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Topolino ieri e oggi... e dietrologie varie

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FL0YD
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    Re: Topolino ieri e oggi
    Risposta #165: Venerdì 7 Nov 2008, 15:56:44
    Se devo dire, così su due piedi, quale autore scriverebbe invece storie "di sinistra" direi Rodolfo Cimino (con temi quali il "buon selvaggio", la pace parpetua, il denaro e il Capitalismo da stigmatizzare, la "perfetta letizia" etc.).
    Ma basta!
    Ancora con queste etichette stereotipate??? >:(
    « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 15:57:04 da Floyd75 »
    --- Andrea

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      Re: Topolino ieri e oggi
      Risposta #166: Venerdì 7 Nov 2008, 16:33:38
      Ma basta!
      Ancora con queste etichette stereotipate??? >:(
      Poichè Florian non ha risposto, ho provato a rispondere io. Non ho voluto polemizzare con nessuno. Poi, se leggi, di Cimino ho detto che i temi delle sue storie sono cari anche al mondo cattolico e ho detto che provo una grande stima per il buon Cimino. Tutto lì. Scusatemi...
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      Florian
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        Re: Topolino ieri e oggi
        Risposta #167: Venerdì 7 Nov 2008, 16:51:45
        Mickey Mouse nell’Italia che cambia


        Spesso si dimentica oggi cos’era l’Italia dal dopoguerra all’ottantanove. In quell’epoca la nostra nazione era ancora spaccata in due dalla politica estera. C’erano i partiti governativi legati all’Occidente, al Patto Atlantico, e dall’altra parte un’opposizione che guardava ad est, al Patto di Varsavia. Esistevano una cultura nazionalpopolare ed una controcultura militante. Il magazine di Topolino rientrava di diritto nella prima, ma aveva molti e accesi sostenitori nella seconda. Questi ultimi erano divisi dall’amore nei confronti dei personaggi e il loro essere americani, dunque politicamente nemici, visto che la linea sociale e politica dell’Occidente si riverberava nelle loro storie.
        Negli anni in cui persino il personale diventava politico (celebre slogan comunista) non ci si poteva esimere dall’etichettare a destra o a sinistra anche la cultura pop. Fu così dunque che la critica fumettistica (storicamente nata a sinistra, con il celebre Linus) iniziò a porsi il problema di come collocare politicamente Topolino e Paperino. La destra era in altre faccende affaccendata e non se ne curò, dunque i critici comunisti ebbero il campo libero.
        Famosi furono i saggi disneyani di Franco Fossati, caratterizzati dal suo odio/amore per il Topo, e tanti altri seguirono questa scia (le varie riletture politiche sono state riportate esaurientemente nel volumetto Camerata Topolino). Fino alla caduta del muro di Berlino Topolino verrà ritenuto da questa parte politica uno sbirro reazionario, Minni una donnetta tradizionalista e Paperone ovviamente il bieco capitalista. Su Paperino vertevano invece parecchie simpatie in quanto figura di nullafacente soggetto alle tirchierie dello zione. Viceversa quella parte di società liberale e democratica, che aveva scelto il sistema capitalistico in luogo di quello collettivistico, si riconosceva pienamente nell’universo disneyano e parteggiava per topi e paperi senza dividersi in merito ad analisi socio-politiche.
        Dopo l’89 cambia invece tutto. L’ex PCI, che già si era voluto di lotta e di governo, viene a trovarsi paradossalmente sdoganato dalla caduta rovinosa del comunismo, grazie alle inchieste giudiziarie di Mani Pulite. Mani Pulite costituisce il trait d’union che lega l’odio viscerale nutrito verso Craxi a quello contemporaneo per Berlusconi, che ne ha in qualche modo ereditato lo stile personale e la linea politica. Se in precedenza, però, la sinistra si era identificata massimamente col movimentismo giovanile, ed era essenzialmente forza libertaria e contestataria, negli anni novanta viene ad acquistare un aspetto per molti versi inedito, dovuto al nuovo ruolo di forza di governo. Questo ruolo impone alla cultura post-comunista di accantonare le istanze libertarie e radicali e di accentuare alcune tendenze d’ordine, mutuate dal vecchio apparato democristiano e socialista.
        Lo sfascio successivo a Tangentopoli e la caduta del Pentapartito fanno sì che il sistema di relazioni culturali precedentemente dominante, di natura prevalentemente cattolica, venisse meno e sostituito da un altro, ben diverso, di matrice post-comunista.

        Anche la Disney deve fare i conti con l’evoluzione del costume sociale, e i suoi personaggi risentono dei cambiamenti avvenuti. Sono anni in cui il rapporto fra gli ambienti di sinistra ed il linguaggio nazional-popolare cambia radicalmente. Rai1 non più di proprietà esclusiva dei democristiani, si apre a nuove e diverse sensibilità; Sanremo si apre al sociale; Baudo e Celentano da esempi tipici del conformismo borghese diventano dall’oggi al domani professionisti di alto spessore che la sinistra di governo è felice di arruolare tra le proprie fila.
        La stessa cosa succede pressappoco con i personaggi dei fumetti. Si prendano Topolino e Tex: per anni ritenuti, a sinistra, alla stregua di sgherri del potere costituito, eccoli diventare ora le icone del progressismo democratico e poliziesco di marca girotondina. La destra, che un tempo nell’immaginario popolare era rappresentata da borghesi, militari e preti, diventa ora l’habitat esclusivo di imprenditori mafiosi e fatue veline televisive. Di contro, la sinistra al potere si riappropria dei valori tradizionali, un tempo sbeffeggiati ed ora adattati alle proprie esigenze. Via quindi con la sfilza di fiction nazionalpopolari tutte schierate a sinistra, da Nonno Libero, a Un Posto al Sole, a La Squadra, che affiancano su di un piano borghese la più tradizionale produzione impegnata.

        Questo cambiamento ha interessato, si è detto, anche il personaggio di Topolino. Questi, attraverso le sceneggiature di Tito Faraci, ha smesso i panni del detective legalitario nella perbenista e sonnacchiosa città di Topolinia, ed è stato catapultato in un posto sperduto dell’America Latina, in cui la legge è notoriamente impugnata da sceriffi corrotti e dittatori militari. Il Bene e la Legge, rappresentati a Topolinia dall’onesto Commissario Basettoni, vengono dunque scissi. Così come il nemico per antonomasia di Topolino, ovvero Gambadilegno, pur rimanendo dalla parte sbagliata, acquista una coloritura inedita: buffa e simpatica, che gli permette di recitare il ruolo del good-bad boy, il bravo-cattivo ragazzo, accanto all’integerrimo topo.
        Tra i due si instaura una complicità che vede per la prima volta il forzuto (Gamba) diventare intelligente e il debole (Topolino) recitare la parte dell’ingenuo. Topolino abituato a fiutare la minaccia per istinto diventa così vulnerabile preda della furbizia altrui. Non solo, perde anche la sua centralità indiscussa nelle storie poliziesche successivamente ambientate a Topolinia. Faraci, infatti, abbandonato il tradizionale stile giallistico per il più moderno e decadente noir, preferisce servirsi di personaggi fino ad allora comprimari (Manetta) per trame sorprendentemente ironiche e persino grottesche.
        In una di queste (Topolino e il genio nell’ombra) la coppia Faraci/Ziche arriva a proporre sottotraccia una dissacrante rilettura dell’universo topesco: ovvero che la mente astuta nell’ambito della coppia sia Pippo, anziché Topolino, declassato miseramente al rango di spalla. Uno slittamento questo del topo, da protagonista assoluto a co-protagonista, quindi a spalla dell’emergente Pippo, che avviene progressivamente ma coscienziosamente, in base anche alla difficoltà con la quale i nuovi sceneggiatori si trovano a padroneggiare un personaggio difficile quale è ritenuto Topolino.
        Faraci dona a quest’ultimo una mimica nuova e un linguaggio del tutto inedito in Topolino e il fiume del tempo, storia in cui il nostro eroe si limita a seguire Gambadilegno, assunto per l’occasione a vero protagonista. Topolino mostra in questa storia pose sarcastiche, è permaloso, iracondo, persino insofferente nei confronti della tenera Minni. Sembra quasi un personaggio sull’orlo di una crisi di nervi, totalmente privo della razionalità e del naturale self control che ha sempre caratterizzato il suo modo di essere. Gambadilegno lo prende in giro con frasi prima d’allora mai udite:

        Damerino Critica me, e poi guarda com’è conciato. Pantaloni con la piega. Dovrebbero vietarli con una legge federale.

        Pensa di essere in gita, ma non sa quanto si sbaglia. Scommetto che adesso inizia a fischiettare.

        (fischio di Topolino)

        Matematico…

        E poi quella posa irritante. Come tiene il timone. E quel naso per aria. Ma che cosa guarda?

        E tiè. Un colpo liberatorio dietro la nuca dell’irritante topo.
        In questa scena c’è tutta la sottile vendetta di un pezzo di società che non ha mai amato il Topolino legalitario e che adesso si prende nei suoi confronti la tanto sospirata rivincita. Come? Invertendo i ruoli tradizionali. Il villain diventa un bonaccione e l’eroe… meno eroe. Gambadilegno e Topolino recitano a tratti un po’ come Silvestro e Titti o Tom e Jerry, col topo che per la prima volta deve fare i conti con una critica esplicita del suo carattere e della sua personalità.

        -con
        « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 16:56:28 da Florian »

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        Florian
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          Re: Topolino ieri e oggi
          Risposta #168: Venerdì 7 Nov 2008, 16:52:41
          -segue

          Topolino, considerato non a torto di rappresentare l’uomo comune occidentale del dopoguerra, il benpensante borghese con moglie (Minni), figli (Tip e Tap) e cane (Pluto) a carico, viene spogliato a poco a poco di questi tratti domestici e rassicuranti, e catapultato in realtà inedite dove si trova ad agire con figure sociali del tutto nuove per lui.

          La grande svolta è del maggio 1999, anno in cui la Disney lancia un comic book pretenzioso, MMMM (Mickey Mouse Mystery Magazine) naturale evoluzione delle storie revisioniste che Faraci aveva pubblicato sul settimanale nei due anni precedenti.
          Topolino si trova ad aver a che fare con tassisti, baristi e un universo popolato da figure più inclini al proletariato che al ceto medio. Lo vedremo alle prese con un politico corrotto, graficamente tratteggiato con le fisinomie del tipico affarista repubblicano (WASP e con la classica espressione tronfia stampata sul volto), ad essere spalleggiato da una tipa sveglia che sembra fuoriuscita da un centro sociale. Il Topolino di Faraci perde la sua classica risolutezza per trovarla solo nei momenti essenziali, di maggior pericolo. Per il resto è un Topolino confuso, dubbioso, notevolmente imbranato. Ma la dichiarata scelta di campo dell’autore si evidenzia oltre che in tutti questi aspetti (da sempre nell’immaginario collettivo la sicurezza, la solarità e l’ordinarietà sono aspetti tipici dell’uomo di destra, mentre la riflessività, la mutevolezza e l’introversione sono caratteristiche  dell’uomo di sinistra), dal giornale con cui fa identificare il nostro eroe.
          Ad Anderville ce ne sono due: l’Anderville News Pioneer, definito rassicurante e conformista, e lo Star Tribune, scandalistico, urlato, con toni aggressivi. E’ facile vedere in questi due quotidiani la parodia del Corriere della Sera e di Repubblica. Topolino che in qualunque tempo e in qualunque luogo, per indole e personalità, opterebbe di certo per il Corsera, lo vediamo invece con non chalance sfogliare la Repubblica. Il dado è tratto e il Rubicone passato. Gli sbirri, una volta arruolati e indottrinati alla causa, perdono i loro vecchi tratti reazionari. Topolino muoverà contro la legge, se necessario, per mantenere specchiata la propria onestà, aiutando il lumpenproletariat che lo accompagnia in queste particolari avventure.
          Per la cronaca MMMM è stato un flop editoriale ed ha chiuso con l’undicesimo numero, mentre il rivale PK ha avuto una ben più lunga ed onorata carriera. Sintomo che gli antichi pregiudizi sono duri a morire, e che in Italia c’è sempre una sinistra più a sinistra dell’altra, per la quale gli sbirri son sempre sbirri in qualsiasi parte di campo si trovino a giocare.

          Florian
          « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 17:00:22 da Florian »

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          joe mango
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            Re: Topolino ieri e oggi
            Risposta #169: Venerdì 7 Nov 2008, 16:58:07
            Francamente, troppa (insensata e inutile) dietrologia.
            « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 17:01:33 da cuginosgrizzo »
            Rockstar Chef
                                           <><>Blog-scritti-liriche-ricette

              Re: Topolino ieri e oggi
              Risposta #170: Venerdì 7 Nov 2008, 17:06:41

              Non so perché, ma mi è venuta alla mente subito la stupenda e fulminante battuta di William Hurt nel "Grande Freddo", il quale, davanti alla prosopopea del giornalista Jeff Goldblum, che vuole ammantare di epico spessore le banalità da talk-show di emittente regionale che va cianciando, lo fissa per qualche secondo e poi dice, con tono fintamente ammirato: "Acuto. E profondo."

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                Re: Topolino ieri e oggi
                Risposta #171: Venerdì 7 Nov 2008, 17:15:30
                Mickey Mouse nell’Italia che cambia
                Francamente avresti potuto fermarti qui, invece che continuare con questa raffica di commenti (la politica riguardante il Nonno Libero o La Squadra francamente dovrai dirmi cosa maccherone centra con Topolino).
                Hai detto già tutto in queste 6 parole, è l'Italia che cambia (come giusto che sia) non Topolino. E io ancora mi domando il tuo scopo qual è.

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                Dippy Dawg
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                  Re: Topolino ieri e oggi
                  Risposta #172: Venerdì 7 Nov 2008, 17:21:39
                  Evidentemente, ha lo stesso scopo dei giornalisti faziosi di cui si lamenta: fare propaganda politica! >:(
                  Io son nomato Pippo e son poeta
                  Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                  Verso un'oscura e dolorosa meta

                  *

                  FL0YD
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                    Re: Topolino ieri e oggi
                    Risposta #173: Venerdì 7 Nov 2008, 17:24:17
                    Resto, purtroppo, fermo nella mia convinzione che, se si vuole, si riesce a politicizzare qualsiasi cosa e trovare una mano pensante dietro tutto.

                    A parte che trovo così ingenuo individuare manovre politiche sinistrorse nell'emanazione italiana di una multinazionale americana. ma beh... potrebbe anche essere... il problema però continua a rimanere nel manico.
                    Facile dimostrare di avere ragione ignorando sempre e volutamente quei dati e quelle obiezioni che non vanno d'accordo con la propria teoria, lasciando sul campo sempre e solo i dati che possono essere usati a suffragio della propria tesi, in modo da poter presentare tutto in maniera organica e autoconsistente... questo atteggiamento è stato ricorrente in tutti i tuoi interventi su questa presunta deriva politica della Disney e trova coronamento nel fatto che scrivi un saggio di 50cartelle invece di controbattere con poche frasi alle nostre semplici domande puntuali... ora in quel po' po' di messaggio, ogni nostra critica s'è persa, annullata, e bisogna ricominciare da capo... ma chi ce lo ha il tempo, la forza e la voglia di controbattere di nuovo, da capo, oltretutto con le stesse obiezioni di prima, su un intervento così lungo??
                    --- Andrea

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                    Florian
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                      Re: Topolino ieri e oggi
                      Risposta #174: Venerdì 7 Nov 2008, 17:29:54
                      Non so perché, ma mi è venuta alla mente subito la stupenda e fulminante battuta di William Hurt nel "Grande Freddo", il quale, davanti alla prosopopea del giornalista Jeff Goldblum, che vuole ammantare di epico spessore le banalità da talk-show di emittente regionale che va cianciando, lo fissa per qualche secondo e poi dice, con tono fintamente ammirato: "Acuto. E profondo."

                      Non pretendo di essere nè acuto, nè profondo. Scrivo per forum pubblico, non per un blog e sono tutto fuorchè vanesio.
                      Mi è stato detto a più non posso di motivare il mio pensiero, di citare nomi e storie. Ho cercato di farlo nei limiti delle mie capacità.
                      Questo non è un capo di accusa verso nessuno, ma un'interpretazione di vicende sociali ed editoriali. La Disney ha il diritto di muoversi come ritiene più opportuno ed il sottoscritto ha il diritto di dare un proprio giudizio. Voi avete il diritto di dissentire.

                      Onestamente, però, e lo dico per l'ennesima volta, il sarcasmo me lo risparmierei per altre situazioni.
                      E dico di più. Nonostante tutto il vostro livore, mi sembra di aver contribuito a questo forum quanto meno per l'attenzione provocata. Almeno per questo dovreste ringraziarmi. Poi come ho già detto, se vi fa piacere, posso anche salutare tutti.
                      « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 17:31:17 da Florian »

                      *

                      Leo .
                      Sceriffo di Valmitraglia
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                        Risposta #175: Venerdì 7 Nov 2008, 17:30:02
                        In ogni caso queste polemiche sono svilenti, sia per la "vera" politica (intesa come libero dibattito democratico per fini legislativi, esecutivi e amministrativi) sia per il fumetto, che in questa sede viene considerata dai polemizzatori da qualsiasi punto di vista tranne quello artistico...

                        E smettetela con la faziosità sinistra vs. destra e gli sterotipi alla Don Camillo! La politica nostrana è inquinata proprio da questo!

                        *

                        Brigitta MacBridge
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                          Re: Topolino ieri e oggi
                          Risposta #176: Venerdì 7 Nov 2008, 17:30:16
                          Dietrologia.
                          Stavo per scrivere "delirio puro" ma forse "dietrologia" è più azzeccato.

                          Spiacente Florian, ma tutto questo bel cut&paste che ti sei sforzato di fare non ha nessun fondamento. È opera di qualcuno che ha leggiucchiato quello di cui parla, o forse, più probabilmente, lo ha letto in mala fede volendo vederci, lavorando con grosse forzature, intenti che assolutamente non c'erano.

                          La frequentatrice dei centri sociali come modello della tipa di Anderville, ROTFL. "Pippo e il genio nell'ombra" come demolizione deliberata del personaggio Topolino, ma STRAROTFL. MMMM manovra di sinistra ma che non piace al pubblico di sinistra perché non abbastanza denigratoria, ULTRAMEGAROTFL.

                          No Florian, rileggiti quelle opere con animo sereno, non c'è proprio niente di quello che tu (e l'autore di questo articolo, se non sei tu stesso) ci hai visto.

                          Alcune repliche:
                          Citazione
                          Esistevano una cultura nazionalpopolare ed una controcultura militante. Il magazine di Topolino rientrava di diritto nella prima, ma aveva molti e accesi sostenitori nella seconda.
                          Questo incipit tanto per chiarire che chi scrive è contrario a qualsiasi appropriazione politica di topolino... che non sia quella della sua parte.

                          Citazione
                          Fino alla caduta del muro di Berlino Topolino verrà ritenuto da questa parte politica uno sbirro reazionario, Minni una donnetta tradizionalista e Paperone ovviamente il bieco capitalista
                          Sbirro? Non credo proprio. Reazionario? Forse. Di certo è meno popolare, e questo, è stato ripetuto più e più volte, è colpa di autori che con storie poco riuscite lo rendono saccente ed antipatico. Parlo di storie come Topolino e il mostro volante, per esempio. Lì Topolino non è antipatico perché reazionario, ma perché arrogante, tratta con aria di superiorità tutti, arriva perfino a dare dei visionari ad un intera tribù solo perché hanno detto qualcosa cui lui non crede. Quello è il Topolino che cede la palma di eroe preferito al "rivale" (ma solo nella tua testa) Paperino.
                          La Minni tradizionalista e il Paperone bieco e disonesto non sono solo negli occhi dei lettori, sono sotto gli occhi di tutti in storie in cui Paperone non esita ad usare rapimenti, contraffazioni e mille altre irregolarità. Molte di quelle storie, belle o brutte che siano, sono di Martina. Se opera di demolizione del personaggio c'è stata, è stato Martina a compierla. Informati presso la Commissione Mitrokhin, magari il professore era stipendiato dal KGB.

                          Citazione
                          Si prendano Topolino e Tex: per anni ritenuti, a sinistra, alla stregua di sgherri del potere costituito, eccoli diventare ora le icone del progressismo democratico e poliziesco di marca girotondina.

                          Citare le storie, prego. Spiegare perché quelle storie sono diverse dalle millemila storie simili del periodo precedente.

                          Citazione
                          La destra, che un tempo nell’immaginario popolare era rappresentata da borghesi, militari e preti, diventa ora l’habitat esclusivo di imprenditori mafiosi e fatue veline televisive.
                          NELLE STORIE ?!?!?! Lascia perdere quello che (a tuo sentire) era nella testa malata dei lettori di sinistra, DOVE nelle storie vedi tutto ciò?

                          Citazione
                          Questo cambiamento ha interessato, si è detto, anche il personaggio di Topolino. Questi, attraverso le sceneggiature di Tito Faraci, ha smesso i panni del detective legalitario nella perbenista e sonnacchiosa città di Topolinia, ed è stato catapultato in un posto sperduto dell’America Latina, in cui la legge è notoriamente impugnata da sceriffi corrotti e dittatori militari.
                          Anderville era in America Latina? :-?

                          Citazione
                          Tra i due si instaura una complicità che vede per la prima volta il forzuto (Gamba) diventare intelligente e il debole (Topolino) recitare la parte dell’ingenuo. Topolino abituato a fiutare la minaccia per istinto diventa così vulnerabile preda della furbizia altrui. Non solo, perde anche la sua centralità indiscussa nelle storie poliziesche successivamente ambientate a Topolinia. Faraci, infatti, abbandonato il tradizionale stile giallistico per il più moderno e decadente noir, preferisce servirsi di personaggi fino ad allora comprimari (Manetta) per trame sorprendentemente ironiche e persino grottesche.
                          Ironiche.
                          Ironiche.
                          Ironiche.
                          Lo vedi che lo dici anche tu?

                          Citazione
                          In una di queste (Topolino e il genio nell’ombra) la coppia Faraci/Ziche arriva a proporre sottotraccia una dissacrante rilettura dell’universo topesco: ovvero che la mente astuta nell’ambito della coppia sia Pippo, anziché Topolino, declassato miseramente al rango di spalla.

                          Ma l'ha letta la storia, il tipo che ha scritto tutto questo? O si è limitato alla pagina di apertura? Perché la ha capita tutta all'incontrario!

                          Citazione
                          in base anche alla difficoltà con la quale i nuovi sceneggiatori si trovano a padroneggiare un personaggio difficile quale è ritenuto Topolino.
                          Su questo posso essere d'accordo. Topolino, già protagonista di migliaia di storie, è diventato difficile da usare per trame nuove. Logico che si sperimenti con nuove angolazioni o nuovi personaggi, senza bisogno di vederci chissà quale messaggio politico.

                          Citazione
                          Topolino mostra in questa storia pose sarcastiche, è permaloso, iracondo, persino insofferente nei confronti della tenera Minni.
                          Lo ammetto, un po' il Topolino sarcastico, cinico, con la palpebra a mezz'asta a fare la faccia da duro disturba anche me, perché è "fuori personaggio". Questo te lo concedo. Ma non è un Topolino di sinistra, e neppure una caricatura di un uomo di destra fatta da un autore di sinistra. Dirlo è, secondo me, assurdo.

                          Citazione
                          Topolino si trova ad aver a che fare con tassisti, baristi e un universo popolato da figure più inclini al proletariato che al ceto medio. [...] da una tipa sveglia che sembra fuoriuscita da un centro sociale.
                          Anderville riprende stilemi di una forma letteraria, il noir d'azione, che non ha una connotazione politica di alcun tipo. Il pezzo grosso corrotto, la tipa sgamata, tutti gli altri. Volerci vedere simboli della sinistra (di quella specificatamente italiana, per giunta), a mio giudizio è una forzatura che, mi spiace, ma fatico a credere possa essere fatta in buona fede.

                          Citazione
                          (da sempre nell’immaginario collettivo la sicurezza, la solarità e l’ordinarietà sono aspetti tipici dell’uomo di destra, mentre la riflessività, la mutevolezza e l’introversione sono caratteristiche  dell’uomo di sinistra)
                          Da sempre? Nell'immaginario collettivo? Boh. Forse nel tuo.

                          Citazione
                          Topolino che in qualunque tempo e in qualunque luogo, per indole e personalità, opterebbe di certo per il Corsera,
                          Sempre perché "noi non vogliamo mettere un cappello politico a Topolino", vero? Allora evita uscite di questo tipo...
                          « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 17:35:53 da Brigitta_McBridge »
                          I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                            Re: Topolino ieri e oggi
                            Risposta #177: Venerdì 7 Nov 2008, 17:33:27
                            ma chi ce lo ha il tempo, la forza e la voglia di controbattere di nuovo, da capo, oltretutto con le stesse obiezioni di prima, su un intervento così lungo??
                            ..........Brigitta!!!

                            Grande!!! :-*

                            (non ti sapevo anche tu una bieca bolscevica! ::))

                            (mi si scusi l'ironia, è che se non si scherza un po', ci si dimentica che sono fumetti, eh?)


                            Io ora non ho più nulla da aggiungere alla discussione, per cui vi osserverò, ma volevo solo specificare che il mio entusiasmo per l'intervento di Brigitta non era tanto nel fatto che dissentiva da Florian (io potrei anche vivere se dimostraste che questa deriva c'è davvero, a me non cale...) ma per il metodo logico (che è quello che nel mio piccolo ho cercato di seguire anche io, controbattendo a Florian) con cui non si parla con chili e chili di argomenti, rimpiazzando quelli smontati con altri, più o meno equivalenti ma camuffati, in modo che sembrino altri, confondendo le acque con altri argomenti ancora, magari sbagliati o non condivisi, e via dicendo, ma si argomenta punto-punto quelle che sono le ipotesi da cui poi si sviluppa una tesi... sennò è solo retorica illogica!
                            « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 17:40:44 da Floyd75 »
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                              Re: Topolino ieri e oggi e dietrologie varie
                              Risposta #178: Venerdì 7 Nov 2008, 17:37:44
                              Pacuvio, sei un figo abnorme.
                              E chi capisce capisce.

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                                Re: Topolino ieri e oggi e dietrologie varie
                                Risposta #179: Venerdì 7 Nov 2008, 17:37:54
                                Brigitta, pensare che quello che ho postato non è farina del mio sacco è veramente comico (uso deliberatamente un linguaggio che ti è familiare).

                                La città in America Latina non è Anderville, ma quella presente in Dalla parte sbagliata.

                                Faraci fa una caricatura del topo di destra con la penna dell'uomo di sinistra. Lo sottoscrivo.

                                « Ultima modifica: Venerdì 7 Nov 2008, 17:38:33 da Florian »

                                 

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