Papersera.net

Per il settore disegno, l'unica cosa da fare è insistere, insistere, insistere.

Ma non pensiate che una volta dentro sia tutto rose e fiori: vi faranno sputare sangue su quelle tavole, finchè in preda alla più nera disperazione alzerete i pungi al cielo urlando: "Ma chi me l'ha fatto fare?!"

Se non siete veramente motivati, non perdete tempo.

Stessa cosa per la sceneggiatura.

la verità dell accademia disney è che oltre a non assicurarti niente per il futuro(non è assolutamente detto che lavorerai per la disney,e in + non rilasciano nessun attestato di NESSUN GENERE) accettano praticamente solo chi ha già esperienze lavorative nel settore.
anche io volevo andare all accademia disney,ma nn ne vale la pena,se ci andrò sarà solo quando avrò fatto degli studi decenti dopo i quali mi verrà dato un attestato: difatti andrò alla scuola internazionale di comics(che ha 4 sedi se nn sbaglio,e io vado a jesi),e da lì sono usciti moltissimi autori estremamente competenti.
nn dico che l accademia disney sia un luogo negativo,ma non è certo il luogo migliore per iniziare,anche perchè non ti prendono se non hai esperienze lavorative.
quindi è decisamente meglio andare a farsi degli anni(3) alla scuola internazionale di comics.

Scusa ma non sono daccordo. Non posso parlare per i disegnatori, ma come sceneggiatore ti assicuro che il corso all' accademia serve eccome. Scrivere il Disney è cosa difficile, lo testimonia il fatto che molti sceneggiatori disney, non fanno solo il Disney, ma ben pochi "esterni" sono in realtà in grado di affrontare topi e paperi. Questo accade perchè il corso di scrittura dell' accademia (che è un corso di Scrittura Creativa e sceneggiatura e che quindi non si limita al solo fumetto), ti da basi tecniche solide sulle quali variare a volontà. Io personalmente mi trovo molto bene con il target medio basso di topolino, ed è raro che vada oltre (anche se talvolta lo faccio, vedi le mie collaborazioni con Wondercity ed  altro, e comunque lavoro per varie agenzie, non solo per la Disney) ma molti miei colleghi spaziano fino a Bonelli (ad esempio mio fratello Bruno), al mercato francese e a tutto l'extra disney del panorama fumettistico nazionale.
Scrivere (anche scrivere fumetti per bambini) è un lavoro duro che non tutti sono in grado di fare da professionisti. Per farlo c'è bisogno di basi tecniche certe e la Disney è l'unica casa editrice in italia che ha capito che è nel suo interesse fornirle ai talenti che potrebbero lavorare per lei. E, cosa non trascurabile, lo fa GRATIS.
Il corso alla accademia non assicura un futuro, ma francamente non c'è campo lavorativo che, oggi come oggi, assicuri un futuro. Uno sceneggiatore - scrittore creativo è sempre un free Lance, e come tale dovrà barcamenarsi fra alti e bassi lavorativi, starà a lui, poi, sapere emergere o meno a seconda del fatto che si sappia creare o no una reputazione, ma questa raramente viene dall' estro creativo del momento. Dovrà tenere il sedere attaccato alla sedia, le dita sul computer, e la cinta con qualche buco in più perchè è sicuro che che dovrà stringerla parecchio prima di ingranare.

*Dling!*
Un altro autore sul Papersera!
Benvenutissimo, Stefano

Chi è che infila nella testa di voialtri poveri autori innocenti questa baggianata che il fumetto Disney è per bambini? Disney non è per bambini, è per un target universale. Ovvio che vanno applicati dei trucchetti per rendere il tutto comprensibile ad un bambino, ed è anche ovvio che queste astuzie costituiscano il grosso e il difficile di questo lavoro. Ma non dimentichiamo che tutto ciò che ha realizzato l'omino coi baffi, dai cartoni ai parchi fino ad arrivare ai FUMETTI, parte da questo fondamentale presupposto.
Cmq sì, oggi Topolino è per bambini. Ma è un effetto collaterale, una conseguenza del decadimento di una realtà.

Benvenuto Ennabros.

Disney non è per bambini, è per un target universale. Ovvio che vanno applicati dei trucchetti per rendere il tutto comprensibile ad un bambino

Infatti. Che poi i casi sono due: o questi trucchetti non sono tanto ovvi oppure funzionano molto bene. Perché io, e come me molti altri, da bambino certe cose dei fumetti Disney non le capivo eppure mi piacevano.

l'omino coi baffi

L'unico che ha quel soprannome è Maurizio Costanzo.
E non vorrei che si pensasse che insieme alla De Filippi, Costantino e Lelemora vari, abbian inventato anche Topolino et family



Ciao.

Costanzo non è un omino.

Costanzo non è un omino.

E cosa sarebbe, di grazia?

Ciao.

Un omone...  

New_Amz, dai, questa era ovvia...  

Anche un omuncolo, volendo, ma vediamo di tornare IT.

Anche un omuncolo, volendo, ma vediamo di tornare IT.

Potrei capire l'accostamento con l'omino Michelin o quello della Bialetti, ma tirare in ballo il cugino IT...

Ok, STOP.  

Chi è che infila nella testa di voialtri poveri autori innocenti questa baggianata che il fumetto Disney è per bambini? Disney non è per bambini, è per un target universale. Ovvio che vanno applicati dei trucchetti per rendere il tutto comprensibile ad un bambino, ed è anche ovvio che queste astuzie costituiscano il grosso e il difficile di questo lavoro. Ma non dimentichiamo che tutto ciò che ha realizzato l'omino coi baffi, dai cartoni ai parchi fino ad arrivare ai FUMETTI, parte da questo fondamentale presupposto.
Cmq sì, oggi Topolino è per bambini. Ma è un effetto collaterale, una conseguenza del decadimento di una realtà.

La mia opinione è che Topolino sia ANCHE un fumetto per bambini, e quindi per questo motivo bisogna sempre equilibrare tutto in modo che sia interessante per gli adulti ma comprensibile anche per i bambini. Se fosse solo per adulti non ci sarebbero problemi. Essendo anche per bambini è ovvio che gli autori livellino "verso il basso" la complessità delle trame. Poi ci sono quelli veramente grandi a partire da Barks che riescono a piacere a TUTTE le età indistintamente, e ovviamente quello dovrebbe essere il faro illuminante per tutti gli autori. E' stato il marketing e la suddivisione in target a DISTRUGGERE le vendite di Topolino, se si cominciasse a pensare un po' tutto meno in funzione di gadget e roba simile e un po' più in funzione di storie belle e autori bravi forse riuscirebbero quantomeno a sopravvivere a lungo.

Essendo anche per bambini è ovvio che gli autori livellino "verso il basso" la complessità delle trame.

Hai beccato l'errore che fanno moltissimi sceneggiatori. Pensa che il suo pubblico sia fatto esclusivamente di bambini (o adulti non cresciuti o, peggio, decerebrati) e scrive storie per loro.
E invece...

Poi ci sono quelli veramente grandi a partire da Barks che riescono a piacere a TUTTE le età indistintamente, e ovviamente quello dovrebbe essere il faro illuminante per tutti gli autori.

Barks, come Scarpa, come Casty e Faraci ora scrivono/hanno scritto le storie che vorrebbero leggere loro, ma non loro bambini, loro adulti.

E' stato il marketing e la suddivisione in target a DISTRUGGERE le vendite di Topolino, se si cominciasse a pensare un po' tutto meno in funzione di gadget e roba simile e un po' più in funzione di storie belle e autori bravi forse riuscirebbero quantomeno a sopravvivere a lungo.

Una delle colpe dell'Accademia - almeno nei disegni - è stata l'omologazione del tratto verso Cavazzano. Dopo le primissime tornate di autori (da cui uscirono Santillo, Ziche, Ferraris [perché Ferraris è un SIGNOR disegnatore, ma a me - personalmente - non piacciono le sue scelte stilistiche!], Freccero, Guerrini...) hanno spinto i disegnatori ad omologarsi al tratto di Cavazzano perché qualcuno si fisso' in testa che quel tratto facesse vendere di piu'.
Solo che Cavazzano è uno e solo uno, gli altri sono copie... troppe volte malfatte.

Ciao.

Ehi, che belle frequentazioni ha questo forum! Grazie a Stefano Enna per esserci venuto a trovare, soprattutto in un topic così significativo per questo sito...
Le osservazioni di Grrodon e di Pegleg mi hanno fatto venire in mente un interrogativo che spero tu possa sciogliere, se e quando deciderai di venirci a trovare di nuovo: ma nei corsi di sceneggiatura dell'Accademia, si insegna a creare una storia con un doppio livello di lettura, destinata ai bambini, ma "decifrabile" per altri versi solo dagli adulti ? In passato ne abbiamo esempi eccelsi, ma sembra che questa cifra stilistica si sia un po' persa col tempo (o con gli autori che erano in grado di attuarla?)