Papersera.net

Salve, sono relativamente nuovo del Forum e non pensavo di iniziare un topic così presto, ma c'è un argomento che mi interessa e vorrei conoscere il parere di tanti più ferrati di me: Paperino Paperotto o PP8?
Chi fece nascere, alla fine degli anni 90, Paperino Paperotto, intendeva rispondere ad un quesito molto semplice: che bambino (o paperotto) era Paperino? e, mischiando Calvin & Hobbes con una buona dose di Mark Twain, aiutati dai disegni di Barbucci, ci sono riusciti creando una delle serie più innovative e divertenti che Topolino possa vantare.
Paperino Paperotto, cioè, racconta le avventure di Paperino quando era un Paperotto.
PP8 risponde allo stesso quesito? è necessario "modernizzare" la serie, togliendone completamente
il sapore retrò?

pur essendo "ferrato" nello stesso senso di un mulo   posso dire che concordo con te 100% e del PP8 che mi ricorda i miei studenti ne faccio volentieri a meno...

Io PP8 non l'ho mai visto, in compenso ne ho sentito parlare.  Paperino Paperotto a me piace moltissimo, ho sempre trovato quelle storie molto simpatiche, e la simpatia e' data dalla sua atmosfera, pastorale e decisamente retro'.  L'idea di rendere il tutto moderno mi sembra strano, e non credo, ma non posso esprimermi con sicurezza, che cio' sia una cosa che i bambini desiderano.  I bambini vogliono in parte identificarsi con gli eroi e le situazioni dei fumetti, ma non credo che un'atmosfera all'antica sia un impedimento a cio'.  Dopotutto atmosfere di quel tipo esistono ancora e molti bambini le vedono e le osservano, e magari ci si affezionano anche.  Non trovo necessario mettere blue-jeans e skateboard con colori psichedelici un po' dapertutto, come se fossero i soli simboli dei bambini di oggigiorno.

Come disse uno scrittore di fantascienza di cui non ricordo il nome: "Il futuro e' gia' qui solo che non e' distribuito in ugual misura."  Per cui non turbiamo l'atmosfera di Quacktown.

A mio parere no, non è necessario...
Modernizzare Paperino Paperotto significa, come dici tu, togliere il sapore retrò, che è l'aspetto più affascinante, secondo me, delle storie di Paperino Paperotto...

Mi associo!
Non ho mai letto PP8, ma mi è bastata la storia pubblicata recentemente su Topolino per NON farmelo apprezzare assolutamente!  

A mio parere no, non è necessario...
Modernizzare Paperino Paperotto significa, come dici tu, togliere il sapore retrò, che è l'aspetto più affascinante, secondo me, delle storie di Paperino Paperotto...

Quoto.
Fra l'laltro poi Paperino Paperotto non mi sembra per niente Paperino da bambino ma un altro personaggio. Non ha il carattere di Paperino adulto.

[size=13]Il fatto che Paperino, da paperotto, non avesse lo stesso carattere di Paperino adulto mi pare anche logico. Il contrario mi preoccuperebbe, sinceramente... [/size]

A me pare davvero troppo diverso, non dico che debba essere uguale ma almeno far capire che è paperino

[size=13]Il fatto che Paperino, da paperotto, non avesse lo stesso carattere di Paperino adulto mi pare anche logico. Il contrario mi preoccuperebbe, sinceramente... Comunque, per rispondere in tema, vedrei con orrore una modernizzazione di Paperino paperotto; operazione, peraltro, la cui unica cagion d'essere sarebbe la supposta maggiore facilità di identificazione da parte dei lettori preadolescenti - altre motivazioni non ne vedo, stante la lapalissiana contraddizione di un Paperino contemporaneamente bambino e adulto nel medesimo periodo storico... Ebbene, non funziona cosí. Non è assolutamente necessario che un personaggio viva le proprie avventure nello stesso periodo del lettore per suscitare l'immedesimazione: tutt'altro, spesso lo svolgersi dell'azione in periodi storici diversi facilita il subentrare del sense of wonder, che rende tutto notevolmente piú "magico" rispetto a banali riferimenti alla vita di tutti i giorni. Da bambino leggevo Verne e non avevo nessunissimo problema solo perché non trovavo riferimenti a telefoni o tv, anzi: vogliamo mettere con un dirigibile o una locomotiva? Senza contare l'effetto "amarcord" sui lettori adulti - che, sinché qualcheduno non mi proverà il contrario dati alla mano, resterò convinto che siano la maggioranza di quelli che leggono il Topo -, che ricordano con nostalgia gli anni '60 come quelli della propria infanzia, e vi si riconoscono piú che bene.[/size]

Completamente d'accordo, è con questi presupposti che funzionano molti fumetti (giusto per rimanere nell'ambito, ma potremmo dire anche film, libri, ecc...) ambientati nel passato; penso ad Asterix, per esempio, il cui punto di forza è proprio il fatto che non sia contemporaneo.
E' bello per un lettore di fumetti leggere una storia in cui condivida temi e valori, perché attuali, ma in cui possa trovare un'ambientazione antica, o semplicemente rètro, ancora più affascinante se vogliamo di quella moderna (e spesso scontata).

A me pare davvero troppo diverso, non dico che debba essere uguale ma almeno far capire che è paperino

Non mi dire che quando hai letto una sua storia per la prima volta non l'hai capito che è lui?  

Rotfl, io quando ho letto la sua prima storia (un autoconclusiva) non l'avevo affatto capito.

Non mi dire che quando hai letto una sua storia per la prima volta non l'hai capito che è lui?  

L'ho capito perchè avva la blusa e si chiamava "Paperno Paperotto" e abitava da Nonna Papera. Senza sarebbe stato difficilino.

Ehi, ehi, calma! Non pensavo che la cosa stesse così a cuore. Comunque il Paperotto è proprio Paperino da piccolo, con quei caratteri di avventurosità che forse nell'adulto non affiorano spesso, ma che comunque ci sono. Del resto anche i più posati di noi sono stati, spesso, bambini iperattivi e Paperino proprio "posato", evidentemente, non lo è mai stato.
Quello che volevo segnalare è che Paperino Paperotto è una serie che funziona,proprio perché ha un back ground semi nostalgico che, spesso,ispira gli autori a scrivere belle storie.
Quanto all'identificazione, non è vero che i bambini di oggi hanno assoluto bisogno di gadget tecnologici o modi di dire "Cool" (Questo è un ragionamento che si può fare per gli adulti, per i quali avere è sempre più importante di essere). SE si stacca un bambino di sei anni dalla TV (cosa non facile, ma si può fare, giuro) e lo si porta a fare una gita in campagna, per lui un ramo diventerà una spada vendicatrice e un ruscello il limite invalicabile fra due regni, esattamente come era per noi alla sua età o come era per i nostri genitori. Paperino Paperotto fa sua questa semplice verità che garantisce identificazione sia con la nostra (in realtà parlo della mia, ho 40 anni...) infanzia, sia con quella dei piccoli lettori di oggi.
Quindi, che bisogno c'è di trasformarlo in PP8 con il rischio di banalizzarlo, togliendogli le valenze che lo rendevano unico?
Tenendo presente anche un'altra cosa: la rivista PP8, nellaquale ha esordito la serie, è stata un Flop di pochi numeri. Non era forse questo un segnale preciso che, come esperimento (già di per se inutile), era ormai già fallito?  

Ehi, ehi, calma! Non pensavo che la cosa stesse così a cuore. Comunque il Paperotto è proprio Paperino da piccolo, con quei caratteri di avventurosità che forse nell'adulto non affiorano spesso, ma che comunque ci sono. Del resto anche i più posati di noi sono stati, spesso, bambini iperattivi e Paperino proprio "posato", evidentemente, non lo è mai stato.

A me invece sembra il contrario cioè che Paperino Paperotto sia troppo posato rispetto all'irascibile Paperino adulto. Comunque ognuno ha la sua opinione 

Io direi che paperino paperotto è una specie di paperinik da piccolino.... o meglio è un incrocio dal normale è scatentato paperino e il coraggioso e intrapendente paperinik