Giusto o sbagliato che sia, penso che ad un lettore di lunga data che vede ancor oggi uscire storie dello stesso autore che leggeva da bambino, risulti normale e spontaneo chiamarlo Maestro.
Oltretutto, nel caso di Chierchini, ai sette decenni attraversati con grinta (come i suoi personaggi) si affianca una qualità che, se personalmente ha raggiunto l'apice tra la fine dei '60 e la metà dei '90 (con le storie dipinte di Paperin Pestello e Little Gum), ancor oggi si mantiene ad un livello tale da premettergli di illustrare diverse storie sul libretto (l'ultima di questa settimana mi pare addirittura migliore delle ultime recenti prove).
Nel mio Settebello di ragazzino del '70 mettevo, inconsapevolmente, i nomi di chi ritenevo i migliori disegnatori (tre dei quali lavoravano già da quasi vent'anni), le cui storie andavo subito a leggere: Scarpa, Carpi, Cavazzano, Massimo De Vita, Chierchini, Gatto, Rota.
Mi spiace enormemente che i primi due non ci siano più ma, al tempo stesso, sono contento che gli altri cinque esercitino ancora e sempre ad un ottimo livello. Come non chiamarli Maestri?
PS - A Bottaro, PL De Vita ed Asteriti (i primi scomparsi mentre l'ultimo ancora in attività), per quanto non siano mai stati fra i miei preferiti, non si può non riconoscere lo stesso 'status', per le storie create e per i loro particolari stili.