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Leggendo la storia "Paperon de' Paperoni magnate del petrolio" di Barks, mi sono trovata a riflettere sul modo in cui Barks utilizza i nipotini.
Zio Paperone, li considera "troppo piccoli per fare grandi imprese", escludendoli dalle responsabilità, che gravano, invece, sul loro zio. Invece, quando Zio Paperone finirà nei guai non sarà Paperino - troppo sicuro di sè e del suo ruolo - a darsi da fare, ma proprio Qui Quo e Qua, che non rassegnandosi ad essere considerati piccoli, lo salveranno, ricevendo poi anche delle medaglie al valore.
Questa situazione è limitata a questa storia o è presente anche in altre opere?

Provo a rispondermi da sola: nelle altre storie di barks che ho letto (poche [) non colgo questa situazione, quindi suppongo che sia stato un caso limitato alla storia che ho citato prima.
E' così?

Non credo che avrebbe molto interesse una situazione in cui QQQ vengano considerati intelligenti risolutori di problemi da parte di ZP o di Paperino. E' molto più efficace sapere che i parenti li considerano per quello che sono, dei ragazzini, anche se poi nel corso della storia si rivelano essere più maturi e risolutivi di quel che sembri. Anzi, direi che è proprio questo che piace al lettore. In "Paperino e le tigri reali" c'è una situazione vagamente simile : paperino si appropria del biglietto per l'india di QQQ, con la scusa che essi sono troppo giovani per il viaggio. Imbarcatisi clandestinamente, saranno poi decisivi nel salvataggio di paperino dal guaio in cui si era cacciato. Questo è il primo esempio che mi viene, ma ce ne sono sicuramente altri.

Dipende, i nipotini di barks hanno avuto anche loro un'evoluzione, da discoli nelle prime storie tipo "paperino e i corvi" o "paperino e l'uomo di ferro" a componente "saggia" del quartetto e poi dell'intero gruppo con la creazione di zio paperone (che, ricordiamolo, in molte storie si dimostra più avventato di un ragazzino, esempio nel "vello d'oro"). Nella storia "il ventino fatale" sono loro ad avere l'idea del trenino per recuperare la fortuna dello zio paperone, sono ancora loro quelli più determinati (anche se con un pò di paura) nella caccia al presunto fantasma del duca quaquarone nel "segreto del vecchio castello", sono seempre loro che spezzano (pur con qualche titutbanza) l'influsso del cimiero vichingo quando nessuno era più in grado di ragionare lucidamente

EDIT: anticipato da le canard per un soffio [

Sottoscrivo tutto quello detto da le Canard e piccolobush, aggiungendo che con l'avvento delle Giovani Marmotte (e dell'omnicomprensivo manuale) il ruolo dei nipotini di "risolutori" si va ancora piu' accentuando, mentre c'e' sempre meno la scetticita' iniziale degli zii. Non ricordo benissimo, ma mi pare che in "Zio Paperone tutto per la concessione" sia Paperone ad insistere per portarli con se', mentre loro inizialmente vorrebbero restare a Paperopoli per esercitarsi con i fischietti... e non ricordo se sia questa o un'altra, ma sono abbastanza convinta che ci sia almeno una storia di Barks in cui lo zio si raccomanda di portare il manuale dicendo che "...mi e' tornato utile tante volte"...

Nella storia della "pietra filosofale", ad un certo punto, Paperone dice sottovoce a Paperino qualcosa del tipo: "Sai, mi chiedo cosa faremmo senza i nipotini"...

In questa storia (Paperino e il tesoro dei Vichinghi):

sono i Paperini a far sì che la trionfatrice (su Gastone) sia la famiglia di Paperino. L'intervento dei Paperini è quasi sempre risolutivo nelle storie della maturità di Carl Barks. Non posso non mostrare anche l'ultima vignetta della Storia:

Ho scritto Storia (S maiuscola), perchè per me (ho 59 anni) è sempre stata un mito.