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Apro un nuovo topic per proporre una mia idea che mi balena in mente da anni e che magari potrebbe rivelarsi una soluzione per alcuni problemi che abbiamo avvertito di recente (vedi topic sul numero 2774).

Secondo voi non sarebbe il caso di cambiare radicalmente il modo in cui è impostato il giornalino e fare in modo che in edicola vengano venduti 2 numeri al posto del classico numero? Mi spiego: si potrebbe dividere il giornale in 2 numeri distinti, di cui il primo dedicato a un target più "adulto" (intendo: over14), laddove quindi è possibile mettere un certo tipo di storie (es: dottor mouse) e un certo tipo di pubblicità (es: videogiochi) senza "timori pedagogici" e lasciando agli autori un pò più di margine: si avrebbero storie più gradevoli, meno semplici e fatte per un target di lettori che apprezzerebbe molto di più la complessità e l'umorismo tipico del passato. Nell'altro numero invece, dedicato agli under14, andrebbero messe le storie "educazionali" e molto semplici, le storie viste e riviste, le saghe stile "wizard of magic", la pubblicità con target più mirato ai bambini e infine i vari "gadget".

In tal modo si riuscirebbe anche ad avere una serie di vantaggi, quale ad esempio la possibilità da parte di un genitore di comprare un "topo under14" trovando storie impostate in modo semplice ed educativo e senza timore di trovare storie dai contenuti non educativi. E la possibilità da parte di un lettore "aficionados" di poter collezionare i numeri sperando in una qualità che si mantiene "apprezzabilmente costante" e che giustifica l'idea di mantenere la collezione.

Pensate sia una cattiva idea? Secondo me sarebbe un'ottima idea, solo che ci vorrebbe molto coraggio per attuarla, ma credo avrebbe degli ottimi riscontri sia nei lettori "over" che nei lettori "under", e credo avrebbe buoni riscontri anche nei ritorni economici per tutta una serie di ragioni che vi lascio facilmente immaginare.

Secondo me sarebbe una pessima idea...principalmente per il motivo che le storie Disney non hanno un target definito...cioè, le vere storie Disney sono adatte dagli 0 ai 99 anni, non avrebbe alucn senso fare una netta divisone. Come faresti innanzitutto a scegliere quali storie sono adatte per un pubblico adulto e quali a un pubblico più piccolo; ok, WOM è dichiaratamente per bimbetti, ma per restare nell'attutalità il DR Mouse dove lo metteresti?
E poi Barks o Gottfredson? Non si possono leggere e apprezzare anche da piccoli?

Qualche tempo fa ebbi la stessa idea di Cold. A chi di noi non piacerebbe un Topo senza censure, senza la posta "Sono A. e amo F. ma a lei piace G." o rubriche del genere?
Pensandoci bene però questa idea non è che sia granchè, prima di tutto per il fattore $oldi! Quando costerebbe mandare in stampa e in distribuzione DUE periodici a settimana, perlopiù con storie differenti? E poi c'è il motivo fondamentale: le storie. Quelle che da bambino ti hanno divertito ed emozionato e che da adulto leggerai con occhio più critico cogliendo quelle sfumature che non potevi comprendere. Le storie Disney sono universali e dovrebbero avere un giusto equilibrio che fa sognare tutti indifferentemente .
E poi credo che un topo con sole storie Wom, ecologia/istruttive et similia non credo piaccia ai bambini di oggi!

E poi c'è il motivo fondamentale: le storie. Quelle che da bambino ti hanno divertito ed emozionato e che da adulto leggerai con occhio più critico cogliendo quelle sfumature che non potevi comprendere. Le storie Disney sono universali e dovrebbero avere un giusto equilibrio che fa sognare tutti indifferentemente .

Esattamente.
E questo non è un giudizio obiettivo, ma è proprio così.

Ecco anche il perché della mia avversione contro prodotti come La Casa di Topolino, che hanno un preciso target di riferimento prescolare e che automaticamente pone un limite a ciò che in realtà dovrebbero essere le storie Disney all age. Ovvio che questo poco ha a che fare con il succo del discorso, ma volendo estremizzare non è manco poi così distaccato.

Su un altro thread ho fatto un certo discorso legato ai canoni del disegno.
Qui mi ritrovo a concordare con chi dice che le storie del Topolino son per tutti, e questo secondo me è un altro vincolo che ha permesso agli autori di creare soggetti sempre autenticamente divertenti, senza eccedere in nessuna direzione.

E poi pensate, ad esempio, a quale florilegio di vocaboli ci saremmo persi se nel Topolino ci si fosse accontentati di qualche insulto o parolaccia.

Per noi amanti delle storie Disney non cambierebbe assolutamente nulla: finiremmo per comprarli entrambi!

Ma no!!! Il bello delle storie diseny è che sono adatte a tutti. Inoltre le storie più belle sono proprio quelle che piacciono sia ai grandi che ai piccini, come la mettiamo con queste? Dove bisogerebbe metterle?
Poi il vantaggio di un giornale che pubblica più o meno 5 storie a settimana è che ha lo spazio per accontentare tutti, sia chi ama Casty e Doubleduck (cito proprio questa serie perchè è quella che ha avuto il target più maturo negli ultimi tempi) sia a chi piace WoM e le storielle centrali.