Tecnicamente aveva l'età che dici tu: lo posiamo rilevare da elementi quali principalmente il vivere da solo. Tuttavia si comportava come un bambino stupidotto.
Maximilian, sono sicuro che tu a 18/20 anni eri già molto maturo, tuttavia non è l'eccezione che fa la regola, al massimo la conferma.
A parte gli scherzi, il Topolino del 1930/33 è un ragazzo pieno di entusiasmo a cui piace tanto fare scherzi alla gente, pieno di energie come ogni giovane, pronto ad imbarcarsi in qualsiasi storia che gli dia emozione. E' un Topolino che vuole emulare
Charles Lindberg nella sua traversata del 1927 dell'Oceano Atlantico poi, ritornato a casa, deve salvare Minnie dalle grinfie di Lupo e Gambadilegno e, assieme a lei si spinge fino nel West, inseguiti dai due terribili nemici. Di nuovo a casa, ispirato da un maialino, si inventa una sorta di minigolf per fare soldi, aiutato in questo dagli animali della fattoria per poi dover fare i conti con un "signor" topone che gli vuol portare via, con le buone o le cattive, la sua fidanzata e che si rivela poi il capo di una banda di ladri-proletari e, uno di questi, diventerà uno dei suoi più grandi amici.
Probabilmente quello che in particolar modo giudichi il Topolino "stupidotto" è quello in guerra col gatto Nip. In realtà questa storia è fra le più emblematiche del primo Topolino, un giovane ragazzo poco più che adolescente che vive in un villaggio rurale che darà vita in seguito alla città di Topolinia. E Topolino si comporta, non da stupidotto, ma proprio da giovane adolescente, pronto a giocare, a scherzare anche pesantemente, scontrarsi, ridere: voglio dire non sono forse stupende le strisce dove, con il suo taxi economico, ha a che fare con la signora Porcelli, per non parlare poi della striscia dove sul taxi carica Orazio: da brivido e da sconquassarsi dalle risate.
In seguito poi si trova a dover sostenere un incontro di pugilato con Creamo Catnera (dietro cui si nasconde il grande pugile italiano naturalizzato americano
Primo Carnera) per colpa di un altro "signor" pugile che, oltre ad essere un cugino benestante di Minnie, si rivela essere in realtà solo un pulsillanime.
Il mondo del primo Topolino - è una delle prime cose che ti dissi, se non ricordo male - è un mondo rurale e povero, fatto di proletari e dove proletari sono tutti a cominciare da Topolino, da Minnie e i suoi genitori che, possono sperare di fare sera solo se le galline fanno le uova da poter vendere al mercato. E' un mondo dove i ladri sono anch'essi dei poveracci e che però a volte, hanno un cuore grande come una casa. E' un mondo dove i pochissimi borghesi: l'avvocato Lupo, Felice il Bel Gagà, sono dei spudorati criminali o, nella eventualità meno grave, sono dei vili pulsillanimi pieni di boria, come il cugino Toponi.
E dietro tutto questo mondo ci sta lui: Floyd Gottfredson che immerge i suoi personaggi nella Grande Depressione che dal 1929 al 1933, caratterizzò la società statunitense, dove incombe la fame e la povertà.
In tutto questo scenario, il maestro dei maestri, spinge il suo Mickey sempre di più sulle orme del crimine che, come un destino segnato e ineludibile, lo attanaglia sempre di più. I suoi rivali sono sempre più vari: un artista circense roso dall'invidia, una terribile banda di zingari, di nuovo Lupo e Gambadilegno in due storie consecutive, un trio di scienziati folli ... e, il filo conduttore, di queste avventure che si svolgono nei più disparati scenari: castelli abbandonati, la neve del Grande Nord, le foreste, le isole sperdute nel mare, è caratterizzata dall'investigare e dalla lotta verso qualsiasi tipo di crimine.
Questo Topolino non è uno stupidotto è ... solo Lui, nulla di più e nulla di meno che Lui, il nostro amato Topolino, giovane e...tanto bello! SmMickey SmMinnie