Papersera.net

Ora dico la mia, dato che questo forum dopotutto l'ho avviato io  (moralmente non materialmente) in quanto è nato da una mia affermazione nel topic su Faccini.

Inizio col dire che sottoscrivo QUASI tutto quello che è stato detto, e che non è altro che una ripetizione di quello che io ho già affermato molto succintamente: a causa del "politically correct" non ci sono più le belle storie di una volta!

Solo che io non credo assolutamente che Faccini e company siano gli unici che si salvano: al contrario penso che essi siano emblematici della decadenza delle storie su Topolino. Voi direte che è colpa della "censura" e non loro: io rispondo (anche se qualcuno si arrabbia sempre) che non solo le storie ma nemmeno i disegni mi piacciono più.
Comunque non parliamo più di Faccini.

Non parlatemi più nemmeno di "omologazione Cavazzanesca", poichè ho già detto nell'altro topic che mi piace molto anche Guerrini (l'unico che riesco a definire un artista "completo") bravo sia come autore che come disegnatore.

Riguardo alla "cattiveria Martinesca" (a cui aggiungo la "provocazione Pezziniana") penso che sia da ripristinare: in fondo per noi Italiani era un utile (quanto molto divertente!) strumento di denuncia di fatti e misfatti che accadevano realmente nella società (specialmente anni 70, ma anche per tutti gli anni 80 e 90).
Dipingere Paperone come un riccone che si è fatto da solo ma anche attraverso qualche scappatoia illegale ha dei vantaggi:
1-Non vengono mai a mancare le caratteristiche tipiche (negative) del personaggio (tirchieria, superbia, furbizia, opportunismo, ipocrisia) e si possono far risaltare meglio altri aspetti ("in fondo lo Zione ha un cuore d'oro"...);
2-Le storie sono più DIVERTENTI, e nello stesso tempo non rimani deluso dalla cattiveria del personaggio perchè poi in qualche modo o si pente (o viene convertito dai nipotini) e trova dei rimedi, o gli va male a lui e va bene ai nipoti... insomma si può sempre trovare una "morale";
3-Fa riflettere su come funziona davvero il mondo.

Mi piacerebbe insistere sul fatto che per me la "censura" odierna viene attuata soprattutto per eliminare il 3° punto! Ma è un discorso lungo e lascio perdere...

Da circa 3 o 4 anni ormai c'è un appiattimento generale riguardo alle trame delle storie che è a dir poco incredibile. Leggi una storia e poi dici... BEH? E ALLORA? Non ti rimane dentro niente, e non c'è un solo particolare degno di essere ricordato! Non credo che tutto ciò sia dovuto al fatto che le storie di una volta piacciono solo per nostalgia, perchè io storie come La dimensione Delta o Le paperolimpiadi, o "Storia e gloria della dinastia dei paperi", le ho lette pochi mesi or sono per la prima volta, su delle ristampe o su Topolini vecchi da me comprati, e ora non me le scordo più!

Mi pare che siamo ovviamente tutti d'accordo sul fatto che un certo tipo di restrizioni abbiano portato con l'andar del tempo un effetto negativo e un'involuzione generale delle storie Disney; involuzione che resta però "generale" e dalla quale si discostano benissimo gli autori più intelligenti e capaci (da noi già nominati all'infinito) anche se mi piacerebbe qualche esempio di autori che caffcaff ritiene "emblematici" della decadenza (oltre Faccini, ovvio : )
Non è assolutamente vero però che i disegni non siano all'altezza, certo c'è una tendenza generale verso il "cavazzanesco" e il "barbucciano" che un pò appiattisce il tutto, ma ci sono almeno una ventina di disegnatori esplosi negli anni 90 che sono dei grandi a tutti gli effetti.

perchè poi in qualche modo o si pente (o viene convertito dai nipotini) e trova dei rimedi, o gli va male a lui e va bene ai nipoti... insomma si può sempre trovare una "morale";

Ehm... Sembra che la ristampa de "I contrabbandieri di mezzanotte" sui grandi classici di questo mese sia lì apposta per smentirti.  :

Vorrei ricordare "Topolino e la legge antitartufo" del 1974, in cui praticamente tutti violano la suddetta legge, alla fine pure Topolino e Basettoni, in combutta addirittura con Gamba finendo poi in un circolo di vendita illegale e clandestina di tartufi!
MITICA

Mi pare che siamo ovviamente tutti d'accordo sul fatto che un certo tipo di restrizioni abbiano portato con l'andar del tempo un effetto negativo e un'involuzione generale delle storie Disney;

Io posso dire di essere d'accordo che un certo tipo di restrizione sia ridicola. Ma addossare la colpa a queste censure è allo stesso tempo ridicolo.

Sinceramente troverei improponibile, al giorno d'oggi, far mimare a Paperone la scena di un suicidio o adoprarlo affinché con i più miseri mezzucci si arricchisca, o ancora un Paperino che fuma o si ubriaca al bar (tutte situazioni ovviamente già viste nei fumetti Disney). Sintomo dei tempi che cambiano, certamente.

Se un autore è bravo, lo si vede. E non ci sono giustificazioni.
Sinceramente trovo che Faccini sia bravo (e con lui altri, come Mastantuono per fare un esempio) perché le sue storie sono sempre di una qualità elevata. Per esempio adoro la sua storia "Un bel rompicapo" perché da una sola situazione riesce a creare un intreccio umoristico incredibile.

Incolpare le censure non credo sia produttivo. Probabilmente fra trent'anni leggeremo "Paperino a Pazzaparola" stupendoci e con lo stesso animo con cui ora leggiamo "Paperino a "Botte o risposte"". D'altronde mi sta capitando orora di rileggere i Topolini attorno al 2100 e rivalutarli un sacco.

Alla fin fine siamo giunti alla stessa conclusione.
Secondo me però non si può nascondere il fatto che certe restrizioni siano tanto inutili quanto dannose. Per aggorgersi di questo basta sfogliare un fumetto come "Monster Allergy", adatto a ragazzi di tutte le età, che è impreziosito anche da alcuni "particolari" che ad esempio sul Topolino odierno sarebbero impensabili.
Poi un grande autore è sempre un grande autore, e credo che Mastantuono avrebbe fatto 20 o 30 anni fa storie belle come quelle che fa ora, così come Faccini, la Ziche, Savini e altri (ovviamente tralasciando il fatto che tutti questi autori, chi + chi -, hanno come solide basi ciò che è stato creato dai grandi del passato), ma a volte viene da pensare : e se avessero quel "pizzico" di libertà in più? ma poi veramente gli autori stessi sentono queste supposte "restrizioni"? sarebbe bello avere un loro parere!

Io allora vi faccio un altra domanda: e se Faccini, la Ziche e Mastantuono avessero lavorato 35-40 anni fa (cioè nella situazione in cui un autore si trovava a lavorare in quel periodo) sarebbero stati al livello dei grandissimi?
Io penso che ci sarebbero andati molto molto vicini... Invece, per quanto bravissimi, continuando a lavorare tra duemila restrizioni di ogni genere, probabilmente non raggiungeranno mai le vette raggiunte da uno Scarpa, da un Carpi, e così via...

Cmq è chiaro che anche al giorno se un autore è realmente bravo si distingue... Alcuni non avrebbero mai potuto essere dei geni (solo come sceneggiatori intendo, chiaramente ) neanche se avessero lavorato in piena libertà...

Credo anch'io che "un grande autore sia sempre un grande autore", come dice Warren. Anzi, la misura della grandezza è proprio questa capacità di superare le limitazioni imposte dall'azienda e creare comuque qualcosa di bello, intelligente e divertente. Giustamente qualcuno citava Barks, che senza mai cedere alle facili scorciatoie (violenza gratuita, battute offensive etc.) è riuscito a creare capolavori inarrivabili.
E' poi evidente che l'attuale fanatismo censorio risponde a una scelta di marketing dela disney, che è quella di creare un "ambiente" a misura di bambino dove le brutture del mondo siano totalmente ignorate (ma sospetto che il politically correct estremo nasconda anche un'altra scelta strategica: quella del "non mi schiero con nessuno per poter vendere il mio prodotto dappertutto", in puro stile mcdonald's e cocacola). E quanto sia in realtà controproducente questa politica posso testimoniarlo in quanto papà di un "lettore di riferimento" (quale immagino che sia per la disney). Mio figlio più grande, che ha otto anni, a leggere certe storie SI ANNOIA. Tante volte ho avuto voglia di scrivere alla disney e porre loro questa domanda: mostrare ogni tanto i problemi veri del mondo non sarebbe molto più educativo per i bambini, che non ignorarli del tutto?
E qui davvero mi piacerebbe sentire anche il parere di qualche autore.
j.

Jarmush : per fortuna immagino che tuo figlio abbia una bella raccolta di storie adatte a non annoiarsi!
Su Barks sono d'accordo, e comunque non dobbiamo dimenticare che l'Uomo Dei Paperi non ebbe sempre vita facile con gli editori, come dimostrano i tagli alla storia di Doretta; ma immagino che nessun autore non abbia prima o poi avuto di questi problemi!
Il problema, come da te giustamente sottolineato, è che tutto ciò nasce non da scelte editoriali che vanno a colpire una storia invece che un'altra, ma per l'appunto da un preciso "stile" generale che la Disney Italia ha deciso da qualche anno di porsi.
D'altronde (per tornare a un esempio precedente), ve lo immaginate un Paperone odierno che compia abusi edilizi, oppure che cerchi di evadere le tasse nascondendo i suoi averi o facendo affari loschi? I riferimenti a personaggi "ben precisi" si sprecherebbero, e non credo che la Disney vorrebbe rischiare una cosa simile!

D'altronde (per tornare a un esempio precedente), ve lo immaginate un Paperone odierno che compia abusi edilizi, oppure che cerchi di evadere le tasse nascondendo i suoi averi o facendo affari loschi? I riferimenti a personaggi "ben precisi" si sprecherebbero, e non credo che la Disney vorrebbe rischiare una cosa simile!

O anche paperone candidato  
Ma il problema si risolve facilmente: basta eliminare questi personaggi "ben precisi"  :
"E il cavaliere in Romania disse: 'Via dalla Disney Pacuvio, Atomino Bip Bip e quel comunista di Little Gum!'

Non posso che essere d'accordo su quanto scritto circa l'insostenibile censura che la Disney sta adottando ultimamente, e non solo nei fumetti.

Ampliando il discorso, questo nuovo trend del "politically correct" mi sembra davvero esemplare per spiegare come la Disney, artisticamente, stia candendo sempre più in basso. Ormai sembra che la provocazione sia da escludere in qualsiasi lavoro Disneyano. Ed il fatto più inquietante è che a Disney stessa non si rende conto che si sta facendo del male da sola, continuando con il suo insopportabile perbenismo. Un film come Le Follie dell'Imperatore, deliziosa e "cattiva" commedia anti-buonista (ma con immancabile--ed azzeccato--happy ending), è adorato dalla critica che lo saluta come uno dei migliori film d'animazione degli ultimi anni. E la Disney che fa? Quasi vergognandosi del suo nuovo nato, cerca in tutti i modi di cancellarlo dalla memoria degli spettatori.

Il discorso vale anche per i fumetti, naturalmente. Le strorie diventano sempre più brevi, noiose e semplicistiche (come mi manca il buffissimo linguaggio di Rodolfo Cimino!), tutto nel segno del moralismo e del compiacimento di bambini che arrivano appena ai 6 anni di età.

C'è da dire anche che la Disney è probabilmente alll'apice di questa "politica censoria", ma anche altre case editrici non scherzano... :

O anche paperone candidato

"Zio Paperone e la battaglia elettorale" by Dalmasso/Chierchini (1972)

"Zio Paperone e la campagna elettorale" by Martina / M. De Vita (1979)

l'animazione e' sempre funzionata in modo diverso, la disney non credo si vergogni delle follie dell'imperatore.

l'animazione e' sempre funzionata in modo diverso, la disney non credo si vergogni delle follie dell'imperatore.

Beh devi ammettere che il lancio del film non è stato decisamente in "grande stile"...