Anche il fatto che Amelia sia "la fattucchiera che ammalia" è una sua idea?
Si, credo proprio di sì.
Il fatto della naftalina poi è stato geniale (ma all'estero, quando traducono le storie italiane, le palline di naftalina tornano ad essere mandarinetti cinesi?).
Siccome i kumquat sono presenti nella versione originale Gottfredsoniana, nota in tutto il mondo degli appassionati Disney, credo che le palline di naftalina siano un esclusiva della versione italiana.
i lettori attuali sono molto più attenti di una volta a particolari "di continuity", per cui se un tempo nessuno si stupiva se Bambo, Reginaldo Paperetti e Gastone Paperone fossero la stessa persona, adesso ogni particolare va studiato con cura, e le varie ve rsioni devono combaciare il più possibile.
Tutta colpa di Don Rosa...
La continuity, nel mondo Disney, dopo Gottfredson e le storie di Topolinia di Romano Scarpa (la prima di queste "T e il mistero di TapiocoVI" viene realizzata poco dopo la fine della continuity Gottfredoniana terminata con "T e il piccolo Davy") non c'è mai stata (a parte qualche riferimento alle storie precedenti del tutto FUNZIONALE alla storia, come accade nell sit com, per esempio nei Simpson) ed è tornata alla ribalta con Don Rosa, che, influenzato dall'imprinting fumettistico avuto dai fumetti Marvel e DC, altra sua grande passione oltre a Barks, ha impostato, fin dalla sua prima storia
"ZP e Il Figlio Del Sole" una continuity che esclude tutte le storie Disney prodotte finora, tranne quelle barksiane e ovviamente, le sue, che sono ambientate dopo quelle di Barks tra il 1950 e il 1955, dando ai Paperi una dimensione storica che è visibile soprattutto nel suo capolavoro, la Saga di PdP, dagli altri autori prende solo personaggi (come Pico, Panchito, Josè, Della che in origine era la cugina di Paperino solo nominata da Ted Osborne e Al Taliaferro) o elementi (il look del piccolo Rockerduck nella Saga omaggio agli autori italiani), ma non considera nemmeno le storie in cui appaiono.
Altri esperimenti di continuity nel mondo canonico Disney sono stati PK e le sue tre serie, MM e X-Mickey ma di questi e di Don Rosa gli altri autori se ne sono (giustamente IMHO)
strafregati, facendo solo qualche citazione.
Anche Alessandro Sisti, autore di PK e autore del "Conciliatore" del Mondo Disney, la collana "Disney Parade" che tentava di unire tutte le storie in un leggera continuity non ha avuto molto impatto tra gli altri autori.
Il discorso di traduzioni diverse, vale quando un nome non è consolidato tra i lettori Disney ( per esempio lo storico rivale di Paperone nelle storie italiana non viene MAI chiamato nelle storie nostrane con il suo nome completo John D. Rockerduck).
Vi rendete conto che trauma per i lettori italiani leggere Magica De Spell al posto di Amelia? ,
Già molti appassionati hanno avuto un colpo sentendo chiamare Doretta Doremì, la "Scintillante" Goldie nella serie TV Duck Tales.
Oggi il discorso che si fa è questo: se il nome di un personaggio straniero (ormai solo Egmont, vista la fine della scuola statunitense confluita nella casa di produzione danese,la fine della scuola brasiliana e la scarsa attenzione verso il "terzo" gruppo di autori, i Francesi)
è fruibile al lettore italiano, si lascia invariato, come la maggior parte dei membri dell'albero genealogico di Don Rosa, o si cambia radicalmente il nome per renderlo fruibile al lettore italiano, come il fratellastro di Paperone, Rumpus McFowl che, nella traduzione di Alberto Becattini è diventato Anatrone.