Ero sempre stato convinto, per l'approccio critico dato da Piero Zanotto, da Luca Boschi e da tanti altri, che Qui, Quo e Qua fossero stati trasformati da Barks da pestiferi paperotti dei primi corti, delle prime strisce e delle prime tenpages a ragazzi saggi e più svegli dello zio nelle grandi avventure degli anni '50 e '60, mettendo come spartiacque delle due "versioni" dei nipotini il loro "arruolamento" nelle Giovani Marmotte (come anche sembra far capire la donrosiana "Le GM in Q.U.E.S.T.I.O.N.E. D.I. G.E.R.G.O.") .
Rivedendo la produzione barksiana (grazie anche alla raccolta del Corsera), mi accorgo che nonostante Barks abbia dato ai nipotini una connotazione "più matura", che a tratti fa sfigurare Paperino e Paperone, non li abbia mai privati dei loro difetti, dando ai personaggi una sfumatura più umana e tridimensionale, rendendo i nipotini delle sagge GM, ma allo stesso tempo ricordando che sono sempre ribelli e pestiferi (come nella storia "Paperino e la congiura dei sozzi" che appartiene agli anni Cinquanta, periodo che Zanotto e altri critici attribuiscono alla "maturazione" dei nipotini, ma anche in alcune storie degli anni Sessanta).
Eloquente in tal senso è la storia "Paperino e i doni inattesi", dove prima i nipotini mostrano di essere generosi scrivendo nella lettera destinata a Babbo Natale di dare i doni destinati a loro a bambini più bisognosi, e poi dopo aver visto il "Meccano", si dannano per ottenerlo quello stesso Natale, quindi nella stessa storia convivono le "due versioni" dei nipotini.
Il problema è che in storie recenti i nipotini si sono un po' appiattiti, infatti a parte la felice parentesi del rilancio delle GM negli anni'90 operato da Alessandro Sisti, i tre gemelli hanno svolto la parte dei "genietti", spalle dei loro zii dai caratteri più interessanti e complessi e certo non aiutano le storie insipide del Q-blog che cerca di renderli protagonisti.
All'estero invece, soprattutto nelle tenpages di stampo barksiano prodotte dalla Egmont e in Olanda, ci ha restituito dei nipotini "più pestiferi" (tra cui cito anche le storie con Sonny il Gabbiano), anche Don Rosa ha fatto parte dell'operazione all'inizio della sua produzione anche se col passare del tempo ha "appiattito" i personaggi a favore dell'approfondimento degli zii.
Voi che ne pensate?
I nipotini in realtà funzionano meglio da "genietti", oppure desiderate delle storie in cui è presente la loro natura contradditoria Giovani Marmotte-bambini pestiferi, come in tutta la produzione di Barks?