Don Rosa invece mi pare elimini degli aspetti di Paperone e ne inventi di sana pianta altri, del tutto superificiaili come in un film muscolare moderno o in una soap opera e questo lo considero quanto meno uno stravolgimento.
Bè, se è per questo, visto che per mezzo di paragone usi il Paperone barksiano (quello della Disfida, la sua storia più caratteristica), anche quello disonesto di Martina dovrebbe essere snaturato. Quando mai Paperone farebbe una cattiva azione o sarebbe così tiranno?
Io invece vedo tutto nell'ottica che ognuno può dare una propria visione ai personaggi.
Il Paperino di Barks è attivo e maldestro, l'italiano sfigato e fannullone.
Snaturazione? No, altra ottica.
Don Rosa non ha privato Paperone di sfaccettature, si è riallacciato alle visioni barksiane estremizzandole:
Il Paperone di Barks mostra che da giovane era una tigre (Stella del Polo, vignetta con mega-rissa al saloon)? Bene, Don Rosa estremizza questo suo lato creandogli tutto un passato dove Paperone potesse esserlo.
Il Paperone di Barks è affezionato al denaro poichè simboleggia la sua fatica per ottenerlo (Disfida)? Don Rosa ne fa il messaggio principale che trasuda da ogni sua storia.
Parliamoci chiaro, non si parla di snaturazione, quanto di
estremizzazione, che è ben diverso.
Un personaggio snaturato è il PK della terza serie, riscritto, reinventato e privato di ogni sua sfaccettatura. Lo stesso Paperino diventa snaturato poiché non è mai stato neppure Paperinik.
E poi guarda, il fatto di portare all'estremo il lato sentimentale verso il denaro di Paperone può essere sì un difetto per te e per molti altri (ci mancherebbe), ma questo avviene perché Don Rosa scrive Kolossal. Nelle sue storie Don Rosa bene o male ci vuole trasmettere sentimenti umani, vuole per scelta estremizzare ogni lato umanistico di Paperone.
Ad ogni modo non è vero che Paperone non è mai mai avaro nelle sue storie, molte volte il suo attaccamento al denaro è stato frutto di varie gag, non vuole spendere un nichelino per i giornali, e tenta di risparmiare fino all'estremo su tantissime cose.
Bollare a priori Paperone come un avaro stereotiperebbe il personaggio, Don Rosa lo rende sì avaro ma soprattutto sentimentale (ovviamente nella sua estremizzazione molto diversa da quella barksiana, senza dubbio fra le righe e poetica come dici tu, senza toni cinematografici).
Può non piacerti questa cosa, ma si tratta sempre di una visione di Zio Paperone condivisibile a priori. E' sempre lui, visto sotto altri aspetti estremizzati. Non snaturati.
(l'innarivabile "disfida dei dollari"... ma come si fa a preferire "una lettera da casa"? :o)
Dal canto mio sono sempre stato contrario a questo tipo di affermazioni. Si sa che La Disfida è senza dubbio l'opera principale del personaggio di Zio Paperone, ma ognuno può anteporvi la storia che più apprezza. Detta come dici tu, ognuno per Paperone dovrebbe apprezzare la Disfida come storia massima senza mai aver la possibilità di scegliere altro. Puoi anche pensarla così.
Io invece, posso dire che sono sempre pronto a stupirmi. Sono sempre pronto ad accettare nuove sfide, a vedere altro. Oggi la Lettera, domani chissà. Magari arriverà un altro autore che farà storie stupende, in puro stile Disney, che mi regalerà storie di Zio Paperone talmente belle da farmele diventare le mie preferite.
Per me, come ho avuto modo di dire, Barks nel complesso è inarrivabile. Ma non ci si discute proprio.
Le storie singole sono sempre soggettive, io paragono molti capolavori Barksiani con quelli Ciminiani, con quelli di Scarpa, e anche con quelli di Don Rosa, sì. Don Rosa, a prescindere da chi piace e chi non piace, con o senza difetti, è soprattutto un autore bravo! La sua Lettera da Casa (oggettivamente) è una storia bella, c'è avventura, mistero, azione, e per me il suo Paperone è umano. Non umano come può esserlo nel modo poetico Barks, ma un umano nella maniera cinematografica alla Don Rosa. A me piace sempre. E ho bellissimi ricordi della lettura, mi ha emozionato.
Non posso preferirla alla Disfida? No, certo che posso.