Rileggendo gli ultimi interventi di questo topic, vorrei esprimere la mia a proposito delle sceneggiature di Faraci.
Dopo aver oramai quasi imparato a memoria tutte le storie della Nera di Topolino, che secondo me dovrebbero far parte di quel bagaglio filolologico classico e irrinunciabile per ogni appassionato di storie a fumetti, e altrettanto con MMMM, forse qualitativamente il migliore esperimento narrativo degli ultimi anni di casa disney ( mi perdonino i PKERS, ma imho anche superiore a PKNA, e non finiro' mai di rimpiangerne la chiusura), ho ripreso a leggere le vecchie storie brevi di Faraci contenute nei vecchi numeri di Paperino. Ebbene quello sempre mi colpisce, in queste storie al pari di quelle più di "rappresentanza", e' che nessuna delle sue sceneggiature sia mai banale, mai monotona, mai buttata li' per portare a casa la pagnotta, ma dimostra ogni volta un gusto per il racconto, per l' inquadratura, per i dialoghi e per le situazioni, capace di elevare anche una storia semplice, un breve racconto pur privo di complessi intrecci narrativi, al rango di una piccola grande "commedia" teatrale. Anzi, gradisco di piu' il Faraci scoppiettante e insieme minimalista di queste storie, a quello, elegante e stilisticamente ineccepibile, ma forse un po' meno "genuino", di Novecento.
In merito all' ultimo episodio di Ultraheroes, nonostante io trovi i supereroi particolarmente indigesti, mi ha dato un motivo per acquistare l' ultimo topo.
Detto questo, mi auguro di vedere Tito piu' spesso sul topo, e gli chiedo se non sia il caso, dopo circa 10 anni, di andare a salutare i vecchi amici di Anderville?