Visto che tutta questa discussione è scaturita
anche dalle mie obiezioni, ci terrei a sottolineare come forse sia stato completamente frainteso il senso della mia risposta al primo messaggio di alec (che si guarda bene di rispondere solo a cosa gli viene comodo, per avere pretesti per fare le sue lezioncine :
)
Del primo messaggio di alec volevo soltanto contestare da un lato la presunzione di ritenere ipocrite e mediocri tutte le storie attuali su Paperone, e dall'altro la convinzione che la colpa di tutto ciò sia nella pardita della martinianità di Paperone, schiacciata dall'ipocrisia del
politically correct dietro cui si trincererebbe il Topolino d'oggi!
Senza ripetermi ulteriormente, non volevo stabilire se Martina è disneyano o meno (secondo me sì, e per le ragioni che avete già detto qui), ma se il disneyano deve essere o no
à-là Martina, riferendomi con questo sia alla psicologia dura e violenta, cinica, che contraddistingue i rapporti interpersonali dei paperi, sia a quelle scene (come lo zio che insegue i nipotino col ramoscello e via dicendo) allora carine e sicuramente da non censurarsi oggi, ma che sono assolutamente anacronistiche se si pensa di riproporle in nuove storie.
(NB: per inciso, il post di alec sarebbe stato altrimenti abbastanza condivisibile (e già condiviso nelle varie puntate di questa lunga discussione su Martina) se non lo si fosse voluto intrecciare così fortemente con una critica alle storie moderne).
Ma stai scherzando? Altrochè se si può essere nostalgici della cattiveria martiniana! La quale non solo non è logora ma ha reso il rapporto fra paperino e paperone praticamente immortale, in quanto sono i loro litigi ad averli resi perennemente memorabili. Provo nostalgia e auspico un ritorno dei canoni martiniani, che per me sono molto più "standard" di quelli di un Cimino... o di Barks stesso.
Bravo! almeno tu, se pur in dissenso con me, avevi capito il senso del mio messaggio!
Avessi risposto prima, avrei potuto evitare di ri-rispondere! :