Approfondimento da L'Espresso online:
NEW YORK - Michael Eisner esce a testa alta dalla Disney scegliendosi, in sostanza, il successore. La società americana avrebbe infatti designato come nuovo amministratore delegato Robert Iger, attualmente sulla poltrona di presidente, braccio destro di Eisner e da lui "caldeggiato" per la sostituzione. Sconfitti invece Roy Disney (nipote del creatore di Topolino Walt Disney) e Stanley Gold, ex dirigenti del gruppo impegnati da mesi in una battaglia di trincea per costringere Eisner a lasciare l'azienda.
I due oppositori, intuendo la piega che stavano prendendo le cose, avevano già alzato il tono della polemica nelle scorse settimane, sostenendo che Eisner, a loro modo di vedere il responsabile dei guai della Disney, non poteva sedere nel panel di manager incaricato dei colloqui per nominare il nuovo vertice.
Le loro proteste, evidentemente, non sono servite a nulla. Iger rappresenta infatti una scelta nel segno della continuità, visto che lavora in Disney già da nove anni, quando la major hollywoodiana ha acquistato la rete televisiva Abc dove lui già era impiegato. E da sempre è stato uno stretto collaboratore di Eisner, che ha deciso di gettare la spugna quando nell'ultima assemblea della società il 45% dei soci si è espresso contro un rinnovo della sua carica.
Non è escluso ora che il cda, per placare l'ira di Roy Disney, decida di accelerare i tempi dell'addio di Eisner per evitare che le prime mosse di Iger possano essere lette semplicemente come quelle di un burattino nelle mani del suo predecessore. Il maggior rivale di Iger nella corsa per il vertice della Disney è stata la numero uno di eBay Meg Withman che però si è tirata indietro qualche settimana fa.
Iger è uno dei pochi supermanager della Walt Disney a non essere entrato in rotta di collisione con un "ego" ingombrante come quello di Eisner, come è capitato ad esempio a Michael Ovitz, prima assunto dal suo caro amico ad in Disney e poi silurato con la congrua consolazione di una buonuscita da 262 milioni.
La sfida di Iger è relativamente complessa. Dopo un periodo di appannamento, infatti, la Disney ha ripreso di recente a macinare utili. I profitti sono cresciuti in tutti gli ultimi otto trimestri e addirittura nei primi tre mesi del 2005 dovrebbero crescere a doppia cifra. A sostenere i risultati soprattutto la ripresa del business nel settore cinematografico. Negli ultimi tempi sembrano migliorare anche i conti di Abc, grazie soprattutto a una serie di produzioni di successo come "Desperate Housewives". Il vero cruccio del gruppo Usa restano invece i parchi divertimento, che danno evidenti segni di stanchezza ed è su questo fronte che gli analisti si aspettano una terapia d'urto da parte del nuovo management.
Proprio i guai di questo segmento di attività hanno impedito finora ai titoli Walt Disney di imboccare con decisione la strada del rialzo. Le azioni a Wall Street hanno messo a segno un timido progresso del 5% negli ultimi dodici mesi e rimangono a valori inferiori quasi del 50% ai livelli raggiunti nel 2000. Se Iger riuscirà a portare fuori da questa aurea di mediocrità le quotazioni allora forse anche Roy Disney potrà sotterrare l'ascia di guerra che ha impugnato contro la sua azienda negli ultimi anni.
Su questo link
http://www.savedisney.com/news/press_release031305.1.aspil commento, non proprio entusiastico, di Roy Disney e Stanley Gold.
Secondo diverse fonti, alle quali è possibile risalire dal sito Savedisney, il primo compito che attende il nuovo CEO è quello di salvare la partnership con la Pixar (
http://forums.prospero.com/n/mb/viewpoll.asp?webtag=fdcbiz&tid=479.1&lgnF=y&dlink=1&vote=7&submit=%A0Vote+%3E%3E%A0 per vedere i risultati di un sondaggio di Forbes)