influenza del lavoro sulle giovani marmotte).
Alla fine avrà la meglio, più o meno, Paperino.
In una vignetta Jippes raggiunge l'apice del cinismo che io abbia mai visto in una storia disney (e mi chiedo com'è che la Egmont non gliel'abbia censurata):
Paperino nel suo viaggio sottomarino vede una bara di un soldato, con tanto di bandiera americana sopra, di quelle che si calano in mare quando un marinaio militare muore. E commenta "la gente getta dalle navi le cose più assurde!".
La storia è inedita in Italia, ma non vi affannate ad andare a cercarla qua e là: la maggior parte di voi la troverebbe solo una storiella da 14 pagine da basso livello danese. Andate a rileggervi
Il Mondo di Tutor, via bimbi, circolare.