Perché proprio le storie degli anni '40?
Sapete qualcosa che io non so? (ad es. chi le ha tradotte?)
Per dirvi la mia dovrei averle lette, purtroppo finora credo di aver letto solo
la scavatrice a vapore e la
clessidra magica.
Non ho confrontnato seriamente nessuna delle due con le v.o., lo dico subito e quindi appena ho tempo lo faccio e potrei dover rettificare.
Sulla scavatrice ho già scritto qualcosa, comunque: la prima cosa è che la ri-traduzione mi pareva superflua dato che quella originale credo fosse piuttosto fedele (però purtroppo non ce l'ho qui, lo dico a memoria...). L'unica "infedeltà" era Rita Hayworth che è stata corretta con il ... Barrymore sbagliato. E inoltre è una scelta facile ma non felice dato che tutti i lettori giovani non sanno chi fossero i Barrymore.
Sulla
clessidra magica: la traduzione è in italiano sciatto, con delle frasi infelici che danneggiano alcune battute. Appena riprendo il volume ve ne cito qualcuna. Anche in questo caso mi pare che quella di Martina fosse piuttosto fedele, ma forse era indispensabile ritradurre perché i bambini potevano non capire parole come
::)iettatura.
Beccattini (?) nell'introduzione segnala giustamente che l'originale nome dell'oasi,
No issa, è in inglese un gioco di parole. Ovviamente, salvo ci riesca un genio, è impossibile conservarlo in italiano, Martina lo tramutava in Bamba Issa, prob. perchè a quel tempo Bamba suonava più arabo. Certo si poteva ripristinare
No issa, ma il nuovo traduttore lo tramuta invece in... Issa. Perché? :o
Allora era meglio Bamba Issa!
Per cui le traduzioni delle due storie le boccio.
Certo sono migliori di quella del ventino fatale e della... sigh... disfida dei dollari (primi anni '50), che sono non soltanto bruttine, ma anche molto infedeli e cambiano senza motivo alcune belle battute che in italiano funzionano benissimo.
E' un mistero perché "E così hai pensato a me... ricco, grasso, prospero!"
venga cambiato in "E così hai pensato a me che sguazzo nei verdoni" (o una cosa simile).
Molto più divertente l'originale. Perché cambiarla? Azzardo un'ipotesi: "prospero" è una parola troppo difficile.