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Maestro a chi?

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Tapirlongo Fiutatore
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PolliceSu
    Re: Maestro a chi?
    Risposta #90: Sabato 12 Ago 2017, 15:43:03
    Inserendomi nel discorso, ho sempre diviso i Maestri in due categorie:
    Quelli universalmente riconosciuti, anche da me (Barks, Gottfredson, Scarpa, Carpi, Cavazzano...)
    E quelli che io ritengo Maestri, ma che sono un gradino più in basso sul podio (ad esempio Cierchini).
    Secondo me per essere considerato Maestro bisogna avere sì una certa esperienza, ma anche aver creato storie famose nell'universo disneyano, e anche decisive, magari per il recupero di certi personaggi (il già citato Cierchini con Macchia Nera). Ad esempio, Casty ancora non lo ritengo "Maestro", ma sono sicuro che al 100% che, dopo un pò di tempo, lo diventerà. La strada è ottima.
    Sérait-t-il impossible de vivre debout?

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      Re: Maestro a chi?
      Risposta #91: Sabato 12 Ago 2017, 19:26:04
      I due gruppi di cui tu parli, in realtà, sono sostanzialmente sovrapponibili, tutti hanno creato e tutti hanno stupito. Poi sicuramente c'è chi più di altri  ha creato e ha stupito contemporaneamente.
      Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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        Re: Maestro a chi?
        Risposta #92: Domenica 13 Ago 2017, 08:36:51
        Diamine lo scrivo qui, qualcuno ha citato Casty, io personalmente lo vedrei bene anche in alcune serie fuori dalla Disney*

        Sarebbe perfetto nello sceneggiare i vecchi eroi avventurieri del passato, coloni, trapper, fuorilegge, ecc. ecc.
        Parlo più chiaro come per Faraci, in Bonelli farebbe un figurone.
        Non voglio dire che in disney non le faccia le sue belle figure.
        Ma le 32 0 64 (qualche volta 98) pagine ti limitano un pochino.
        Come scriveva anche il buon @Gumi qualche giorno fà.


        *di Lupo Alberto e Cattivik non ne sapevo niente.
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        L'ho scopro solo adesso.
        La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

        Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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        Max
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          Re: Maestro a chi?
          Risposta #93: Lunedì 14 Ago 2017, 23:01:55
          Così per comprendere meglio.

          Tu parli di stile narrativo e lo stile narrativo è legato al soggetto e non al disegno, oppure, per meglio dire di gran lunga più al soggetto che non al disegno. Chierchini - come Carpi, Cavazzano e De Vita - è un disegnatore e dunque diventa un po' improprio attribuire a lui il merito o il demerito di uno stile narrativo.
          Giusto o no?
          Forse il tratto grafico chierchiniano è più statico nel tempo rispetto ad altri ma non in assoluto perché se paragono alcuni personaggi ci sono notevoli differenze e comunque, come ho già detto in un intervento precedente, stiamo parlando di personaggi disegnati con grande maestria, quasi, da sempre.
          Francamente io non so come siano stati decisi e come vengano decisi gli abbinamenti fra soggettisti e disegnatori nell'ambito della storia del fumetto italiano Disney - e se qualcuno lo sa mi illumini e gliene sarò grato - ma so per certo che Chierchini, alla pari di Carpi, De Vita, Asteriti, Scarpa, Gatto - per rimanere in linea con la sua generazione - ha collaborato con tutti i maggiori soggettisti e dunque, dove sta, semmai c'è, una sua inferiorità?
          Se analizzo poi le storie disegnate da Chierchini - rimanendo in campo topoliniano di cui sono più interessato - la funzione di Chierchini negli anni fine 50 inizio 60, è imprescindibile e, anche dopo, almeno fino agli anni 80, con punte sugli anni 90 è assolutamente importante.
          Potrei fare un esempio solo che è poi quello che mi sta più a cuore. Se nel 1960, assieme a Missaglia, con Topolino e il re dei mendicanti - che è una storia che per lungo tempo è stata completamente scordata per motivi non ancora ben chiari e, di conseguenza, sconosciuta ai più, ma che è di immensa importanza oltre ad essere una delle più belle in assoluto - non avesse ripescato dopo 5 anni dal Doppio segreto, Macchia Nera, riproponendolo in un'evoluzione assolutamente rivoluzionaria rispetto al personaggio originario, non solo Macchia Nera sarebbe ricaduto in un oblio assoluto ma tante delle storie su cui poi si è sviluppato nella sua molteplice personalità non le avremmo potute avere, a finire proprio da quelle di Casty.
          Ma, ripeto, questo è solo uno dei tanti esempi, dove la figura di Chierchini è imprescindibile nell'evoluzione del fumetto Disney. Credetemi!

          Chiaramente, mi riferisco ad autori completi o sceneggiatori parlando di stile narrativo. Chierchini imprescindibile negli anni '50 e '60? Direi proprio di no. Credo sia ampiamente condivisibile che abbia dato il suo meglio dagli anni '70 in poi, anche se nei '50 e '60 ha avuto una presenza massiccia sul settimanale e sull'Almanacco, come pure Perego, del resto, essendo stati meno prolifici gli altri disegnatori italiani di allora. Se ti riferisci a Macchia Nera senza mantello, con maglione e pantaloni, non mi pare in questa raffigurazione dobbiamo a Chierchini qualcosa di particolare: il volto del personaggio era già noto e il merito della sua riscoperta va attribuito agli sceneggiatori. Un personaggio che deve la caratterizzazione grafica a Chierchini, semmai, è Anacleto Mitraglia/Faina, il vicino di Paperino alternativo a Jones, oltre a Little Gum. Assai caratteristiche poi sono senz'altro le sue ambientazioni medievali, a mio parere le sue più riuscite, e le storie dipinte.

          Ora quello che vorrei chiarire è questo: ogni autore ha avuto il suo stile, i suoi lavori più riusciti, i suoi punti forza. La definizione di Maestro, introdotta dall'omonima rivista, implica però una distinzione, che comporta necessariamente un'esclusione: altrimenti sono tutti Maestri e il termine perde il suo significato distintivo. Tutti gli autori che hanno lavorato su Topolino negli anni '50, '60 e '70 sono Maestri? Chiaramente non è semplice stabilire criteri fissi e definitivi per definire chi di può considerare tale e chi no. Ma se una distinzione può essere fatta, per me verte necessariamente sulle vette raggiunte e, di conseguenza, sulla rilevanza e l'influenza della loro opera: tutte sono state rilevanti, ovviamente, ma alcune di più, mi sembra ovvio. E la differenza principale tra Scarpa/Carpi/Bottaro/Cavazzano e Chierchini/Scala/Asteriti/Gatto mi sembra evidente: mentre i primi hanno avuto una grande e permanente evoluzione del loro stile, tale da raggiungere picchi molto alti ed influenzare generazioni di colleghi, ciò non è avvenuto per i secondi non perché non avessero talento, ma perché, raggiunto un determinato stile grafico, questo è stato da loro portato avanti praticamente per decenni senza dare alla loro opera una rilevanza significativa e di ispirazione per altri autori. So che è brutto dirlo, ma immaginate per un attimo di far finta che non ci siano mai state tutte le storie (moltissime) dei primi o dei secondi e cosa sarebbe cambiato. Ovviamente questo vale anche per gli sceneggiatori.
          Per finire, c'è sicuramente anche una terza "classe" di autori, che sono quelli che hanno sì lavorato stabilmente per periodi più o meno lunghi con i fumetti Disney, ma senza perfezionare granché il loro stile né raggiungere una qualità significativa, anche se magari hanno lavorato con dei grandi autori.
          « Ultima modifica: Sabato 28 Apr 2018, 11:19:26 da Max »

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          Gumi
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            Re: Maestro a chi?
            Risposta #94: Martedì 15 Ago 2017, 00:10:54
            Per te. Sempre per te. ;)


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              Re: Maestro a chi?
              Risposta #95: Martedì 15 Ago 2017, 11:26:06
              Ma anche basta con questa storia? Pagine e pagine a scrivere sempre i due stessi concetti. Le posizioni sono chiare, amen

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              Max
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                Re: Maestro a chi?
                Risposta #96: Martedì 15 Ago 2017, 12:26:38
                Per te. Sempre per te. ;)


                Per te la rilevanza è uguale?  :) Sono tutti imprescindibili allo stesso modo? A me le vette grafiche raggiunte sembrano decisamente diverse, anche come evoluzione.

                @piccolobush: rispondo finché c'è qualcuno a cui interessa portare avanti la discussione. I due concetti semplici che dici, non mi pare siano stati confutati in modo soddisfacente. Se qualcuno riesce a farlo, ben venga.
                « Ultima modifica: Martedì 15 Ago 2017, 12:43:33 da -Max- »

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                piccolobush
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                  Re: Maestro a chi?
                  Risposta #97: Martedì 15 Ago 2017, 19:33:03
                  @piccolobush: rispondo finché c'è qualcuno a cui interessa portare avanti la discussione. I due concetti semplici che dici, non mi pare siano stati confutati in modo soddisfacente. Se qualcuno riesce a farlo, ben venga.
                  Peccato che la discussione non vada per nulla avanti. Anzi non si è spostata di un centimetro.
                  In realtà molti hanno portato argomenti validi a sostegno delle loro tesi, sei tu che ti rifiuti di vederli.
                  Anche perché si va avanti con cavilli e distinguo di ogni tipo... Tieniti i tuoi Maestri ma dacci tregua, con questo caldo

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                  Vincenzo
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                    Re: Maestro a chi?
                    Risposta #98: Martedì 15 Ago 2017, 23:02:24
                    Che la rilevanza dei "Fab Four" Carpi/Scarpa/Bottaro/Cavazzano sia maggiore di quella degli altri mi trova d'accordo.
                    Ma ciò non significa che l'impronta lasciata dagli altri non meriti di essere celebrata con il termine "Maestro".
                    È una parola così alta, bella, significativa...Perché limitarla ai soliti noti?
                    If you can dream it, you can do it.

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                    Max
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                      Re: Maestro a chi?
                      Risposta #99: Mercoledì 23 Ago 2017, 18:22:54
                      Che la rilevanza dei "Fab Four" Carpi/Scarpa/Bottaro/Cavazzano sia maggiore di quella degli altri mi trova d'accordo.
                      Ma ciò non significa che l'impronta lasciata dagli altri non meriti di essere celebrata con il termine "Maestro".
                      È una parola così alta, bella, significativa...Perché limitarla ai soliti noti?

                      Forse per evitare che siano tutti maestri dopo un certo numero di anni e questo termine distingua in base all'anzianità?  ;)
                      A parte questo, mi pare evidente che siano molti a considerare maestri anche Gatto, Chierchini, Asteriti, Scala, per la qualità dei loro disegni. Ma Perego, Bordini, Gatti, Amendola, Bargadà, Strobl? Definireste tali anche loro? E sceneggiatori come Chendi e Barosso?

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                      Vincenzo
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                        Re: Maestro a chi?
                        Risposta #100: Mercoledì 23 Ago 2017, 23:15:19
                        Chendi e Barosso perché non dovrebbero esserlo, scusa?
                        Gli altri nomi rientrano nei gusti personali di ognuno, ma per me il termine Maestro si applica a tutti coloro che hanno lasciato il segno nella storia del fumetto. E di certo non sono quattro gatti.
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                          Re: Maestro a chi?
                          Risposta #101: Giovedì 24 Ago 2017, 08:42:28
                          Chendi e Barosso perché non dovrebbero esserlo, scusa?
                          Gli altri nomi rientrano nei gusti personali di ognuno, ma per me il termine Maestro si applica a tutti coloro che hanno lasciato il segno nella storia del fumetto. E di certo non sono quattro gatti.

                          E chi ha detto che non dovrebbero esserlo? Per me Chendi lo è a tutti gli effetti, grazie al suo lavoro con Nocciola, Ok Quack, Umperio e le parodie, anche se non ha scritto moltissime storie (e questo mi sembra un vero peccato);
                          mentre Barosso meno, avendone realizzate di meno memorabili. Mi piacerebbe però sapere, dopo i vari "perché Chierchini e Gatto sì", anche qualche "perché Tizio no". Chiunque esso sia.
                          « Ultima modifica: Sabato 28 Apr 2018, 11:06:30 da Max »

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                            Re: Maestro a chi?
                            Risposta #102: Giovedì 24 Ago 2017, 18:04:01
                            Di Chendi ricorderò sempre Paperino e il faraone
                            Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

                             

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