Ma no, non è questione di ingratitudine, in fondo; e sono certo che max non intendesse sminuire il Maestr… Chierchini. È questione di intendersi su cosa significa Maestro.
Se misuriamo in volumi di storia del fumetto dedicati, fama critica, mitologia pubblica e cose simili, allora Scarpa è più Maestro di Carpi, Bottaro e De Vita messi insieme. Se misuriamo in perfezione grafica, allora un Lorenzo Pastrovicchio è più Maestro di un Giorgio Rebuffi, Silvia Ziche o Enrico Faccini. Se misuriamo in produttività, superatemi un Giuseppe Perego. Se misuriamo in numero di emulatori, Cavazzano Cavazzano Cavazzano Cavazzano Freccero. Se misuriamo in dettaglio, allora Roberto Marini è più Maestro del Cavazzano attuale. Se misuriamo in attenzione ai canoni della prospettiva, allora Ettore Gula è più Maestro di Paolo Mottura.
Se misuriamo in gusto personale, ogni giudizio è lecito (o quasi).
Io per parte mia parlerei di Maestro perché a partire da una certa fase, ovvero dallo stile maturo (Promessi Paperi) ha tirato fuori dai personaggi cose notevoli. che altri non sono riusciti a tirar fuori. Non ne ha tratto tanti altri, ma a questo serve avere tanti disegnatori (ovviamente che non si dimentichino i requisiti base di presenza sul foglio… e qui non faccio nomi per evitare polemiche…).
Dai balzi e balzelli di contentezza/rabbia (da non confondersi con i salti mortali di Carpi o la levitazione di Perego), dall'amalgamazione di personaggi e ambiente (fateci caso!), dal miscuglio a dosi del tutto personali (e convincenti) tra realismo e deformazione, all'uso di contrazioni del volto a scopo espressivo (e non soltanto negativo, anzi! Guardate l'avatar di Paperenzo), all'andatura generale dei personaggi, oscillante fra l'inarrestabile e il canzonatorio… alle note animate e beffarde di alcune storie recenti.
È pacifico che chi predilige, a questi aspetti, altre qualità che in Chierchini sono carenti per motivi vari, specie oggi che ha raggiunto una certa età e la mano non è più salda come prima, non sarà legittimato a (sarà legittimato a non) parlare di Maestro.