Tu mi aduli, ma non credo di essere così straordinario rispetto alla norma. Personalmente nè io nè nessuno che abbia conosciuto, passati i 13 anni, aveva comportamenti del genere; forse dipende dall'epoca in cui viviamo, non so.
Vediamo un esempio concreto.
Topolino pompiere: gli viene parlato di Cupido, che fa innamorare con le sue frecce... e lui si mette a tirare frecce a caso. Tra le due cose manca un nesso logico. E' un'atteggiamento tipico dei bambini coniugare ciò di cui vengono a conoscenza in chiave ludica. Ma poi, crede davvero di creare amori? Probabilmente non lo sa neanche lui, però ci prova per vederne l'effetto.
Dipende dall'epoca in cui siamo, sicuramente!
Se io guardo gli adolescenti di oggi rispetto a quelli della mia generazione, ci sono molte differenze; qui poi addirittura, stiamo parlando di un tardo adolescente di inizio anni 30 e dunque le differenze diventano invalicabili.
Oltre ormai i 90 anni che ci dividono da quell'epoca, devi anche però considerare che stiamo parlando di un giovanissimo povero e orfano da un po' di tempo - sappiamo che Minnie ha due genitori anziani, ma nulla ci viene detto dei genitori di Topolino - e che, in quanto tale, si può presupporre, tranquillamente, che non abbia neanche molto studiato e l'esperienza se l'è fatta esclusivamente vivendo, nel suo villaggio rurale, fra animali da fattoria e baracche fatte con assi di legna.
Topolino ha un carattere molto socievole ed è molto altruista e vorrebbe poter aiutare tutti. Ha bisogno di guadagnare qualcosa per sopravvivere e s'inventa lavori: il minigolf, il taxi improvvisato e, venendo alle nostre due storie, - Topolino pompiere e
Topolino e la pensione di Clarabella - cerca di aiutare in "nonnino Pop" che fa la bellezza di 8 mestieri nell'arco della giornata. In questa maniera Mickey spera di guadagnare anche qualche soldo perché fra questi mestieri c'è anche il pompiere ed è quello che a detta di Pop "
fa guadagnare tanti soldini". "
Sarai ricco Pop con tutti questi mestieri" gli domanda Topolino, ma Pop risponde negativamente perché sia gli incendi che i delitti e i matrimoni - si interessa anche a queste cose - sono scarsi e gli ultimi sono rari: insomma ci vorrebbe un bel matrimonio per fare cassa. Topolino pensa subito ad Orazio e Clarabella ma sa che il suo amico equino però è molto timido e non riesce a dichiararsi alla bovina. E' Pop che gli parla di Cupido facendo una battuta e dicendo che "
forse è in ferie" e Topolino, da buon ignorante ingenuo qual è non sa chi sia. Il nonnino glielo spiega e gli fa vedere una sua immagine che ha in un quadretto, ma non gli dice che è tutta una favola anche perché, è assai probabile, che egli stesso, ci creda.
Va da sé che Topolino prende per buona la sua esistenza e decide di sostituirlo, sperando in questa maniera, di essere d'aiuto sia al vecchietto, sia ai suoi due amici.
In realtà, mio caro Maximilian, lo stratagemma di Gottfredson ha due fini ben precisi: il primo quello di creare tante gag divertenti e, il secondo, quello di trovare un modo non affatto scontato e comico per far sì che Orazio si butti fra le braccia di Clarabella e dare inizio così al loro fidanzamento.
Tecnicamente, dal punto di vista della continuità, sì. Ma in pratica, se guardiamo allo spirito, è un personaggio che con Topolino ha quasi nulla a che fare.
Per una volta correrò il rischio di essere paternalista ma, lasciatelo dire da un anziano: nella vita si cambia (e sbaglia) tante volte e, parafrasando Francesco Guccini, in certi casi col "
disgusto di dover ricominciare".
Ma poi come puoi affermare che quello non è lo spirito di Topolino? E' generoso, altruista, pieno di voglia di avventure e di vita. Del Topolino maturo gli manca solo una cosa: l'esperienza ed un certo acculturamento - ed entrambi arriveranno in seguito - che però sono in buona parte sostituiti dalla giovane esuberanza giovanile. Non pensi?
Di già che siamo in argomento ne approfitto per notare che Gottfredson non ne faceva mai e le sue storie si reggevano da sole, senza bisogno di cercare elementi per arruffianarsi il lettore. Non condanno a priori la citazione, tuttavia un conto è dedicagli una vignetta o una pagina, un altro realizzare una storia che si regga totalmente su di essa. Anche l'autore succitato talvolta ha accennato ad avventure precedenti, però sempre quando questi riferimenti erano giustificati e funzionali al contesto.
Qui, dal mio punto di vista tocchi quello che è uno dei nervi scoperti dell'evoluzione topoliniana.
Gottfredson costruisce le sue storie su strisce giornaliere e, in parte le tavole domenicali, in una logica di raccontarci quella che è il continuum della vita del personaggio Topolino e di chi lo attornia, per cui i rifermenti a storie precedenti ci stanno tutti. Con l'interruzione di tutto ciò - ma anche parallelamente a tutto ciò - gli autori, sia statunitensi che degli altri paesi, hanno fatto storie scollegate e che spesso, sono nei contenuti anche in contraddizione.
Che dire? Io avrei preferito che si fosse continuato su quella falsariga: Scarpa in particolar modo, in diverse occasioni l'ha fatto (pensiamo in particolare alla saga di Atomino Bip Bip, alle storie con Gancetto) ma le cose sono andate, piaccia o non piaccia, diversamente. SmMickey SmMinnie