Premetto che non ho letto le settantaquattro ( :o) pagine del topic, spero di non dire qualcosa che già altri hanno detto.
Le minestre riscaldate, si sà, sono meno buone di quelle appena fatte.
Lo strascicarsi di telefilm, film e serie di ogni genere ce lo dimostra. Quante cose sarebbero dovute terminare alla seconda o alla terza stagione e invece sono alla decima? Quanti gruppi dovevano fermarsi al primo album invece di pubblicarne altri quindici?
Certo, durante questo strascicarsi sono numerosi i fan che non hanno o preferiscono non usare il loro spirito critico e il loro gusto per sentire ciò che a tutti gl'altri è chiaro: il telefilm è morto e inizia pure a puzzare, lo possono truccare in modo diverso tutti i giorni, ma la puzza si sente pure per televisione.
E' semplice, si prende qualcosa di vivo e dinamico e (avendo esaurito le idee) pur di trascinarla in avanti (e generalmente incassare un pò di soldi) la si rende morta e statica e invece di lasciarla riposare nella tomba la si inizia a girare e rigirare, ci si attacca ai particolari, si appiattisce il carattere dei personaggi rendendoli delle macchiette, si inizia con i prequel, ecc...
Insomma, quelle che erano storie originali, vive, che non deliravano su cose come "la storia dei paperi e relativi dogmi", la "continuità", la ricerca di "nuovi aspetti del carattere", diventano qualcosa di autoreferenziale, qualcosa di fatto a tavolino, un atto masturbatorio insomma.
Certo, se cinquant'anni dopo si rifà il remake di un film con mille volte il suo budget qualcosa di qualità si farà anche.
Se prendiamo un innegabilmente competente narratore e artista come Don Rosa e lo mettiamo lì a tempo pieno a cercare di cavare un pò di sangue da questa rapa, qualcosa farà, sicuramente rispetto alle bambinate infantili che fanno ora qualche concetto "adulto" o almeno "serio" lo tirerà fuori, ma parliamoci chiaramente, non è coi mattoni indigeribili e coi manierismi che si tiene viva la baracca.
La saga dei paperi l'ho letta due volte e ovviamente rientra nello schema dello strascico.
Un blob inutile e indigeribile, qualcosa che il buon Barks non si sarebbe sognato nemmeno nei suoi incubi peggiori.
Sì, il dialoghino carino e quasi sensato magari lo tira fuori, il disegnino belluccio pure, la battuta divertente non manca, ma questo cosa c'entra.
Non violentiamo ulteriormente, vi prego, un innocente personaggio dei fumetti, attaccandogli addosso cose come la "continuità", la "storicità" e tutto quell'accanimento terapeutico che assistiamo su telefilm, musica, ecc...
Zio Paperone appartiene a un'altra società, nella nostra non trova spazio (basta vedere la storia a bivi di capodanno dove ci dicono che bisogna comportarsi esattamente nel modo opposto di Paperone), non ci potranno essere nuove storie.
I nuovi Tomb Raider con i vecchi hanno in comune solo il nome e lo stesso si può dire delle nuove storie di Zio Paperone.