Su FilmTV di questa settimana sono stati intervistati Tito Faraci, Giulio Giorello, Luca Boschi e Giorgio Cavazzano.
Mi è piaciuto Boschi - nonostante che non abbia citato il fatto che un papero in tenuta marinara era già stato creato in campo non Disney e che la Disney ci ha ricamato sopra (ha citato l'interpretazione schnitzleriana di Franco La Polla su
Old California), ma soprattutto Giulio Giorello, chiaramente appassionato nel suo commento: oltre a citare Old California, ha tirato in ballo anche le italiane
Paperino e il misterioso Mister Moster e
L'Inferno di Topolino, poco citate in riviste a livello "nazionale". Giorello ha poi scritto che le storie di Paperino su
Topolino "
hanno visto un abbassamento anagrafico del target (ora prescolare o elementare), mentre una volta erano personaggi per adulti. Comunque ancora adesso ogni tanto compro il settimanale, e ho molto apprezzato una storia in cui Paperino, Paperone e Qui Quo Qua si perdevano tra realtà alternative, richiamando la teoria del multiverso di Andrej Linde e Alex Vilenk".
Qualcuno sa a quale storia si riferisca? :(
Mi ha molto deluso invece Tito Faraci, che non ha risparmiato nessuno dei luoghi comuni sull'aspetto italiano della Disney. Per me sono cose sbagliate, comunque è un mio giudizio, diciamo almeno che a livello oggettivo sono cose discutibili
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la più brutta storia che ho scritto, Paperino contro l'Uomo Cupo, è anche la prima che abbia scritto. Uscì su Paperino Mese, un mensile perlopiù di ristampe che serviva ai nuovi autori per farsi le ossa;
- l
'errore della seconda maniera di Topolino, detective dilettante e difensore dell'ordine, ahinoi è più che altro della tradizione italiana. Falsissimo. Anche in Murry e altri c'era questo, e anzi in Italia hanno fatto in modo che questo filone sfornasse capolavori.
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Alle parodie disneyane, che trovo spesso un po' raffazzonate, preferisco le avventure di Paperinik.Le Parodie Disney raffazzonate? :o
Però poi ammette di essersi concesso agli adattamenti letterari (pur piacendogli poco), anche se si difende premettendo che l'ha fatto solo con Baricco,
facendo in modo che Novecento sia un'altra versione del famoso Novecento, e non il suo bigino. Mah!
Eppure, leggendo le sue storie, non sembra che le sue opinioni siano queste, tendenti sempre al raffinato. Dai suoi discorsi ho colto l'impoverimento dovuto alla spersonalizzazione dell'Italia in conseguenza alla globalizzazione. Mi dispiace tanto, conoscendolo, ma ho ricavato questo. :(