Papersera.net

Io sono rimasto di stucco della decisione, da parte della Disney, di snobbare il circuito delle librerie tradizionali e di operare per gli ipermercati. Penso non sia mai accaduto che in libreria non vi sia più nemmeno 1 libro targato Disney. Persino gli Oscar sono tutti spariti.

Il sottoscritto almeno un paio dei librotti venduti all'ipermercato li avrebbe comprati volentieri... se li avesse trovati. Invece al Carrefour della mia città solo una volta mi capitò di trovare l'albo di Indiana Pipps, per giunta tutto stropicciato.

Non so se per ri-collocazione del mercato fumettistico intendevi proprio questi spazi. Spero di no, perchè il sottoscritto avrebbe concrete difficoltà a procurarsi i futuri prodotti della Disney.  /

In realtà, per ri-collocazione intendevo un ripensamento della produzione e della fruizione più che la distribuzione. In soldoni, il futuro sembra essere il web-comic e la telefonia, e non so sia un bene o un male.
Quanto al discorso degl iipermercati - pur non essendo granché informato sulla questione - personalmente non mi scandalizzo affatto per una presenza più massiccia del Topo nella grande distribuzione. Soprattutto tenendo conto di quello che sono diventate le edicole oggi (sembrano più che altro ripostigli di rigattiere) e di come sia complicatissimo garantirsi la famosa "visibilità". Il punto è che Topolino annega in mezzo a cinquecento pubblicazioni (per carità, tutti hanno diritto al loro posto al sole, ma il risultato è che fatalmente tutto scompare sotto tutto il resto).
Ma, ripeto, non conosco in profondità il problema ed è possibile che dica cose inesatte.

ehmmm...Fausto, io sono il solito ignorante, ma non riesco a vedere la relazione tra telefonia e fumetto...qualcuno me la spiega?

ehmmm...Fausto, io sono il solito ignorante, ma non riesco a vedere la relazione tra telefonia e fumetto...qualcuno me la spiega?

La relazione sarà anche bislacca (e potrei anche essere d'accordo con te) ma a quanto pare è quello che sta già accadendo. Se vai a vederti i dati di vendita del fumetto giapponese, ti renderai conto che mentre i circuiti tradizionali sono in flessione anche lì (benché sostenuti sempre da numeri pazzeschi) la quantità di fumetti che i ragazzi scaricano e "leggono" (si fa per dire) sul cellulare è in sostenuta crescita. Del resto, il cellulare è diventato un terminale di fruizione per parecchie funzioni - TV, cinema, musica. Quindi, perché i fumetti no?
A Lucca, presso lo stand Disney era in funzione una "torretta tecnologica" dalla quale era possibile scaricare gratuitamente sul proprio cellulare, via bluetooth, il primo episodio di DoubleDuck.
Come vedi, il futuro è già arrivato. Speriamo solo che non sia troppo incazzato…

ehmmm...Fausto, io sono il solito ignorante, ma non riesco a vedere la relazione tra telefonia e fumetto...qualcuno me la spiega?

Sarò un tradizionalista, ma io non ci vedo nulla di buono...
Ma ve lo immaginate: indice inducks - ristampe di "Topolino e la dimensione Delta": T 206, CWD 12, ... Disney Mobile (Disney Mobile?)...
Certamente potrà raggiungere un certo target (come gli mp3 delle venture SlotMusic cards), ma non certo i collezionisti (spero)...

Sarò un tradizionalista, ma io non ci vedo nulla di buono...

Neanch'io. Critichiamo tanto il fatto che ormai la tecnologia sta facendo fuori i rapporti interpersonali (questo è solo l'ultimo caso di persone "rovinate" dalla troppa tecnologia), ma intanto è sempre il dio denaro a dettar legge... :(

Ciao FV, sono d'accordo con quanto tu dici. Purtroppo non sempre le cose vanno secondo i desideri di ognuno di noi. Se ti rileggi il mio primo post ti accorgerai che io ero venuto qui proprio con questo scopo, per togliere le etichette, non certo a metterle. Poi la situazione mi è un pò sfuggita di mano e sicuramente ho scritto cose che rilette a freddo non scriverei più (tipo la coscienziosa decisione di fare una certa cosa). Ma credimi, è difficile esprimere umori e dispiaceri in presa diretta e confrontarsi con tante persone contemporaneamente.
Grazie anche al giudizio di Gae, che per quel po' che ho letto di suo già stimo molto, mi rendo conto di aver sbagliato a parlare di azioni deliberate, forse se avessi detto tendenze in atto, sarebbe scaturito un dibattito più soft.

Ad ogni modo per tornare all'argomento del post, mi viene da pensare a quando nel lontano 1988 dirigevo una fanzine di critica del fumetto e nel numero zero ospitammo un pezzo che titolava così: Ma cos'è questa crisi? C'era già allora, come oggi, aria di de profundis. Eppure in quei tempi si facevano uscire gli albi di Topolino curati da Traverso e lo Zio Paperone. Senza considerare le edizioni Comic art e i supplementi del Messaggero... Anche la crisi non è più quella di una volta (sigh!)

Florian (nella vita reale Antonio)

Antonio, ma allora parli di Linea Chiara! Sono felice di ritrovarti.

Neanch'io. Critichiamo tanto il fatto che ormai la tecnologia sta facendo fuori i rapporti interpersonali (questo è solo l'ultimo caso di persone "rovinate" dalla troppa tecnologia), ma intanto è sempre il dio denaro a dettar legge... :(

Su, adesso non è il caso di mettersi a fare i luddisti (http://it.wikipedia.org/wiki/Luddismo). Le rivoluzioni industriali, si sa, lasciano sul terreno una gran quantità di macerie. La rivoluzione digitale ha addirittura cambiato la faccia del mondo, quindi faremo meglio tutti a prenderne atto.
Tenete presente che la Rete, oltre a tutti i nefasti effetti collaterali, consente una diffusione realmente globale della cultura e dell'intrattenimento. Certo, su Internet trovi tutto l'Universo, altro che edicole affollate. Però arrivi veramente in tutto il mondo e senza necessità di abbattere alberi (con ciò, non sono così ingenuo da pensare che Internet sia carbon-free).
Quello che effettivamente accadrà (perché sta già accadendo) è una, chiamiamola così, compressione dei numeri. Ci saranno più titoli di fumetti (per continuare a parlare di fumetti) che saranno però acquistati (scaricati) e letti da un numero di persone più lmitato.
Ciascuno avrà il suo fumetto personalizzato, le divisioni del target saranno talmente parcellizzate da rasentare l'atomizzazione.
La carta ci sarà ancora, per carità. I volumi tradizionali costeranno un occhio della testa e saranno tirati in cento-centocinquanta copie. Un autore conoscerà a uno a uno i suoi lettori. E magari va a finire che finalmente ci si sposerà tra fumettisti e nerd! Non è una cosa fantastica?

Bleah, ho appena avuto una bruttissima visione di Sciarrone insieme a Maghetto!

Antonio, ma allora parli di Linea Chiara! Sono felice di ritrovarti.

Vecchi tempi quelli e tanta acqua è passata sotto i ponti.
Ma noi due... ci conosciamo?

Vecchi tempi quelli e tanta acqua è passata sotto i ponti.
Ma noi due... ci conosciamo?

Credo di si. Sul n° 1 pubblicai "In principio fu Diabolik".
Lo so, OT. Chiedo scusa per la carrambata.

Bleah, ho appena avuto una bruttissima visione di Sciarrone insieme a Maghetto!

Già, come se non ti avessimo visto tutti a Lucca mentre facevi il cretino con la Gianatti.

C'era la Gianatti a Lucca e non l'ho vista???

Se per questo anche noi, Fausto, ci siam visti di fretta e poi non l'abbiamo più preso il caffè assieme... ma se di rimpianti si deve parlare, sai com'è, tra te e la Gianatti.. :
 

Ma a me le storie della Gianatti non piacciono.

Ma a me le storie della Gianatti non piacciono.

Ma a me le storie della Gianatti non piacciono.

Bisogna comunque dire che la Gianatti è interessante a prescindere... giudicando in base alla foto
;-)