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Come cambiano i nostri gusti in fatto di autori

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    Salve a tutti.

    Avendo ripreso a leggere con continuità Topolino ho avuto modo di notare, nei miei gusti, un graduale cambiamento che mi ha consentito di apprezzare maggiormente (o comunque di passare da una non sopportazione ad una sopportazione ben più facile) lo stile di molti autori.
    Mi riferisco prevalentemente ai disegnatori, dato che non sono ancora sufficientemente esperto da poter riconoscere i "tratti distintivi" dei vari sceneggiatori (anche se qualcuno ne ha di più marcati rispetto agli altri).
    Così, se un tempo i disegni di Chierchini mi risultavano un po' indigesti, oggi rileggo una sua storia e storco decisamente meno il naso. Anzi, posso dire di apprezzarne il tratto e la caratterizzazione, anche se probabilmente non rientrerà mai tra i miei preferiti. Stesso dicasi per i disegni di Luciano Gatto e Maurizio Amendola. Va meglio addirittura anche con quelli di Asteriti e Colantuoni, che prima mi risultavano decisamente poco digeribili. Chissà, forse se provassi a rileggere ora qualcosa di Bottaro riuscirei a mandarla giù meglio.
    Ora, è vero che il tratto dei disegnatori subisce delle modifiche (talvolta lievi, talvolta molto più evidenti) nel corso degli anni, e che queste possono contribuire ad una variazione nel nostro apprezzamento (c'è anche chi depreca il tratto di un disegnatore dopo la sua "evoluzione"... e ne ha il pieno diritto, poichè si tratta di gusti).
    Credo, però, che la lettura costante possa anche portare ad un grado di abitudine o di maturazione di un diverso gusto critico, in evoluzione assieme alle nostre letture ed agli stili degli autori.
    A voi è successo (o succede tuttora) qualcosa di simile? Si tratta, per voi, di abitudine o della nascita di un gusto critico o artistico che prima non c'era o aveva altre preferenze?

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      Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
      Risposta #1: Sabato 9 Giu 2007, 23:54:15
      Così, se un tempo i disegni di Chierchini mi risultavano un po' indigesti, oggi rileggo una sua storia e storco decisamente meno il naso. Anzi, posso dire di apprezzarne il tratto e la caratterizzazione, anche se probabilmente non rientrerà mai tra i miei preferiti. Stesso dicasi per i disegni di Luciano Gatto e Maurizio Amendola. Va meglio addirittura anche con quelli di Asteriti e Colantuoni, che prima mi risultavano decisamente poco digeribili. Chissà, forse se provassi a rileggere ora qualcosa di Bottaro riuscirei a mandarla giù meglio.
      Se non "digerivi" Chierchini, Gatto e Bottaro forse avevi qualche problema di fegato. Mai provato con il digestivo Antonetto?

      (scherzo, dato che i gusti sono gusti sempre e comunque, ma... sono perplessa ) :-?

      Citazione
      Ora, è vero che il tratto dei disegnatori subisce delle modifiche (talvolta lievi, talvolta molto più evidenti) nel corso degli anni, e che queste possono contribuire ad una variazione nel nostro apprezzamento (c'è anche chi depreca il tratto di un disegnatore dopo la sua "evoluzione"... e ne ha il pieno diritto, poichè si tratta di gusti).
      Credo, però, che la lettura costante possa anche portare ad un grado di abitudine o di maturazione di un diverso gusto critico, in evoluzione assieme alle nostre letture ed agli stili degli autori.
      A voi è successo (o succede tuttora) qualcosa di simile? Si tratta, per voi, di abitudine o della nascita di un gusto critico o artistico che prima non c'era o aveva altre preferenze?

      Si', mi e' successo. Penso che sia un po' entrambe le cose. Il fattore abitudine, almeno per me, e' tutt'altro che irrilevante (anche se a Colantuoni o a Esposito non mi ci sono mai abituata). Ma suppongo che in certi casi possa entrare in ballo anche il tener conto di elementi cui non si dava rilievo fino ad un certo punto (per esempio, a me non convinceva - ebbene si' - Faccini, mentre ora tendo ad apprezzare quelle che una volta mi  parevano solo "spigolosita'" e che adesso mi sembrano verie e proprie scelte consapevoli)  
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        Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
        Risposta #2: Domenica 10 Giu 2007, 11:24:21
        Se non "digerivi" Chierchini, Gatto e Bottaro forse avevi qualche problema di fegato. Mai provato con il digestivo Antonetto?
         
        Bellissima, questa... ;D

        Scherzi a parte, anch'io storcevo un pò il naso con Chierchini e Bottaro (tant'è che non ho più la Saga di Rebo, quando ho dovuto fare pulizie, l'ho scartata...  :'( :'( :'(... sto ancora mordendomi le mani.. :-[ :-[ :-[)

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          Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
          Risposta #3: Domenica 10 Giu 2007, 11:29:19
          Chierchini, Bottaro, Gatto...e che ti rimaneva da leggere la pubblicità? ;)
          Comunque si mi è capitato. Un po' come quando da piccolo ti piacciono di più i Michelangelo dei Picasso perché i primi sono più immediati...
          « Ultima modifica: Domenica 10 Giu 2007, 11:31:25 da cuginosgrizzo »
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            Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
            Risposta #4: Domenica 10 Giu 2007, 14:04:48
            Tra quelli che da piccolo non tolleravo e invece ho rivalutato, il caso più notevole è quello PierLorenzo De Vita, che ora mi piace... e non poco!
            Inoltre, anche se in misura molto minore, trovo più apprezzabili di un tempo anche Perego e Colantuoni (soprattutto il secondo), anche se non li reputo a livello dei grandi maestri... ma dei buoni artigiani sì!

            Un discorso simile riguarda anche le storielle brasiline (di cui si è parlato altrove), che nei primi tempi saltavo quasi a pié pari e che invece ho pian pianino iniziato ad apprezzare come onesti riempitivi, senza troppe pretese ma leggibilissimi!
            --- Andrea

              Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
              Risposta #5: Domenica 10 Giu 2007, 18:37:49
              Effetivamente anche io sto cominciando a riconsiderare i tratti di Asteriti,Colantuoni,Chierichini e alcuni disegni di Comicup.Forse potrei riconsiderare anche la Uggetti.
              Io lo fermai dicendo:"De,t'arresta!
              Non infierir su questi due tapini:
              Io so che l'intenzion lor fu onesta!
              Se l'uno ha scritto versi sbarazzini
              E l'altro li ha illustrati con pupazzi
              L'han fatto per

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                Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                Risposta #6: Domenica 10 Giu 2007, 19:19:39
                Personalmente, all'inizio della loro carriera non mi piacevano, per varie motivazioni, autori all'epoca esordienti come Mastantuono, Sciarrone, Mottura e Celoni. Con il tempo ho imparato ad apprezzarli (e molto).
                Il procedimento inverso, avvenne con Andrea Ferraris. All'inizio aveva un tratto pulto e classico poi spostato sempre piu' verso il caricaturale. Attualmente non mi piace come disegna i topi mentre lo trovo abbastanza  bravo con i paperi.

                Ciao.
                "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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                  Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                  Risposta #7: Domenica 10 Giu 2007, 20:06:03
                  Salve a tutti.
                  Va meglio addirittura anche con quelli di Asteriti e Colantuoni, che prima mi risultavano decisamente poco digeribili. Chissà, forse se provassi a rileggere ora qualcosa di Bottaro riuscirei a mandarla giù meglio.

                  Asteriti non riesco a digerirlo nemmeno adesso...chissà magari tra qualche annetto...
                  E per Bottaro stessa cosa: io non sono mai riuscito a leggere le sue storie (la saga di Rebo in primis), ma ora chissà...mi hai fatto venir voglia di riprovarci  :)
                  Il talento non esiste! Esistono soltanto l'ispirazione e l'ambizione, e le mie sono roventi!

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                    Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                    Risposta #8: Lunedì 11 Giu 2007, 09:33:23
                    Personalmente, all'inizio della loro carriera non mi piacevano, per varie motivazioni, autori all'epoca esordienti come Mastantuono, Sciarrone, Mottura e Celoni.
                    E' vero, nel mio primo post mi ero limitato a quelli che non mi piacevano da piccolo, ma ci sono anche alcuni autori che ho conosciuto già da adulto e sui quali mi sono ricreduto in seguito.... Direi che sono sostanzilamente Mastantuono,  Sciarrone, Celoni e Intini.... tra l'altro ora (chi più, chi meno) mi piacciono davvero molto tutti e quattro!
                    --- Andrea

                      Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                      Risposta #9: Lunedì 11 Giu 2007, 11:48:39
                      Se non "digerivi" Chierchini, Gatto e Bottaro forse avevi qualche problema di fegato. Mai provato con il digestivo Antonetto?

                      (scherzo, dato che i gusti sono gusti sempre e comunque, ma... sono perplessa ) :-?



                      Mi aspettavo una risposta del genere e sono contento che sia giunta con un tono così scherzoso  ;D
                      Giuro, ancora oggi rileggere qualche storia disegnata da Gatto (sui sette nani, soprattutto) o da Asteriti (non c'è un unico oggetto diritto in una vignetta :D) mi fa partire un po' con il freno tirato. Poi lo allento mano a mano che leggo, ma un tempo rimanevo con il blocco fino alla fine della storia.

                      Si', mi e' successo. Penso che sia un po' entrambe le cose. Il fattore abitudine, almeno per me, e' tutt'altro che irrilevante (anche se a Colantuoni o a Esposito non mi ci sono mai abituata). Ma suppongo che in certi casi possa entrare in ballo anche il tener conto di elementi cui non si dava rilievo fino ad un certo punto (per esempio, a me non convinceva - ebbene si' - Faccini, mentre ora tendo ad apprezzare quelle che una volta mi  parevano solo "spigolosita'" e che adesso mi sembrano verie e proprie scelte consapevoli)  

                      Non ci pensavo, anch'io non amavo il Faccini di una decina di anni fa. E qui vedo "in azione" entrambe le cose che ho citato nel primo post: l'evoluzione dell'autore (che ha personalizzato parecchio il suo tratto) ed una mia maggiore abitudine alla visione dei tratti dei vari autori.
                      Persino il tratto della Uggetti, che un tempo mi dava davvero fastidio, oggi riesco a leggerlo senza problemi (benchè continui a non essere tra i miei preferiti).

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                        Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                        Risposta #10: Lunedì 11 Giu 2007, 14:38:05
                        La Uggetti, all'inzio della sua carriera mi piaceva molto - Topolino poliziotto, per dire - poi, con il tempo la vista dei suoi lavori mi ha.. stancato (non c'é stata evoluzone ne disevoluzione) tanto che adesso la sopporto a mala pena.

                        Ciao.
                        "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

                          Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                          Risposta #11: Lunedì 18 Giu 2007, 18:10:52
                          Da quando ho cominciato ad acquistare il Topo, mooolti anni fa, passando per la lunga pausa in cui non lo acquistavo più (ma sto recuperando un pò in questo periodo), ed arrivando sino ad oggi, continuo a prediligere i personaggi disegnati da Massimo De Vita (secondo me i suoi paperi sono il massimo sia dal punto di vista estetico che da quello espressivo): peccato che attualmente lo si veda solo su storie di topi  :(
                          « Ultima modifica: Lunedì 18 Giu 2007, 18:14:53 da Paolodan3 »

                            Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                            Risposta #12: Lunedì 18 Giu 2007, 19:16:39
                            Da quando ho cominciato ad acquistare il Topo, mooolti anni fa, passando per la lunga pausa in cui non lo acquistavo più (ma sto recuperando un pò in questo periodo), ed arrivando sino ad oggi, continuo a prediligere i personaggi disegnati da Massimo De Vita (secondo me i suoi paperi sono il massimo sia dal punto di vista estetico che da quello espressivo): peccato che attualmente lo si veda solo su storie di topi  :(

                            Anche secondo me Massimo De Vita ha disegnato i paperi migliori, senza niente togliere agli altri grandissimi Maestri, ma i suoi paperi sono quelli che ho sempre in mente quando si parla di un personaggio di Paperopoli ;)

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                            marisa
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                            • Che splendida papera!Come ho fatto a non notarla?
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                              Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                              Risposta #13: Lunedì 18 Giu 2007, 19:16:42
                              Comunque si mi è capitato. Un po' come quando da piccolo ti piacciono di più i Michelangelo dei Picasso perché i primi sono più immediati...

                              Questa mi sembra un'ottima risposta. Forse per questo, da piccola il tratto "liquido" di Asteriti mi disturbava (anche se ho sempre adorato Bottaro con i suoi meravigliosi mostri che uscivano dal pentolone di Nocciola!). Inutile dire che oggi se trovo Asteriti su TL è una gioia.

                              Invece ho avuto la stessa esperienza di Brigitta per quanto riguarda Faccini (e, in misura minore, il primo Intini) entrambi, oggi, da me fortemente apprezzati. Non credo sia una questione che "prima o poi ci si abitua a tutto". Credo anche che si cerchi di guardare i disegni con lo spirito critico di opere d'arte.
                              « Ultima modifica: Lunedì 18 Giu 2007, 19:23:17 da marisa »

                                Re: Come cambiano i nostri gusti in fatto di autor
                                Risposta #14: Lunedì 18 Giu 2007, 19:21:33
                                Da quando ho cominciato ad acquistare il Topo, mooolti anni fa, passando per la lunga pausa in cui non lo acquistavo più (ma sto recuperando un pò in questo periodo), ed arrivando sino ad oggi, continuo a prediligere i personaggi disegnati da Massimo De Vita (secondo me i suoi paperi sono il massimo sia dal punto di vista estetico che da quello espressivo): peccato che attualmente lo si veda solo su storie di topi  :(

                                Peggio ancora, peccato che attualmente lo si veda pochissimo in generale! :-/
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