RoM,
ad onor del vero bisognerebbe dire che le storie pubblicate su Mickey Mouse Adventures e Donald Duck Adventures sono state quasi tutte di produzione danese (quelle su tre strisce ogni tanto pubblicate sul MEGA) e le italiane hanno iniziato ad uscire bene solo in questo periodo, direi un anno a questa parte, forse poco di più.
Per di più non inaugurarono la serie con le storie di Atomino (tranne che nel penultimo numero) o quelle di Carpi o di Bottaro ma inaugurarono le avventure italiane con le squallidità (mi perdonino gli autori) uscite su Paperinik e altri supereroi tipo "Paperinik in crisi" (Minà-Marabelli) su DDAdv 14 (insieme a "Minni e l'avventuroso prelievo" dui Marconi e De Vita) e sul 15 uscì "Amelia e la prova inconfutabile" di Ambrosio e Di Vita. Sul 16 "Zio Paperone e le porte di bronzo di Testadiferro" di Soldati/Cimino e "La pecora nera" di Artibani/Ziche.
Sul Mickey Mouse le cose andarono un po' meglio... "Indiana Pipps e l'idolo dei Fifones" (Sarda/De Vita) sul primo, "Il fiume del tempo" sul secondo, "Topolin Fracassa" (Macchetto/Asteriti) sul terzo, "Topolino e l'incredibile minaccia di Cyberman" (Salvagnini/Palazzi) sul quarto, "Topolino e la foresta che cammina" (Salvagnini/Camboni) sul quinto, sul sesto "Topolino e il castello senza nome" di Panaro e Limido. "Topolino e il vortice imperiale" (Salvagnini/Barbaro) sul settimo, l'ottavo presenta "Topolino e il progetto Vulcan" di Zironi, sull'11 esce Scarpa e la sua "Dimensione delta" e sul 12°, l'ultimo, "Paperino e l'isola inabitabile" di Figus e Cavazzano.
L'idea che si fa un lettore (tenete conto che stanno 3 storie per numero) è che chi ha scelto cosa pubblicare l'abbia fatto in base ai periodici danesi di alcuni mesi prima senza effettivamente conoscere il percome e il perquando di quanto pubblicato in Italia.
Penso, almeno per le testate italiane, che la chiusura delle due testate regolari su tre strisce from USA sia molto deleteria, non per quanto pubblicato in precedenza, quanto per quello che hanno perso chiudendole. Se il curatore USA fosse stato un minimo ferrato sulla nostra produzione avrebbe, almeno questo avrei provato a fare io!, potuto dare una infarinatura grandiosa ai suoi lettori ripubblicando quasi sistematicamente i Classici prima Serie, almeno i primi 20. E così le vere, belle, emozionanti storie italiane sarebbero state di dominio pubblico anche da loro. E, credo, che la testata non avrebbe chiuso per aumento costi carta (che letto in parole italiane significa... scarsi lettori che non permettono di pagare la stampa), aprendo il suo mercato anche all'estero, Italia soprattutto che ha snobbato platealmente queste due testate perché: troppo care e perché pubblicanti storie di produzione danese che sembrano fare il verso alle nostre. Chi non avrebbe voluto avere "I gialli di Paperino" in lingua inglese?
P.S: Ovviamente, da bastian contrario, io adoravo la testata così come concepita: mi dava la possibilità di aumentare il parco storie danesi riuscendo comunque a leggerle... Vabbe', mi resterà il Mickey Parade Géant! Oppure.. imparo il tedesco
Ciao.