Deve esserci una crisi nera se si limitano a fare ciò.
La crisi c'è - come mi è capitato di scrivere in diverse occasioni - ed è furibonda. Il mercato è un disastro e la vita per gli autori si è fatta molto dura. I tempi del Topolino da un milione di copie difficilmente torneranno e di conseguenza il lavoro per tutti è diminuito drasticamente.
Anche per queste ragioni si vorrebbe sentire almeno dagli appassionati il sostegno unito alla comprensione che questo mestiere non lo fai per soldi, ma per pura passione e amore per il marchio Disney. Dagli appassionati si vorrebbe ricevere apprezzamento ma anche critiche, e anche dure e feroci (io ne sono stato bersaglio diverse volte) ma possibilmente corrette e circoscritte al valore delle storie pubblicate e non ispirate alle dietrologie-ideologie. Leggere che quel tale autore scrive storie di Topolino in quanto ispirato da volontà revisionistiche è qualcosa che può fare sorridere ma anche incazzare. Così come trovarsi di fronte all'ennesimo "si dice" alimentato dall'ennesima chiacchiera.
Quindi, se è gradito, do anch'io il mio bentornato sul forum a Florian, raccomandandogli, se possibile, un maggiore rispetto (che non vuol dire deferenza né acriticità né ossequio) verso quelle persone che - come me, come Tito, come Silvia - cercano di fare il loro lavoro meglio che possono, che cercano di proporre storie divertenti e appassionanti e che, se non ci riescono sempre è perché non sempre si possono creare capolavori. Questo vale per tutte le persone, compresi voi appassionati, e per tutte le professioni, comprese le vostre. A meno che non pensiate che per chi scrive per Topolino valgano regole di giudizio diverse da quelle che vengono applicate al resto del mondo.
Ciascuno si tenga le proprie opinioni - autori e lettori - e ciascuno esprima liberamente il proprio pensiero. Le discussioni sul forum siano pepate e polemiche (non c'è niente di male nella polemica) purché si lasci perdere (
almeno qui, per favore!) quel vizio tutto italiano di voler etichettare tutto, di voler incasellare tutto e tutti in definizoni di comodo che, certo, fanno stare tranquilli coloro i quali utilizzano quelle etichette (niente rassicura di più che poter dire
noi e
loro) ma che sviliscono qualsiasi discussione, trasformano qualsiasi dibattito in chiacchiericcio, in fastidioso rumore di fondo, in cacofonia di voci il cui unico intento è zittire le altre, così che l'unica voce a parlare sia la nostra.
Buona domenica a tutti.
Fausto