Ho letto infine anch'io le tre storie di Sio. Sono rimasto un po' turbato, nel senso buono e meno buono del termine.
Nel senso buono perché le ho trovate nell'insieme spassose, mi hanno strappato più di un sorriso. Nel senso meno buono perché
non me lo aspettavo.
Mi spiego: ho visto in questi giorni vari suoi video su youtube, nonché ho letto alcune sue storie, molte delle quali linkate in queste pagine. Non mi hanno lasciato una buona impressione, perché, pur essendo chiaro che non si trattava di lavori Disney, non ne ho visto uno stile adatto a Topolino. Pensavo, e l'avevo anche
scritto, che Sio qualcosa avrebbe dovuto pur cambiarlo, a livello di stile. Grrodon giustamente ha scritto:
Ora, penso una tale densità di gag e battute che si avvicendano sullo schermo in modo velocissimo sia qualcosa di incredibilmente raro. E sfido a coglierle tutte quante.
Sio prende il nonsense, il demenziale, o semplicemente l'infantilismo e ne fa una vera e propria arte, spingendo il genere oltre i suoi stessi limiti.
E andando a cento all'ora, difficilissimo stargli dietro.
E' chiaro che il suo umorismo è figlio del disincanto, di una generazione che ormai ha visto il mondo andare in vacca e ne ride, e soprattutto che fatica a credere ancora a qualcosa. A me piace, perché rientro proprio in quella generazione, quella che ha visto e riso di tutti gli umorismi, e ormai non rimane altro che decostruire l'umorismo stesso e tornare a quel famoso "grado zero" della risata. Ma capisco che questo possa non piacere a tutti, specie a chi il disincanto non lo mastica del tutto.Sono perfettamente d'accordo con ogni parola, ma a differenza di Grrodon, non penso che tutto ciò sia quello che veramente serva su Topolino.
Le sue storie lette oggi mi hanno fatto venire un po' in mente i cortometraggi degli ultimi anni di Topolino, tipo
Croissant de Triomphe,
Panda-Monio,
Le Orecchie Perdute. Anche questi, non mi sono molto piaciuti (e non parlo dei disegni). Non penso che questo genere di slapstick, che questi ritmi sincopati, che queste gag un po' grezze, veloci e a raffica (che come dice Sio nel redazionale di Topolino, sono pensati più per i tempi ristretti di una lettura sul web, che su carta), siano adatti alle storie del Topo.
Penso invece che servano ritmi più lenti, più spaziosi, un
andante, se mi permettete un paragone musicale. Non riesco a vedere Sio alle prese con storie lunghe su questi presupposti (per carità, non che abbia mai affermato ciò), ma soltanto con brevi di poche tavole.
Non mi soffermo, volutamente, sull'uso dei personaggi che è stato fatto in queste tre storie, perché, per quanto anche io abbia qualcosa da ridire a riguardo, penso anche che un autore i primi tempi debba prendere un po' la giusta mira.
Tornando alle mie parole iniziali, sono rimasto quindi turbato dalla lettura, perché nonostante non veda una base disneyana, nonostante le mie idee di fumetto Disney siano molto lontane da ciò che ho letto, le storie, nell'insieme e al netto di aggiustamenti da fare in futuro, sì, mi sono piaciute.
Se qualcuno (uno psicanalista?) mi aiuta a capire...