Eppure più volte si è discusso proprio delle famigerate storie di Topolino e Pippo martiniane dove il topo dimostrava tutta la sua antipatia trattando sempre Goofy con superiorità...
Ad ogni modo a me il topo detective infallibile non mi piace tanto (a parte chi ben lo usa), lo preferisco mille volte in storie come quelle di Casty o nei cartoni animati (in MouseWorks lo trovo adorabile)...
Veramente io penso che nelle sue storie Martina dia un'importanza inusitata a Pippo, e addirittura lo indichi come motore primigenio degli avvenimenti. Cioè Martina lo connota come un "uomo" sciolto dai legami sociali e mosso solo da forze istintive e naturali, in contrapposizione con Topolino che è l'uomo occidentale razionale del 20° secolo. A risolvere i problemi è spesso Pippo, col suo pensiero "laterale".
Beh, Casty... e dov'è la differenza con Casty? Solo che Pippo in Casty viene mostrato troppo, troppo "intelligente", e Topolino mi sembra ancor più anonimo (quest'ultima considerazione è personale, però).
In ogni caso il Topolino martiniano non è così irreale, nel mondo ho conosciuto tante persone razionali come lui, magari inevitabilmente non esenti da difetti.
E poi è una perfetta proiezione dei "detectives perfetti" interpretati da Humphrey Bogart dell'epoca d'oro del noir; si potrebbe paragonare anche al Charley Varrick di
Chi ucciderà Charley Varrick?, criminale dal piano perfetto di cui non viene fatta intendere alcuna sfumatura psicologica, ma sta allo spettatore scandagliare la sua mente; oppure, il Topolino di Martina è una specie di "poliziotto tutto d'un pezzo" come Henry Silva in
Milano odia: la polizia non può sparare, poliziotto tutt'altro che superuomo.
Il rapporto del Topolino martiniano con Pippo non è il rapporto di uno che considera l'amico idiota (e poi vorrei vedere voi se aveste un amico così: quale sarebbe la vostra reazione di fronte a certi atteggiamenti? :
), ma di un razionale che si scontra con una forza istintiva e irrazionale, incomprensibile per lui.
Questa caratteristica si nota perfettamente nel ciclo di Zombi, in cui Topolino quasi è portato alla follia dalle azioni irrazionali di Eta Beta e dei suoi compagni, gruppo cui si unisce naturalmente anche Pippo, l'unico in grado di comprendere tanta apparente follia.