Mi infiltro nella discussione (posso?
) e vi dico come la vedo io, se può servire.
Il target del Topo è "ufficialmente" dagli 8 ai 10 anni. Ma in realtà, e lo sappiamo noi autori come lo sa la redazione, il target è UNIVERSALE. Insomma, dobbiamo farci leggere da TUTTI, adulti come bambini. Il punto, quindi, è riuscire a scrivere storie che piacciano ai bambini ma che siano anche leggibili dal resto del pubblico. Uno degli obiettivi dei corsi dell'Accademia è anche questo, anche se non viene detto esplicitamente. Anche perchè scrivere storie con più livelli di lettura dovrebbe essere l'obiettivo di QUALUNQUE sceneggiatore, di fumetti e non; e, più in generale, di qualunque regista, scrittore, musicista eccetera. Di qualunque narratore: ecco la parola giusta. Insomma, bisogna cercare di scrivere storie che non hanno mai finito di dire quello che hanno da dire, come diceva Calvino parlando dei classici.
(Quando lessi per la prima volta Asterix alle Olimpiadi, mi piacque un sacco perchè Obelix picchiava i gemelli di Rodi. Poi, quando la rilessi anni dopo, capii anche la gag del bassorilievo con Goscinny e Uderzo che si danno (in greco antico!!!) del "despota" e del "tiranno.)
Personalmente, poi, io (come Stefano e tutti i miei colleghi, credo!) cerco di scrivere storie che piacciano A ME, in quanto adulto, e penso che questo sia fondamentale. Se non mi diverto io a scrivere, come faccio a far divertire il pubblico? Poi, però, cerco di farmi capire anche dal bambino di 8 anni. Mi faccio capire ma ci metto, ogni tanto, una parola o un concetto un po' più difficile. Così magari lui si farà domande, andrà a cercarsi la parola difficile sul vocabolario o chiederà dritte ai suoi genitori. E magari imparerà qualcosa di nuovo. Fine del sermone!