Noto solo ora questa intervista di Casty,
leggibile in versione integrale sulla sua pagina Facebook, che ho trovato molto interessante.
Alcune cose mi erano già note, mentre altre le ho.scoperte leggendo queste pagine.
Si riconferma l'idiosincrasia (incomprensibile) che aveva la gestione Muci delle storie 'lunghe', vedasi come ha osteggiato la saga delle cronache della frontiera, anch'essa ritenuta troppo lunga.
Cosa che mi da l'ispirazione per un topic in cui mettere alcune mie considerazioni sulla lunghezza delle storie... Vediamo se trovo il tempo di aprirlo.
Interessante anche come Casty cerchi di ridimensionare il 'mito' de
Il mondo che verrà, universalmente considerata una delle sue avventure più riuscite, ma che forse negli anni è assurta a livelli di idolatria, quasi, e rende così 'impietoso' il paragone con le sue storie più recenti.
"Si ma non arriva ai livelli del mondo che verrà" sembra essere, per il nostro, una tassa da pagare per aver creato una storia che ha già fatto storia.
Sono inoltre molto felice che l'intervistatore abbia inserito, tra i vari kolossal, quella che forse è una delle storie più belle e sottovalutate (rispetto ad altre) del castellan, oltre che di Enrico Faccini. Parlo, ovviamente, del Dottor Tick Tock, preziosissimo mix di avventura, azione, divertimento e inquietudine, che ci fa avventurare in un sentiero poco battuto sul settimanale, e lo affronta in maniera esemplare.
Concludo il commento notando come Casty si dimostri ancora una volta prodigo di aneddoti, tra cui i titoli di due delle prossime storie (citati, invero dall'intervistatore), aneddoti che sono vera manna per noi appassionati.