Ma Lidia Cannatella, colei che nel volume da oggi in edicola della "Dinastia dei Paperi", praticamente si autodefinisce - visto che è la curatrice della collana, sia pure insieme a Luca Boschi - tra i massimi esperti mondiali del Maestro dell'Oregon, può, in forza di questa sua autorevolezza, sentirsi autorizzata a "rivedere e correggere" una storia del grande Carl Barks? La risposta purtroppo è sì, e la riprova è la storia di apertura dello stesso volume, "Paperino e l'elefante picchiettato" ("Uncle Scrooge - The Billion Dollar Safari", Uncle Scrooge n. 54 del dicembre 1964), che già mi fece uscir fuori dai gangheri quando fu pubblicata, in tale assurda versione, su Zio Paperone n. 21.
Infatti, in omaggio al politicamente corretto del quale la Cannatella è fedele seguace, il senso di questa storia è stato completamente alterato, tanto da renderla addirittura incomprensibile, non capendosi perché Zio Paperone si fissi che nel suo nuovo parco - rigorosamente ecologico, come il politically correct richiede, con tanto spazio verde e nessun cacciatore - gli animali dovranno essere "protetti" (e da cosa?) da un elefante a pois con la proboscide quadrata del quale aveva sentito parlare da qualche parte. Si è mai concepito niente di più scombiccherato?
Ebbene, per chi voglia conoscere la storia così come la concepì Barks, ecco la traduzione fedele del suo inizio, tratta da "The Complete Carl Barks" a cura di Luigi Olmeda.
PRIMA TAVOLA. Prima vignetta - Zio Paperone: "Ultimamente nel mio zoo gli affari vanno male! Incassa appena mille dollari l'ora". - Paperino: "Che cosa credi ci sia che non va, Zio Paperone?". Seconda vignetta - Zio Paperone: "E' quello che stavo per chiedere a voi, ragazzi! Io non lo so!". Terza vignetta - Un nipotino: "Forse la gente è stanca di vedere sempre i soliti animali! Da quant'è che non ne compri di nuovi, Zio Paperone?" - Zio Paperone: "Vediamo un po'! Da quando Noè fece quella svendita a diluvio finito!". Quarta vignetta - Zio Paperone: "Ma il punto non è comprare animali nuovi, ragazzi! Gli orsi sono tutti uguali, vecchi o nuovi! E lo stesso è per gli gnu, i topiragni o i kinkajou!". Quinta vignetta - Primo nipotino: "Quello che ti serve sono degli animali rari, Zio Paperone! Qualcosa che non ha nessun altro zoo!" - Secondo nipotino: "Sì, delle bestie veramente insolite... come tartarughe quadrate o canguri a strisce!".
SECONDA TAVOLA. Prima vignetta - Zio Paperone: "Animali del genere non esistono, ragazzi, ma potrei offrire un prezzo altissimo per una di quelle creature, ed ottenere un sacco di pubblicità gratuita per il mio zoo!". Seconda vignetta - Zio Paperone: "Offrirò dieci dollari per un canguro a strisce con il marsupio piumato!". - Paperino: "E' troppo poco! Ti conviene rimettere l'idea nel tuo marsupio!". Terza vignetta - Zio Paperone: "Okay! Aumenterò l'offerta! Ma chiederò un animale che sono certo non sia stato mai visto, se non negli incubi!". Quarta vignetta - Zio Paperone: "Sentite qua! Io, Paperon de' Paperoni, pagherò un miliardo di dollari alla prima persona che troverà un elefante picchiettato con la proboscide quadrata!". Quinta vignetta - Paperino: "Grande! Nessuno troverà mai un animale simile, ma eserciti di persone lo andranno a cercare!". Sesta vignetta - Zio Paperone: "Un elefante picchiettato al limite si può anche trovare, ma uno con la proboscide quadrata, mai!". Settima vignetta - Zio Paperone: "Inchiodo l'offerta a questo palo, così ogni passante potrà vederla!". - Paperino: "Sarai famoso prima di sera, Zio Paperone!". Ottava vignetta - Zio Paperone: "Guarda! Uno zoppo sta per leggere il biglietto!". - Paperino: "E' Lawsuit Joe, che si guadaga da vivere facendosi investire dalle automobili!".
TERZA TAVOLA. Prima vignetta - Paperino: "Vediamo come la prende!". - Lawsuit Joe: "Un miliardo di dollari!". Seconda vignetta - Lawsuit Joe: "Corro subito a cercare elefanti picchiettati!". Quarta vignetta - Zio Paperone: "I fratelli siamesi del circo stanno leggendo l'offerta!". Quinta vignetta - Primo fratello: "Troveremo gli elefanti in India!". Secondo fratello: "No! Andiamo in Africa!". Sesta vignetta - Zio Paperone: "Ehi! Guarda chi sta arrivando!". Settima vignetta - Zio Paperone: "Gastone! La peste più fortunata di Paperopoli!". Paperino: "Ecco una persona che mi piacerebbe veder partire da Paperopoli per un lungo safari!".
QUARTA TAVOLA. Prima vignetta - Zio Paperone: "Hee hee! Forse pensa di essere abbastanza fortunato da trovare un elefante picchiettato!". Paperino: "E' fortunato, ma non fino a questo punto!". Seconda vignetta - Gastone: "Il povero Zio Paperone deve avere un disperato bisogno di uno di quegli strani animali! Vediamo un po' cosa dice il mio oroscopo!". Terza vignetta - Gastone: "La stella del polo è inseguita da quella del cane! [gioco di parole, perchè "pole" in inglese significa anche palo, che il cane insegue per... ovvi motivi!] Il grande toro muggisce al grande orso!". Zio Paperone: "Hee, hee!". Quarta vignetta - Gastone: "Mai le stelle mi sono state più propizie per trovare l'impossibile!". Quinta vignetta. - Gastone: "Tra pochi giorni tornerò con un elefante picchiettato, Zio Paperone!". - Zio Paperone: "Hee, hee! Non andare così di fretta ragazzo, può darsi che ti ci voglia qualche anno!". Sesta vignetta - Paperino: "Quanto mi sono divertito! Gastone dovrà andare fino in India o in Africa!". - Zio Paperone: "E scommetto che non ha neppure i soldi per l'autobus che va all'aeroporto!".
E così via...
Alla luce della versione autentica dell'Uomo dei Paperi, si capisce e si gusta, nel seguito della storia, la disperazione di Zio Paperone, di fronte alla prospettiva che Gastone trovi davvero l'elefante picchiettato, disperazione che diventa incomprensibile nella versione Cannatella, nella quale invece il vecchio cilindro voleva realmente che l'animale fosse cercato.
Cosa dire in conclusione? Che forse nell'intervista fatta a Carl Barks dalla Cannatella nel 1998, e ripubblicata nello stesso volume della "Dinastia dei Paperi", la giornalista avrebbe dovuto chiedere umilmente scusa al Maestro, per aver pensato di sostituirsi a lui nella creazione di una trama, col bel risultato di aver rovinato la struttura di una tra le storie barksiane più simpatiche e divertenti. Il politicamente corretto meritava questo scempio?!