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La scuola Danese

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Dippy Dawg
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    Re: La scuola Danese
    Risposta #30: Venerdì 1 Dic 2006, 10:21:05
    Hai dimenticato Vicar... secondo me, a parte Don Rosa, è il più bravo dei "danesi".
    Io son nomato Pippo e son poeta
    Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
    Verso un'oscura e dolorosa meta

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      Re: La scuola Danese
      Risposta #31: Venerdì 1 Dic 2006, 10:54:29
      Hai dimenticato Vicar... secondo me, a parte Don Rosa, è il più bravo dei "danesi".
      sono d'accordo!
      e, tra i due, è senz'altro più barksiano lui di Don Rosa :D
      --- Andrea

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        Re: La scuola Danese
        Risposta #32: Venerdì 1 Dic 2006, 16:13:41
        sono d'accordo!
        e, tra i due, è senz'altro più barksiano lui di Don Rosa :D
        Barksiano di più solo nel disegnare...........inoltre penso che un altro molto barksiano sia Branca.Fatto sta(però) che Barks apprezzava molto e pensava che stessero allo stesso livello suo solo i primi due citati (Vicar e Don). Per favore non poniamo ad un livello superiore un autore rispetto ad un'altro. Detto, questo rientriamo nella discussione che stiamo andando un pò OT.
        Io sono quel che sono, qualcuno deve pur esserlo!
        http://[img]http://www.portlandsymphony.com/photolibrary/2/magic4_thumb_3.jpg[/img]

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          Re: La scuola Danese
          Risposta #33: Sabato 2 Dic 2006, 21:13:08
          In un intervento precedente avevo promesso di citare le storie "danesi" che mi erano sembrate piu' che degne del confronto con le italiane.
          Forse quella che mi e' piaciuta di piu' e'  
          D99195  ftp://http://coa.inducks.org/s.php/x/D+99195,
          di Meikle e Fecchi, inedita in Italia (ma credo che qualcuno dei partecipanti al forum avra' potuto leggerla nell'edizione statunitense); altri ottimi esempi sono
          D96257  ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+96257//,  (Akin, Fecchi),
          D96112 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+96112//  (Spectrum Associates, Ronchi),
          D90168 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+90168// (?, Andersen),
           D99287 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+99287// (C. e P. McGreal, Andersen),
          D98353 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+98353// (L. e M. Shaw, Fecchi),
          D2000-060 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+2000-060// (Jensen, Andersen)
          e potrei andare avanti a lungo. Stando all'Inducks, la maggior parte di queste storie sono inedite in Italia; le ultime che ho citato sono apparse sul Mega, ma io le ho lette solo in tedesco e (come dicevo in precedenza) l'incompleta padronanza della lingua potrebbe avermele fatto apprezzare oltre i loro meriti. Ma devo aggiungere che diffido alquanto delle traduzioni su Mega: quando ho avuto occasione di confrontare i due testi (per D98353) quello italiano mi e' apparso estremamamente banalizzante, mentre quello tedesco mi faceva pensare alle memorabili frasi che apparivano su Topolino una trentina di anni fa. D'altra parte, nessuno dei due era l'originale (che supporrei, per la maggior parte di queste storie, essere l'inglese, piuttosto che il danese, a giudicare dall'apparente internazionalita' degli autori).

          Comunque, si tratta sempre di storie nella tradizione italiana: tavole di tre righe, 30 e piu' pagine di lunghezza - addirittura 115 in D90168; storie avventurose, in ambientazioni variamente esotiche (anche nel tempo, non sono necessariamente i paperi di oggi), parodistiche (il ladro di Bagdad, la mummia)... Insomma, la mia impressione e' che una dozzina di anni fa (o piu', se le prime due cifre indicano l'anno di produzione) qualcuno abbia imparato la lezione dei nostri autori a sufficienza da potersi confrontare degnamente. Ripeto: non dico che queste storie superino i capolavori nostrani; ma le migliori meriterebbero ampiamente di essere pubblicate anche in Italia, magari su Topolino piuttosto che sul Mega (il mio sospetto e' che se ci siamo abituati a pensar male dei testi danesi sia in buona parte colpa dei traduttori ivi operanti). Per esempio: la serie "Tamers of Nonhuman Threats" (mi scuso, ma ignoro come sia stato tradotto in italiano) puo' essere paragonata a quella della PIA (in entrambi i casi Paperino e Paperoga agenti segreti), ma le storie che ho letto (le prime due, in tedesco) sono certamente piu' memorabili della maggior parte delle vicende PIA apparse negli ultimi anni.

          Sempre sul tema traduzioni: la vicenda narrata in D2003-001 ("Paperino e la fantasy-moda", Mega578 - questa l'ho letta solo in italiano) e' un'originale, direi brillante, parodia del film "Il signore degli anelli"; ma molte delle battute facevano veramente schifo. Mi chiedo se tale deficienza fosse da imputarsi al testo originale; e ritengo che in tal caso il traduttore dovrebbe avere il coraggio e l'abilita' di migliorarlo (come era avvenuto ad esempio con le citazioni in latino di Arruffapopoli in "Paperino e il cimiero vichingo").

          Per concludere: ho citato solo storie di paperi. In parte e' perche' le preferisco; ma il motivo principale e' che quanto ho visto di Egmont coi topi mi ha convinto di meno (in particolare l'operazione "calzoncini corti" mi sembra un nostalgico e troppo tardivo tentativo di restituire a Topolino l'audace ed irresponsabile spensieratezza giovanile degli anni '30, ignorando la sopravvenuta maturita' del personaggio) e al contempo mi sembra che nelle storie italiane degli ultimi anni i rapporti di qualita' tra i due filoni "topi/paperi" siano sbilanciati a favore dei primi.
          Comunque eccovi un paio di storie "danesi" di Topolino che mi hanno positivamente colpito:
          D94021 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+94021// (Langhans, Sanchez)
          D98387 ftp://http://coa.inducks.org/story.php/x/D+98387// (Meikle, Martinez).

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            Re: La scuola Danese
            Risposta #34: Domenica 3 Dic 2006, 20:31:38
            Sempre sul tema traduzioni: la vicenda narrata in D2003-001 ("Paperino e la fantasy-moda", Mega578 - questa l'ho letta solo in italiano) e' un'originale, direi brillante, parodia del film "Il signore degli anelli"; ma molte delle battute facevano veramente schifo. Mi chiedo se tale deficienza fosse da imputarsi al testo originale; e ritengo che in tal caso il traduttore dovrebbe avere il coraggio e l'abilita' di migliorarlo (come era avvenuto ad esempio con le citazioni in latino di Arruffapopoli in "Paperino e il cimiero vichingo").
            Le storie Disney sono per lo più rivolte ad un pubblico bambino perciò non devono essere troppo complicate e devono rispecchiare il pensiero di un tipico "bambino-medio" (PVN), perciò a te sembreranno schifose ma ai bambini tutt'altro.Tanto per fare un esempio: io quando leggevo le ciack sul topolino (ai tempi miei) mi facevano ridere molto, adesso (a distanza di anni) quando le rileggo (mica tante volte...massimo 2 volte l'anno) non mi fanno più ridere.
            Io sono quel che sono, qualcuno deve pur esserlo!
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              Risposta #35: Domenica 3 Dic 2006, 21:10:51
              Citazione
              Le storie Disney sono per lo più rivolte ad un pubblico bambino perciò non devono essere troppo complicate e devono rispecchiare il pensiero di un tipico "bambino-medio" (PVN), perciò a te sembreranno schifose ma ai bambini tutt'altro.

              Non e' un buon argomento: ragionando solo cosi' non avremmo mai avuto capolavori come "Il Dottor Paperus" o "La stella del polo".
              In ogni caso la tua osservazione mi sembra non del tutto pertinente a quanto ho scritto: io lamentavo che uno spunto potenzialmente assai valido fosse rovinato da testi inadeguati - la stessa storia avrebbe potuto dare un risultato migliore senza perdere leggibilita' per un lettore "bambino-medio", ma guadagnando attrattiva per un pubblico piu' maturo. Non credo che negli anni '60 frasi come "quale iniqua mano recise si' trepide corolle che allietavan silenti di profumata grazia i variopinti giardini?" fossero un ostacolo cosi' insormontabile alla poppolarita' presso i lettori piu' giovani. E poi penso che un buon fumetto (come ogni altra forma di narrazione) debba piuttosto riuscire a portare il lettore inesperto al livello della storia raccontata, piuttosto che il viceversa.

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                Risposta #36: Domenica 3 Dic 2006, 23:51:04

                Non e' un buon argomento: ragionando solo cosi' non avremmo mai avuto capolavori come "Il Dottor Paperus" o "La stella del polo".
                In ogni caso la tua osservazione mi sembra non del tutto pertinente a quanto ho scritto: io lamentavo che uno spunto potenzialmente assai valido fosse rovinato da testi inadeguati - la stessa storia avrebbe potuto dare un risultato migliore senza perdere leggibilita' per un lettore "bambino-medio", ma guadagnando attrattiva per un pubblico piu' maturo. Non credo che negli anni '60 frasi come "quale iniqua mano recise si' trepide corolle che allietavan silenti di profumata grazia i variopinti giardini?" fossero un ostacolo cosi' insormontabile alla poppolarita' presso i lettori piu' giovani. E poi penso che un buon fumetto (come ogni altra forma di narrazione) debba piuttosto riuscire a portare il lettore inesperto al livello della storia raccontata, piuttosto che il viceversa.

                Scusa mi sono espresso male (wikidipendenza)  :-[ comunque i capolavori più grandi della scena fumettistica Disney-Italiana sono di età passate dove il punto di vista era diverso al giorno d'oggi poche sono le grandi storie.Negli '60 espressioni da te citate erano tipiche di Guido Martina, ora nessuno sceneggiatore usa queste espressioni.
                Io sono quel che sono, qualcuno deve pur esserlo!
                http://[img]http://www.portlandsymphony.com/photolibrary/2/magic4_thumb_3.jpg[/img]

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                  Risposta #37: Lunedì 4 Dic 2006, 18:26:06
                  Citazione
                  Negli '60 espressioni da te citate erano tipiche di Guido Martina, ora nessuno sceneggiatore usa queste espressioni.

                  A dire il vero credo che la frase che cito sia di Gian Paolo Barosso (se ben ricordo - ma cito a memoria - viene da "Paperino centravanti  intellettuale" che l'Inducks attribuisce a questo autore). Ma (vista la sua formazione di professore) penserei che Martina fosse uno dei maggiori, se non il massimo,  fautori della politica che difendo, di formare ed istruire il lettore allettandolo e divertendolo. In ogni caso e' importante notare come questo stile fosse comune a molti autori. (Naturalmente la frase che ho citato non e' il linguaggio comunemente usato nelle storie dell'epoca, bensi' un ottimo esempio di come allora si rappresentasse un "poeta" in una storia papera.)

                  Citazione
                  al giorno d'oggi poche sono le grandi storie

                  Purtroppo sembra che la Disney italiana al riguardo sia enormemente decaduta rispetto a quella che era la nostra tradizione. E questo e' il punto che piu' ci tenevo a sollevare: da quel che ho visto nel mio anno in Germania, sospetto che la recente ed attuale produzione Egmont comprenda serie di storie in stile italiano e di qualita' piu' che rispettabile, che pero' da noi non vengono pubblicate o lo sono soltanto in versioni inadeguate. Spero che il mio intervento su questo Forum possa suscitare un certo interesse per tali avventure e portare a qualche miglioramento in proposito.

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                  Paolo
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                    Re: La scuola Danese
                    Risposta #38: Mercoledì 6 Dic 2006, 00:41:14
                    E poi penso che un buon fumetto (come ogni altra forma di narrazione) debba piuttosto riuscire a portare il lettore inesperto al livello della storia raccontata, piuttosto che il viceversa.
                    APPLAUSI!

                      - Paolo

                     

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