Nel suo libro di "I barbari", pubblicato a puntate su Repubblica, Baricco cita ciò che Walter Benjamin disse su Topolino, ossia:
"Resta comunque il fatto che Benjamin avrebbe benissimo potuto risparmiarsi una riflessione su Topolino, eppure la fece, e questa è, come dicevo, una lezione: e quel che scrisse, una specie di reperto feticistico. Lo riporto qui, integralmente.
Da una conversazione con Gustav Glück e Kurt Weill. Relazioni di proprietà nei cartoni animati di Mickey Mouse: lì, per la prima volta, capiamo che è possibile essere derubati del proprio braccio, e perfino del proprio corpo.
Il percorso di Mickey Mouse è più simile a quello di una pratica d'ufficio che a quello di un maratoneta.
In questi film, la specie umana si prepara a sopravvivere alla civilizzazione.
Mickey Mouse dimostra che una creatura può ancora sopravvivere anche se privata di sembianze umane. Distrugge l'intera gerarchia delle creature che si suppone culmini nell'umanità.
Questi film sconfessano il valore dell'esperienza più radicalmente di quanto si sia mai fatto. In quel mondo, non vale la pena provare esperienze.
Analogie con le favole. No, giacché gli elementi più vitali nelle favole sono evocati in modo meno simbolico e suggestivo. C'è un incommensurabile divario tra esse e Maeterlink o Mary Wigman. Tutti i film di Mickey Mouse sono basati sul tema dell'andar via di casa per scoprire cos'è la paura.
Per cui la spiegazione dell'enorme successo di questi film non è data dalla tecnica, dalla forma; non è neanche un fraintendimento. E' semplicemente data dal fatto che il pubblico vi riconosce la propria stessa vita.
D'accordo, non si capisce un granché. Però ci sono almeno due frasi che mi piacciono molto. La prima e l'ultima. La prima è preziosa perché spiega di cosa parlavano due cervelli come Benjamin e Kurt Weill quando si incontravano: parlavano di Walt Disney (beh, magari non sempre, ma almeno una volta sì)."
Da "I barbari" di Baricco
Senatori e non del sito, dite cosa ne pensate di quanto citato da Benjamin e di come secondo voi lo interpreta Baricco