Per quanto riguarda la traduzione (decisamente sbagliata) del finale con l'orsacchiotto, non la difenderò certo... ma devo dire che l'originale non ha molto senso. Perché mettere all'asta l'orsacchiotto se ci teneva tanto da non volerlo vendere neppure per 10 milioni di dollari? Solo per il gusto di finire sulle pagine dei giornali? Ha più senso allora venderlo ad un rinomato ed autorevole istituto storico (come presumo sia lo Smithsonian..).
Devo dire che ricordo pochissimo la storia. A suo tempo mi aveva lasciato perplesso il finale italiano.
Quello originale... non lo so, perché dovrei rileggerla. Sull'obiezione della... snarfl...cara Brigitta
, beh... immagino significhi che voleva venderlo, ma poi non se l'è sentita, il che imho fila col personaggio di Paperone!
Certo, se si trattava effettivamente di un'asta... ho tradotto asta quando l'ha chiesto Pacuvio, ma in effetti
bidding in inglese indica solo che si fanno offerte commerciali, non necessariamente una vendita all'incanto. Ho
presunto fosse un'asta.
Se è proprio un'asta è un po' strano... se uno mette un bene all'asta non credo poi possa rifutare di venderlo... Boh
Però, come che sia, si sa che io sono favorevole alle traduzioni libere e sostengo che il traduttore sia per forza di cose un coautore in una certa misura... ma cambiare il finale di una storia (anche ammesso fili meglio) trovo sia veramente troppo. :o
Se l'iniziativa era voluta e non uno sfrondone, la disapprovo in pieno. Facendo così si espropria Don Rosa della sua storia.
Per la questione di Lidia, dato che Marco.313 mi ha "evocato"
, sono d'accordo coi traduttori.
So che fa infuriare i puristi, non tanto per la libertà (parlo di puristi, non di fanatici della traduzione letterale!), ma perché contamina l'America con l'Italia, il che non piace neanche a me.
Però le storie sono dirette in primis ai bambini e una canzone citata dev'essere popolare. Quella di Groucho Marx in Italia è sconosciuta e altre con Lidia o simili non se ne trovano.
Inoltre si tratta pur sempre di Paperone di cui esistono molte storie che sembrano ambientate in Italia (spesso troppo, secondo me). Questa contaminazione è sempre stata fatta e per me va bene, finché non si eccede. Eppoi nel caso specifico, direi che era ben riuscita.