Beh, allora non si tratta di una traduzione letterale. Quindi tutto il discorso non ha ragion d'essere: stai mettendo a confronto due traduzioni infedeli (semplicemente una più infedele, l'altra meno).
L'infedeltà della traduzione io l'approvo se ha una ragion d'essere. Qui sostituire un Barrymore con un altro non ne ha nessuna. E' solo uno sbaglio, ossia un lavoro malfatto.
E invece è corretto: non sono ambientate nell'Italia degli anni '40, e renderle in italiano dell'epoca sarebbe comunque un artificio. Il principio di base della traduzione dev'essere: se i fruitori originari delle storie le leggevano in quello che per loro era il linguaggio contemporaneo, allora la traduzione deve essere fatta nel linguaggio contemporaneo ai fruitori a cui è destinata.
Ma per carità. Se questa è la linea che tengono i traduttori moderni (e immagino sia così) non mi stupisce che la gran parte delle traduzioni facciano schifo.
Gli anni '40 sono esistiti in tutto il mondo, e avevano in comune un certo spirito, certe automobili, e mille altre cose.
Mantenere la maggior aderenza possibile - nei limiti della comprensibilità - a quell'epoca dovrebbe essere ovvio, come se in una storia di Topolino anni'30 per tradurre un'espressione gergale scrivessi: "che sballo", termine inesistente allora e che proviene da un tipo di esperienze che allora non c'erano o erano del tutto diverse ("sballo" viene dalle esperienze con gli acidi )... Roba da farmi rivoltar lo stomaco.
La lingua, il dialetto e il gergo esprimono il modo di sentire e le necessità del tempo, sarebbe come (per fortuna non possono cambiare i disegni!) se sostituissero le automobili di allora con auto moderne.
Chissà se questa bella idea la applicheranno pure in letteratura e se in futuro gli inglesi si leggeranno la Divina Commedia tradotta in inglese corrente (cosa che finora per fortuna nessuno si sognava...)... blah!
Vedi, se Barks avesse voluto che la battuta fosse "più buffa", l'avrebbe scritta in modo che fosse tale.
Il punto è che Barrymore non era divertente per il lettore italiano di allora, e neanche di oggi, temo, mentre lo era per l'americano, ma chissenefrega, giusto?
L'importante è che sia fedele alla lettera, se poi confonde un attore con un altro morto 7 anni prima, grazie all'ignoranza del traduttore (che non ha la cultura di Martina e si vede assai bene!), lo stesso non importa, la cultura è un peso inutile...
Sul cambio di tono della battuta e l'
understatement americano ho già detto in altri post e non ripeto qui...