Io, studiando i disegni di Chierchini, imparo molte cose. Così come con Gatto. Con Rota. Con Asteriti.
E con la Ziche, con Mastantuono, con Freccero, con Faccini, con Pastrovicchio, con Sciarrone, con Turconi, con Mottura, con Celoni...
Forse suona strano definirli Maestri (gli ultimi più per un fattore anagrafico che professionale- stranamente tendiamo sempre ad immaginare la figura del Maestro come ad una persona anziana), ma mi danno inconsapevolmente delle lezioni.
Carpi/Chierchini, agli inizi delle rispettive carriere, erano 'intercambiabili' tra di loro (nelle storie uno disegnava a matita, l'altro inchiostrava, e a volte si scambiavano il compito anche all'interno della stessa storia). Poi uno dei due si è messo dietro la cattedra, l'altro no. Quindi elogiare l'uno, a dispetto dell'altro, se non per puro gusto personale, non vedo che senso possa avere.
Si può insegnare senza fondare scuole, senza plasmare stili. Si può imparare senza andare a lezione. "Maestro" non è esclusivamente chi sale in cattedra, ma anche la persona che ha competenze tali che potrebbero permettergli di poter insegnare. O chi suggerisce, ma non impartisce.
Ci sono persone a cui, anche inconsciamente ( e al di fuori del fumetto), uno si ispira. Li prendi come modelli, come riferimenti; se da loro impari, in qualche modo ti insegnano qualcosa. E non perché vai a lezione da loro, non perché ti danno i compiti, o da studiare, non perché giudicano un tuo lavoro. Ma perché, anche solo imitandoli, impari.
Io ho avuto l'onore di conoscere Chierchini, e lui ha avuto la pazienza di vedere alcuni miei disegni. E senza che nessuno lo obbligasse, mi ha dato delle dritte su cosa dovessi fare per migliorarli. Se questo non è essere Maestri... ma non solo di fumetto, eh! Anche di classe, eleganza, stile, educazione, disponibilità. Ma qui sto divagando.
E, da quel poco che ho visto, quelle poche volte che l'ho incontrato, Chierchini mi sembra il classico professionista a cui di essere chiamato Maestro non importerebbe niente. A tal proposito, ecco una piccola curiosità: Bruno Bozzetto, da cui ogni animatore di oggi, italiano e non, ha imparato qualcosa (Lasseter lo adora), odia farsi chiamare Maestro.