Intanto facciamo nomi e cognomi (anzi no, nickname e basta
) dei colpevoli: Bacci, Nubulina, turk182, in rigoroso ordine alfabetico. Sono loro che hanno perorato la causa di Stria da settimane, fino ad arrivare a regalarmelo pur di farmelo leggere. Quindi ringrazio anche pubblicamente questi miei cari amici
non in senso assoluto, ma certamente tra le pubblicazioni a marchio Bonelli "Stria" è decisamente lavoro degno di nota
ben strutturato, con un buon ritmo, quel tanto di ambiguità che ti porta a tornarci su... bel lavoro Sime!
Parto da questo ultimo post per dire, finalmente, la mia.
Perchè questa storia a me ha preso davvero tanto, e sono incline a dire che è un ottimo lavoro non solo all'interno del cosmo Bonelli. Come già la miniserie
Caravan, anche in questo prodotto del buon Simeoni ho trovato temi universali trattati in maniera fresca e ottimale, magari utilizzando qualche clichè ma in modo non esagerato e sempre funzionale alla storia e ai sentimenti che vuole raccontare.
Sono sostanzialmente d'accordo con tutto quanto scritto in questo topic, non sto a riempirmi di quote. In generale io posso dire che questo romanzo a fumetti è stata un'ottima scoperta, mi ha fatto riflettere e pensare, commuovere e diventare nostalgico.
Già perchè Simeoni ti parla di streghe e ti mostra scene horror solo perchè attraverso quelle ancestrali paure metafisiche vuole parlare delle paure dell'animo, dei buchi che ci portiamo dentro e che colmiamo con tante cose. La fantasia di un bambino con una strega, un adulto con gli acquisti compulsivi o con il buttarsi nel lavoro.
E i buchi cosa sono? Dalle cose più innocue agli shock più potenti, come quello che apprediamo verso la fine della storia.
Il passato non chiude mai con noi, e la nostra vita è come un cerchio che prima o poi ci fa tornare a certi punti dove dobbiamo pagare i nostri debiti, in un modo o nell'altro. Simeoni mette allora in scena un'escalation di drammi concatenati, dalle crisi di panico di Chiara (sì, è lei la vera protagonista) ai lunghi flashback fino alla conclusione proprio per mostrarci quali possono essere le conseguenze di un passato che ritorna, di un trauma che per quanto venga sepolto trova il modo di tornare.
Batman non riuscirà mai a dimenticare la morte dei suoi genitori, e questo lo constringe nel ruolo che si è dato da solo. Paperone non dimenticherà mai Doretta, e questo rimarrà per sempre uno dei conti in sospeso col suo passato a cui spesso è fin troppo legato.
Chiara ha deciso di dimenticare. Ma non è consentito, evidentemente. Anche se in realtà alla fine la ragazza trova il modo di arrivare alla propria serenità, cosa che apprendiamo tramite le poeticissime ultime tavole, attraverso un auto-inganno.
E' così che un finale apparentemente lieto ci inquieta, pensando che la tranquillità della protagonista sia arrivata solo evitando di passare per la verità.
Finale che, ammetto, mi trova concorde con piccolobush: bello, sì, ma aver tenuto tutto un po' più sfumato, alla Donnie Darko, sarebbe forse stato meglio. Ma credo che in tal caso il ragionamento che ho fatto qui sopra non reggerebbe più.
Non solo: il finale solo apparenentemente non è sfumato: perchè il Sime ci fa credere che delle due versioni quella vera è quella di Fabio mentre quella di Chiara è stata autogenerata per preservarsi dalla verità. In realtà la cosa può essere benissimo vista all'opposto,
Fabio non sopportando quello che accadde quella notte di magico e inspiegabile ha sostituito quel ricordo con quello dell'omicidio (in)volontario.I disegni sono qualcosa di bellissimo, probabilmente tra i migliori di casa Bonelli. Anche la regia che gioca con le vignette e con lo spazio è qualcosa di altamente apprezzabile, unitamente al tratto che è proprio meraviglioso.
E' probabile che per me rimanga uno dei fumetti migliori del 2011 in assoluto.