Questo è un testo che mi ero preparato sulla questione Pluto/Plutone mentre ero offline; i suoi contenuti sono stati in gran parte anticipati da altri interventi, così prendetelo con beneficio d'inventario.
Hai ragione! Comunque volevo solo precisare che si tratta di due dei diversi. Voglio anche far notare che nella Divina Commedia a guardia del girone degli avari c'è Pluto, non Plutone. Ma il grande Martina, nel suo "Inferno", ovviamente scherza solo sull'assonanza dei nomi.
La discrepanza nelle forme tra "Pluto" e "Plutone" è dovuta al fatto che in latino la declinazione dei nomi non è solo tra singolare e plurale, come in italiano, ma anche tra i casi nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo e ablativo, a seconda della funzione che ha il nome nella frase: così la declinazione di
Pluto, -onis (come si trova indicato nei dizionari di latino), sarà rispettivamente
Pluto, Plutonis, Plutoni, Plutonem, Pluto, Plutone. I nomi di personaggi e divinità dell'antichità classica, in lingue come l'inglese e il francese, sono presi dalla forma del nominativo (
Pluto), mentre in italiano derivano dalla forma dell'accusativo con caduta della "m" (
Plutonem, da cui Plutone). In alcuni casi, tuttavia, in italiano c'è oscillazione tra le due forme, come tra "Zeno" e "Zenone", dal latino
Zeno, -onis. Dante usò la forma "Pluto" probabilmente per motivi metrici (2 sillabe contro le 3 di "Plutone"): una caratteristica del suo Inferno è di utilizzare nomi di dèmoni e divinità infernali pagani, quindi secondo me viene proprio da lì.
Il "Pluto" dio della ricchezza secondo il dizionario Castiglioni-Mariotti (o, secondo il dizionario Georges-Calonghi, la Ricchezza personificata) è un personaggio poco noto, e per questo ritengo improbabile che Dante o Walt Dinsey avessero in mente proprio lui. In latino è
Plutus, Pluti e deriva dal greco
Ploûtos, mentre
Pluto, -onis deriva da
Ploúton. Hanno comunque la stessa origine: il nome comune
ploûtos, che significa "ricchezza". Infatti, per evitare di pronuciare il nome proprio del dio greco degli inferi,
Hádes, si preferiva riferirsi a lui chiamandolo
Ploúton, con riferimento alle ricchezze minerarie del sottosuolo (ritenuto suo ambito di pertinenza). Tale nome fu adottato anche dai Romani, che in origine lo chiamavano
Dis, Ditis (che rimanda alla città di Dite nell'Inferno dantesco), guarda caso con un'etimologia analoga (
dis, ditis è un aggettivo arcaico che significa "ricco").