Io continuo a rileggermi le sue storie ogni tanto, soprattutto quando sento di cominciare a perdere il senso della misura nella composizione delle vignette e nella costruzione dei personaggi. Quella che ho sempre trovato affascinante, anche perchè un pò ambigua, è "Topolino sosia di Re Sorcio", dove il ns. eroe è al centro di un vero e proprio intrigo di corte, fatto di inganni, tentativi di eliminazione fisica degli avversari, amori quasi passionali e tradimenti: insomma, sembra la trama di un film dell'epoca con dei riferimenti non tanto velati alle abitudini libertine di Re Sorcio (ha una fidanzata ufficiale, ma viene fotografato a spassarsela con "cocottes" e champagne) e, alla fine, un'intimità mai mostrata prima tra Minni e Topolino, nella loro cabina della nave che li riporta a Topolinia, intenti a prepararsi per la cena di gala, con sullo sfondo...un letto a due piazze! La mia non è malizia o morbosità, ovviamente, voglio solo sottolineare come in questa storia si siano sfiorati temi realistici e molto "umani", diversi dai soliti clichè topolineschi, che sono certo paradossalmente farebbero più scalpore oggi se riproposti su una sceneggiatura del XXI sec. (vi ricordate il clamore che suscitò il Topolino invaghito della streghetta, di Marconi - Cavazzano?) che non all'epoca in cui vennero pubblicate le striscie...